Stipendio insegnanti, bonus caro-vita in arrivo? Ma non per tutti

Teresa Maddonni

7 Febbraio 2023 - 16:21

condividi

Bonus caro-vita per lo stipendio insegnanti: la proposta del possibile aiuto per chi vive e lavora dove il costo della vita è più alto arriva dal ministro Valditara e non riguarda tutti i docenti.

Stipendio insegnanti, bonus caro-vita in arrivo? Ma non per tutti

Aumento dello stipendio degli insegnanti. Potrebbe arrivare, infatti, il bonus caro-vita anche se non per tutti.

Dopo il rinnovo del contratto scuola, con gli aumenti in busta paga dal 2023 dopo la corresponsione degli arretrati, dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è arrivata giorni fa la proposta di possibili stipendi differenziati per i docenti in base al costo della vita, maggiore in alcune città italiane rispetto ad altre.

La proposta ha suscitato non poche polemiche da più parti e, dopo l’intervento del titolare del dicastero di viale Trastevere al Messaggero, la questione è tornata sotto i riflettori tanto da far parlare di bonus caro-vita sullo stipendio degli insegnanti.

Lo stipendio differenziato, ha chiarito il ministro, non riguarderà contrariamente a quanto si era pensato all’inizio solo il Nord, ma andrà incontro, con il possibile bonus caro-vita, alle esigenze di chi lavora nelle città con un costo della vita più elevato. Vediamo allora a chi potrebbe spettare il bonus caro-vita sullo stipendio.

Stipendio insegnanti, bonus caro-vita in arrivo: la proposta

Il bonus caro-vita, un aumento dello stipendio degli insegnanti differenziato per città, potrebbe presto essere realtà, ma il ministro Valditara ci ha tenuto a chiarire i dettagli della sua proposta che non vorrebbe andare nella direzione di una sorta di discriminazione tra Nord e Sud del Paese.

Il ministro dell’Istruzione ha scritto una lettera al Messaggero per chiarire la sua posizione, ricordando che qualora lo stipendio insegnanti venisse differenziato non si andrà a toccare il contratto collettivo nazionale da poco rinnovato nella parte economica, ma si procederà con i contratti integrativi. Sarebbero le regioni infatti, anche e soprattutto per garantire la continuità didattica, a chiedere un intervento sullo stipendio insegnanti laddove, a Milano come a Roma, il costo della vita risulta più alto. Scrive il ministro:

“Semmai una richiesta delle regioni è quella di consentire una maggiore equità laddove il costo della vita sia molto più alto. A questo proposito voglio ricordare come il costo della vita sia molto più alto rispetto alla media nazionale non solo a Milano, ma anche a Roma. E che anche a causa del costo della vita più alto registriamo molte domande di trasferimento non solo dalla Lombardia, ma anche dal Lazio con evidenti problemi di continuità didattica per gli studenti e dunque di qualità del servizio.”

Il ministro, sottolineando la necessità di un contratto integrativo, ha aggiunto:

“Questa è la vera sfida: capire come fare per far sì che il lavoratore che si trova ad avere un costo della vita più alto in un determinato territorio (ovunque si trovi: al Nord, al Centro, al Sud, questo è poco rilevante) non vada ad avere uno stipendio che nei fatti è molto più basso. Dunque: ovunque si trovi, al Nord, al Centro, al Sud.”

Stipendio insegnanti, bonus caro-vita in arrivo: ecco dove

Ma dove arriverà il bonus caro-vita sullo stipendio degli insegnanti. È il Messaggero a segnalare le ultime indagini del Codacons che possono fornire la cifra di quello che sarà un possibile intervento per i docenti.

Secondo il Codacons la città più costosa è Milano, mentre Roma è in ottava posizione per essere la più cara in termini di beni alimentari e quinta per beni e servizi. Tra le più convenienti spiccano:

  • Napoli per le spese alimentari;
  • Pescara per i servizi.

Più nel dettaglio l’indagine evidenzia che se mangiare a Milano costa il 47% in più rispetto a Napoli, nel capoluogo partenopeo la tassa sui rifiuti è la più alta d’Italia.

Sulla proposta di quello che chiamiamo bonus caro-vita per lo stipendio insegnanti sul quale intervenire mediante contratti integrativi non sono tutti d’accordo e il disappunto arriva dalle opposizioni.

I Cinque Stelle, nella persona di Gaetano Amato, si dicono contrari. Secondo Amato i contratti integrativi porteranno a differenze stipendiali che andranno ad avvantaggiare esclusivamente il Nord senza tenere conto delle differenze interne alle regioni. La preoccupazione è che un intervento differenziato sullo stipendio degli insegnanti possa portare a una fuga dal Sud verso le scuole del Nord perché più “convenienti”.

Per capire se e come si muoverà il governo in tal senso e le certezze in merito occorre attendere i prossimi sviluppi.

Argomenti

# Scuola

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO