Superbonus 110%, stop a proroghe e a Sal straordinario

Patrizia Del Pidio

24 Gennaio 2024 - 16:15

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Il Governo annuncia che non ci saranno nuove proroghe al Superbonus 110% e non sarà prevista neanche una riapertura dei termini grazie a Sal straordinario.

Superbonus 110%, stop a proroghe e a Sal straordinario

Il Superbonus 110% è terminato e la chiusura dell’esecutivo su proroghe, riapertura dei termini e Sal straordinario appare netta. Non ci saranno neanche ipotesi alternative e la linea dura emersa nel vertice tra Governo e maggioranza che si è svolto alla Camera il 23 gennaio 2024, non lascia speranza.

La linea ora è di rigore e l’attenzione del Governo è rivolta ai conti pubblici che devono essere limitati nell’uso. Non ci sono margini, quindi, per interventi che prevedano un onere da parte delle Casse dello Stato.

Questa è la risposta alle 130 proposte presentate come correttivo al decreto Salva-spese che prevedevano, tra l’altro, anche di istituire un Sal straordinario che avrebbe dovuto essere approvato entro la fine del prossimo mese, che avrebbe permesso di godere ancora dell’aliquota al 90% o al 110% per le spese sostenute entro fine febbraio.

Da sottolineare che alcune delle proposte in questione avevano la firma della maggioranza, ma nella giornata di sabato c’è stato un dietrofront netto al riguardo e le proposte in questione sono state ritirate.

La nuova linea di rigore, come detto, è contraria a qualsiasi novità che preveda un onere per le casse dello Stato ed è stata confermata anche nella giornata di ieri. Ora si attende il parere del Ministro dell’Economia alle proposte di emendamento presentate, ma è molto probabile che il tutto si concluda con un nulla di fatto e che si preveda un blocco a tutte le eventuali proroghe al superbonus.

Emendamenti per mediare: la fine del superbonus

Ovviamente la strada intrapresa fino a ora ha portato alla presentazione di proposte che servivano soprattutto a mediare gli interventi di natura più tecnica. Si discuterà, probabilmente sia sul bonus barriere architettoniche che sulla ricostruzione post sisma, ma ormai le decisioni sembrano prese.

L’unica speranza che resta a chi non potrà beneficiare del superbonus nella sua forma piena è il contributo a fondo perduto previsto per le spese di ristrutturazione sostenute nel 2024 di cui potranno beneficiare solo i redditi inferiori a 15.000 euro, a patto di aver raggiunto entro il 31 dicembre 2023 uno stato di avanzamento lavori del 60%.

Contributo a fondo perduto, che percentuale?

Ancora non è dato sapere che percentuale coprirà l’importo erogato e per sapere se l’intera spesa sarà coperta è necessario attendere il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (atteso entro la scadenza del 28 febbraio 2024).

Il contributo a fondo perduto per alcune spese del superbonus è stato introdotto dal decreto 212 del 29 dicembre 2023. I due requisiti richiesti per l’accesso sono:

  • un reddito inferiore a 15.000 euro;
  • stato avanzamento lavori al 31 dicembre 2023 almeno al 60%.

Lo scopo del contributo a fondo perduto è quello di andare a coprire la riduzione dell’aliquota di detrazione che, nel 2024, passa dal 90% o 110% al 70%. Ancora non si sa, però, se il beneficio riuscirà a coprire l’intera riduzione o la coprirà solo in parte. L’erogazione del contributo a fondo perduto, infatti, sarà subordinata ai limiti delle risorse messe a disposizione.

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