Split payment Iva, denuncia alla Commissione UE da parte delle imprese edili di costruzione: le nuove regole introdotte in Italia sono contrarie alla disciplina comunitaria.
Split payment: dopo le novità introdotte nel 2017 e nel 2018 arriva la prima formale denuncia all’Unione Europea.
Le principali sigle datoriali delle imprese edili di costruzioni (Ance, Legacoop, Cna costruzioni, Confartigianato edilizia, Confapi Aniem e Federcostruzioni) hanno deciso di presentare denuncia alla Commissione Europea per violazione delle norme comunitarie in materia di Iva.
Secondo le imprese infatti lo split payment viola il principio di neutralità dell’Iva, a causa dell’insostenibile ritardo con cui lo Stato italiano eroga i rimborsi.
Inoltre le sigle datoriali delle costruzioni sostengono che la misura introduce una deroga alla Direttiva Iva non proporzionata perché troppo svantaggiosa per le imprese e con una portata troppo ampia sia a livello temporale che per numero di soggetti coinvolti.
Vediamo di seguito le principali motivazione che hanno spinto le imprese del settore costruzioni a presentare denuncia alla Commissione Europea in merito alle novità sullo split payment Iva introdotte in Italia.
Split payment: i perché della denuncia all’UE
Il meccanismo dello split payment prevede che le pubbliche amministrazioni e gli altri soggetti obbligati versino direttamente all’Erario l’Iva dovuta per i lavori effettuati, mentre l’impresa continua a pagare l’imposta per l’acquisto di beni e servizi.
Ne consegue che le imprese di costruzioni si trovano in una perenne situazione di credito Iva nei confronti dello Stato.
La decisione delle principali sigle datoriali delle costruzioni di presentare denuncia alla Commissione Europea deriva dal fatto che tra l’Iva versata e quella soggetta a split payment queste ultime si trovano a subire una pesante perdita di liquidità che l’Ance ha stimato in circa 2,4 miliardi di euro l’anno.
Il meccanismo infatti mette seriamente a rischio l’equilibrio finanziario delle imprese costrette anche a subire i ritardati pagamenti della pubblica amministrazione, che drenano ulteriori 8 miliardi di liquidità alle imprese.
Split payment Iva: il comunicato stampa ANCE
Dal comunicato stampa pubblicato il 25 gennaio 2018 dall’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) emerge come le imprese costruttrici ritengano che l’obbligo di fatturazione elettronica, in vigore dal 2015 nei rapporti con tutte le pubbliche amministrazioni, sia già una misura più che sufficiente per il contrasto dell’evasione dell’Iva.
E che, inoltre, lo sarà anche di più a partire dal 2019 quando l’obbligatorietà sarà estesa anche tra privati.
Per capire come evolverà la situazione bisognerà attendere il parere della Commissione Europea.
Si allega di seguito il comunicato stampa del 25 gennaio 2018 pubblicato dall’Ance allegato di seguito.
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