In arrivo, nel 2026, il taglio Irpef per chi ha redditi superiori a 28.000 euro. Vediamo come incide sulla busta paga per tagli dell’1% e del 2%.
Nella prossima Legge di Bilancio, una delle priorità del Governo è legata al taglio dell’Irpef al ceto medio. La seconda aliquota Irpef dovrebbe essere ritoccata al ribasso dall’attuale 35% al 33%. Il costo dell’intervento si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi di euro (se si estende lo scaglione fino a 60.000 euro) e dovrebbe riguardare 11 milioni di contribuenti.
L’intenzione, fino allo scorso anno, era quella di reperire le risorse dal maggior gettito derivante dal concordato preventivo biennale (che, ricordiamo, comprende anche la pace fiscale per le partite Iva).
In più riprese è stato affermato che la riduzione della pressione fiscale sul ceto medio è una delle priorità del Governo e che proprio la prossima Legge di Bilancio potrebbe contenere misure volte ad alleggerire il carico fiscale per cittadini e imprese con redditi sopra i 28.000 euro.
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Taglio Irpef ceto medio, come opera?
Attualmente i cittadini e le imprese versano l’Irpef in base ai tre scaglioni e aliquote previsti dalla Legge di Bilancio 2024, ovvero:
- 23% per redditi fino a 28.000 euro;
- 35% per redditi compresi tra 28.000 euro e 50.000 euro;
- 43% per redditi superiori a 50.000 euro.
Di quanto scenderebbe la tassazione con un taglio di due punti percentuali? E se si scegliesse di limitare la spesa e il taglio si attestasse su un solo punto percentuale (34%) di quanto aumenterebbero le retribuzioni?
Di quanto aumentano gli stipendi con il taglio dell’Irpef?
La Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha provveduto a effettuare diverse simulazioni per capire l’impatto del taglio dell’Irpef sulle buste paghe dei lavoratori.
Per il taglio di un solo punto percentuale che porterebbe l’aliquota dal 35% al 34% il risparmio per le retribuzioni sarebbe variabile in base al reddito complessivo. L’impatto dell’aumento in busta paga, in ogni caso, dovrebbe tenere conto anche del cumulo con il taglio al cuneo fiscale: la riduzione dell’aliquota, quindi, avrebbe un peso solo a partire da retribuzioni lorde superiori a 35.000 euro.
Per lavoratori dipendenti con la retribuzione lorda di 40.000 euro e un taglio dal 35% al 34% si risparmierebbero 543 euro in un anno, per chi ha redditi fino a 35.000 euro, invece, il taglio avrebbe un effetto negativo: perdite di 101 euro per redditi di 30.000 euro e fino a 145 euro per redditi di 35.000 euro.
In caso di taglio di due punti percentuali la situazione per i dipendenti con redditi fino a 35.000 euro sarebbe simile. Il maggior guadagno si avrebbe, in ogni caso, su retribuzioni lorde di 40.000 euro che con l’aliquota al 33% avrebbero una retribuzione annua più alta di 627 euro.
Nella seguente tabella vediamo quali sono le simulazioni condotte sulla retribuzione lorda, tenendo conto dei contributi previdenziali a carico del dipendente del 9,19% e in assenza di altri redditi e altre detrazioni.
RETRIBUZIONE LORDA LAVORATORE DIPENDENTE | REDDITO IMPONIBILE | ALIQUOTA IRPEF AL 34% | ALIQUOTA IRPEF AL 33% |
---|---|---|---|
30.000 euro | 27.243 euro | -101 euro | -101 euro |
35.000 euro | 31.784 euro | -145 euro | -107 euro |
40.000 euro | 36.324 euro | 543 euro | 627 euro |
45.000 euro | 40.865 euro | 129 euro | 257 euro |
50.000 euro | 45.405 euro | 174 euro | 348 euro |
55.000 euro | 49.946 euro | 219 euro | 439 euro |
60.000 euro | 54.486 euro | 220 euro | 440 euro |
Questo effetto si ha soltanto per i lavoratori dipendenti, che oggi sono interessati dal taglio al cuneo fiscale. La riduzione dell’aliquota Irpef, però, interesserebbe anche pensionati e autonomi (che non beneficiano del taglio al cuneo fiscale) e, quindi, avrebbero un risparmio per ogni fascia di reddito. Anche se per redditi poco superiori ai 30.000 euro l’aumento è molto contenuto, in nessun caso si verifica l’ipotesi di una perdita economica.
REDDITO IMPONIBILE AUTONOMI E PENSIONATI | ALIQUOTA IRPEF AL 34% | ALIQUOTA IRPEF AL 33% |
---|---|---|
30.000 euro | 20 euro | 40 euro |
35.000 euro | 70 euro | 140 euro |
40.000 euro | 120 euro | 240 euro |
45.000 euro | 170 euro | 340 euro |
50.000 euro | 220 euro | 440 euro |
55.000 euro | 220 euro | 440 euro |
60.000 euro | 220 euro | 440 euro |
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