Superbonus, torna lo sconto in fattura per infissi e caldaie: le regole da seguire

Ilena D’Errico

18 Marzo 2023 - 22:53

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Ecco quali dovrebbero essere i cambiamenti riguardo al Superbonus 110, dallo sconto in fattura alle novità per le case popolari.

Superbonus, torna lo sconto in fattura per infissi e caldaie: le regole da seguire

Novità sul Superbonus 110, tra le proposte negli emendamenti c’è il ritorno dello sconto in fattura, oltre alla deroga per quanto riguarda i lavori sugli infissi e le caldaie. In attesa dell’esame della commissione Finanze, ecco le principali novità che potrebbero essere introdotte.

Superbonus 110, che succede ora?

Dopo la brusca frenata di febbraio, il governo ha annunciato alcuni cambiamenti riguardo al Superbonus 110, nel tentativo di limitare i danni per i cittadini e le imprese edile. Confermata la proroga per le villette, dovrebbe tornare anche lo sconto in fattura per l’installazione di caldaie e infissi. Queste sono alcune delle proposte che potrebbero essere contenute negli emendamenti del decreto-legge 11/2023, attualmente sottoposto all’esame della commissione Finanze della Camera e riguardante le misure urgenti in tema cessione dei crediti.

Ritorno dello sconto in fattura, le regole

Una delle modifiche che interessano il funzionamento del Superbonus 110 riguarda proprio il ritorno dello sconto in fattura, che dovrebbe essere stabilito dal Governo come comunicato legge, così da evitare la lunga procedura prevista per il decreto-legge a riguardo. L’obbiettivo, infatti, dovrebbe essere di far rientrare già nella scadenza del 31 marzo anche le cessioni e gli sconti che hanno cominciato l’iter senza giungere termine.

Quali sono però le regole? Il ritorno dello sconto in fattura sarà limitato esclusivamente al Sismabonus, in particolare riguardo ai 140 Comuni colpiti e danneggiati dal terremoto in Centro Italia. Il ritorno dello sconto in fattura è poi previsto anche per l’Istituto autonomo case popolari e le Onlus.

Novità per gli interventi su caldaie e infissi

Oltre alla tutela del Sismabonus e dei lavori effettuati da Iacp e Onlus, potrebbero arrivare anche delle deroghe circa gli “interventi in regime di libera edilizia, come l’acquisto di serramenti, caldaie e impianti fotovoltaici”, valide anche per i lavori non ancora effettuati, purché risultino degli atti di fornitura vincolanti alla data del decreto (16 febbraio).

Stop al sequestro crediti se non c’è dolo

Gli emendamenti presentati da Fratelli d’Italia e Forza Italia per il decreto-legge Superbonus prevedono una soluzione per risolvere le motivazioni che hanno causato il blocco delle cessioni. Ci si riferisce in particolare alle sentenze della Corte di cassazione, le quali il 28 ottobre hanno confermato la possibilità dell’Amministrazione finanziaria di provvedere al sequestro preventivo dei crediti d’imposta, nonostante l’estraneità al reato e la buona fede dei cessionari.

Secondo i nuovi emendamenti proposti, dovrebbe essere impedito il profilo penale dei cessionari in buona fede, che non potranno essere sottoposti al sequestro preventivo, purché in buona fede. Al contrario, le previsioni normative in caso di dolo non saranno toccate.

La compensazione dei crediti con gli F24

L’Associazione bancaria italiana e l’Associazione nazionale costruttori edili hanno avanzato la richiesta di consentire alle banche di compensare i crediti d’imposta del Superbonus mediante gli F24 dei propri clienti, anziché con i propri. Il titolare del ministero delle Finanze non ha gradito questa proposta, perciò bisogna attendere eventuali apportamenti delle commissioni parlamentari, così come consentito dal governo.

Cosa cambierà per condomini e case popolari

I nuovi emendamenti riguardano anche alcune modifiche della regolamentazione dei lavori riguardanti i condomini e le case popolari. Nel dettaglio, tutti i condomini che hanno presentato la Certificazione di inizio dei lavori entro il 25 novembre 2022 potranno usufruire del bonus 110 fino al termine del 2024. Per il momento, infatti, i condomini potranno ricevere lo sconto soltanto fino alla fine del 2023, e comunque diversi cantieri sono bloccati a causa del disordine fiscale e della carenza di materie prime.

Per quanto riguarda, invece, le case popolari (e gli enti assimilati) e le cooperative di edilizia, gli emendamenti propongono di eliminare o almeno rivedere le condizioni richieste per usufruire del bonus quest’anno. In particolare, dovrebbe essere eliminata la scadenza del 30 giugno per il completamento dei lavori.

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