Superbonus 110% a rischio per mancanza di manodopera: la denuncia dell’ANCE

Rosaria Imparato

4 Agosto 2021 - 10:58

Il superbonus 110% è a rischio per due motivi: mancanza di manodopera e aumento del costo delle materie prime. La denuncia dell’ANCE.

Superbonus 110% a rischio per mancanza di manodopera: la denuncia dell’ANCE

Non c’è pace per il superbonus 110%, ma l’allarme stavolta non riguarda tempistiche o lavori. L’estrema convenienza del 110% ha avuto come conseguenza un boom di interventi programmati, per i quali si fa fatica a trovare manodopera.

La denuncia arriva direttamente dall’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili: le imprese segnalano fin da ora grandissima difficoltà a far fronte alla richiesta di personale, considerando la domanda di lavoro in grande aumento per i prossimi mesi.

C’è poi un altro problema, quello del rincaro dei costi delle materie prime, situazione che pesa soprattutto sull’edilizia privata.

Superbonus 110% a rischio per mancanza di manodopera: la denuncia dell’ANCE

L’allarme dell’ANCE risuona forte e chiaro: secondo le stime dell’associazione, per il 2022 ci sarà bisogno di circa 265.000 posti di lavoro, tra 170.000 unità nel settore e altre 95.000 nei compartimenti collegati.

Buone notizie? Solo fino a un certo punto, perché le imprese non trovano il 52% degli addetti alle finiture e il 60% dei giovani operai specializzati richiesti.

Gabriele Buia, presidente dell’associazione dei costruttori, affida le sue parole al Sole 24 Ore:

“La prospettiva offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, dal Superbonus e da una ripresa del mercato immobiliare è quella di un ritorno, a medio termine, ai livelli occupazionali registrati prima della crisi. Ma i 400mila lavoratori che abbiamo perso nella crisi iniziata nel 2008, sono ormai usciti dal settore e tocchiamo già con mano la difficoltà di formarne di nuovi, ma anche di convincere le risorse oggi fuori del mercato a rientrare in cantiere: in molti casi preferiscono la strada del reddito di cittadinanza e il freno è dato anche dall’assenza di competenze.”

Naturalmente bisognerebbe anche chiedersi a quanto ammonti lo stipendio previsto per queste nuove leve, prima di dare la colpa al reddito di cittadinanza.

L’ANCE nel frattempo chiederà al Governo un pacchetto di misure che favoriscano assunzioni e formazione di giovani per il lavoro.

Superbonus ed edilizia privata alle prese col rincaro delle materie prime

La seconda questione che affligge il settore dell’edilizia privata è il rincaro dei prezzi delle materie prime, ad esempio l’acciaio tondo per il cemento armato il prezzo è aumentato del 243%.

Di seguito la tabella con i dati degli aumenti delle materie prime (fonte elaborazione Ance su dati Meps, Prometeia e Siteb):

MATERIALE FONTE PERIODO VAR. %
Ferro - acciaio tondo cemento armato* MEPS (Italia) Nov. 2020-lug. 2021 243,3
Polietilene (LDPE) Prometeia Nov. 2020-giu. 2021 128,0
Gas Naturale Prometeia Nov. 2020-giu. 2021 113,7
Polietilene (HDPE) Prometeia Nov. 2020-giu. 2021 100,9
Polipropilene Prometeia Nov. 2020-giu. 2021 100,5
Polistirene Prometeia Nov. 2020-giu. 2021 96,7
Legname di conifere** Prometeia Nov. 2020-giu. 2021 76,1
Energia Elettrica Prometeia Nov. 2020-giu. 2021 73,9
PVC Prometeia Nov. 2020-giu. 2021 73,8
Petrolio Prometeia Nov. 2020-giu. 2021 67,5
Rame Prometeia Nov. 2020-giu. 2021 38,6
Bitume SITEB Nov. 2020-giu. 2021 25,2
Cemento Indagine Ance Dic. 2020-gen. 2021 10,0

(*) Prezzo base; ( **) origine Svezia.

L’aumento delle domande di interventi grazie ai bonus fiscali (superbonus e bonus facciate tra tutti) contribuisce a rendere ancora più difficoltosa questa situazione.

Il settore privato è quello messo più in crisi, soprattutto dopo che il decreto Sostegni bis ha introdotto un meccanismo di revisione dei prezzi per le opere pubbliche qualora si registri un aumento dei prezzi oltre l’8%.

In particolare, i lavori del superbonus 110% stanno subendo dei rallentamenti perché i preventivi non sono più in linea con le condizioni di mercato.

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