Il presidente USA lo ha lasciato intendere nel corso dell’incontro nello studio ovale con il segretario della NATO Mark Rutte. Cambio di rotta in arrivo?
Il presidente USA Donald Trump sembra voler cambiare rotta con Putin. Trump lavora da mesi per trovare una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina e a un accordo di cessate il fuoco. Nel corso di diversi colloqui telefonici è sembrato esserci apertura da parte di Putin alla soluzione proposta, salvo poi, poche ore dopo, riprendere con i bombardamenti.
Lo ha svelato lo stesso Trump durante l’incontro andato in scena lunedì scorso nello Studio Ovale della Casa Bianca con il segretario della NATO Mark Rutte. Trump ha raccontato un retroscena tirando in ballo anche la moglie Melania. «Le mie conversazioni con Putin sono sempre molto piacevoli. Mi dico: non è forse una conversazione deliziosa? E poi quella notte partono i missili», ha dichiarato. «Torno a casa, dico alla First Lady: ho parlato con Vladimir oggi. Abbiamo avuto una conversazione meravigliosa. E lei: davvero? Un’altra città è appena stata colpita», ha concluso il presidente.
Dopo vari tentativi per arrivare a una risoluzione pacifica del conflitto, Trump sembra stia perdendo la pazienza con Putin e comincia a mostrare frustrazione per il sabotaggio dei suoi tentativi di mediazione nel conflitto russo-ucraino.
Trump pronto al cambio di rotta
Trump aveva annunciato importanti comunicazioni in relazione alla guerra in Ucraina per lo scorso lunedì, quando alla Casa Bianca ha incontrato il segretario Rutte. Nel corso dell’incontro, Trump ha annunciato anzitutto un’espansione del sostegno militare a Kyiv, dichiarando di aver raggiunto un accordo con Germania, Canada, Paesi Bassi e i quattro paesi scandinavi affinché acquistino armi americane e le trasferiscano all’Ucraina a proprie spese. Su cifre e tempistiche si è rimasti vaghi, ma tra le dotazioni previste dovrebbero esserci i sistemi antimissile Patriot, circa 17, con la Germania incaricata della fornitura.
Alcuni media statunitensi, tra cui fonti del Washington Post, hanno rivelato ulteriori dettagli su ipotesi di trasferimento di missili da crociera Tomahawk ai paesi europei, che a loro volta potrebbero destinarli a Kyiv. Questa mossa darebbe all’Ucraina capacità d’attacco tali da colpire non solo Mosca, ma anche San Pietroburgo.
Ma per arrivare alla fine del conflitto, il presidente USA ha annunciato anche nuove sanzioni economiche alla Russia. Trump ha avvertito il Cremlino che imporrà dazi al 100% sui prodotti russi qualora non si raggiunga un accordo di pace entro i prossimi 50 giorni. Una minaccia che, a dire il vero, non spaventa più di tanto Mosca, visto che il volume degli scambi fra Russia e Stati Uniti è decisamente basso: circa 3,5 miliardi di dollari nel 2024, con numeri destinati ancora a scendere. Una cifra marginale che non porterà grosse conseguenze all’economia russa.
Secondo alcuni, però, Trump starebbe considerando anche un’ipotesi estrema da mettere in campo nel caso in cui non si arrivi a una soluzione pacifica nel breve periodo. Se con le armi fornite all’Ucraina il paese aggredito non riuscirà a vincere la guerra, e se la minaccia di sanzioni non scalfirà la determinazione di Putin, Trump potrebbe anche prendere in considerazione l’estrema opzione di un inserimento diretto nel conflitto, come già avvenuto in Iran.
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