Fatturazione elettronica, per chi cambia lo split payment dal 1° luglio

Nadia Pascale

1 Luglio 2025 - 17:29

Dal primo luglio lo split payment non si applica più nella fatturazione verso le società quotate in Borsa. Ecco cosa cambia.

Fatturazione elettronica, per chi cambia lo split payment dal 1° luglio

Cambia la fatturazione elettronica con lo split payment: dal 1° luglio 2025 sono escluse le società quotate al FTSE MIB della Borsa Italiana. Ma di cosa si tratta e per chi cambia il sistema di fatturazione?

Il sistema di fatturazione cambia per tutti coloro che emettono fatture nei confronti dei soggetti ai quali si applica lo split payment, può trattarsi di professionisti, prestatori di servizi o di beni, qualunque titolare di partita IVA che opera con amministrazioni pubbliche, società partecipate, società quotate.

Lo split payment prevede che l’IVA non venga incassata direttamente dal fornitore che effettua la cessione di beni o la prestazione di servizi, ma versata direttamente da parte del soggetto che riceve la fattura, il sistema è stato introdotto con la legge 190 del 2014 per evitare l’evasione IVA. Si applica nella fatturazione verso enti pubblici, amministrazioni pubbliche società controllate da amministrazioni pubbliche, società quotate.

Vediamo per chi cambia la fatturazione elettronica con split payment dal 1° luglio 2025.

Split payment, come funziona e cosa cambia

Nel sistema ordinario, quando un’azienda, o un professionista, emette una fattura, l’importo dell’IVA viene sommato al costo del bene o del servizio e incassato dal venditore. Quest’ultimo è poi tenuto a versare l’IVA all’Agenzia delle Entrate.

Con lo split payment il flusso cambia: il fornitore emette la fattura con l’IVA, ma riceve dal cliente solo l’importo netto, cioè l’imponibile, e l’IVA viene versata dall’acquirente. Il fornitore di prodotti di cancelleria, emette fattura nei confronti dell’amministrazione X, comprensiva anche di Iva, questa non versa tutto, ma paga al fornitore l’imponibile netto e versa autonomamente l’Iva.
Questo in linea generale e sintetica il funzionamento del meccanismo.

Dal 1° luglio 2025 questo sistema non deve più essere adottato verso le società quotate alla Borsa di Milano. A stabilirlo è la Decisione del Consiglio dell’Ue n. 1552 del 25 luglio 2023 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L. 188 del 27 luglio, che ha autorizzato l’Italia a continuare a prevedere il meccanismo dello split payment fino al 30 giugno 2026, ma nel frattempo escono dal sistema le società quotate.

Nuove regole per la fatturazione elettronica dal 1° luglio 2025

Ne consegue che a partire dal 1° luglio 2025 cedenti e prestatori che effettuano operazioni nei confronti delle società quotate, incassano dalle stesse l’imposta addebitata in via di rivalsa, salvo quando si applica il reverse charge.

I fornitori devono, quindi, adeguarsi alle nuove normative e nella fatturazione nei confronti delle società quotate devono inserire l’IVA in modo ordinario.
Dal punto di vista temporale, per le fatture emesse allo SdI (Sistema di Interscambio) fino al 30 giugno si applica lo split payment, mentre per le fatture trasmesse allo SdI, dal 1° luglio la fatturazione nei confronti delle società quotate è ordinaria.

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