Sora: cos’è, come funziona e come usare la nuova IA di OpenAI per creare video

Niccolò Ellena

20 Febbraio 2024 - 17:06

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OpenAI ha lanciato un nuovo software: Sora. Grazie ad esso è possibile generare brevi video partendo da un semplice testo. Ecco come funziona.

Sora: cos’è, come funziona e come usare la nuova IA di OpenAI per creare video

OpenAI, l’azienda che ha creato ChatGPT, ha annunciato Sora, un nuovo potente software basato sull’intelligenza artificiale per la creazione di video della durata massima di un minuto. La comunicazione ufficiale è arrivata alcuni giorni fa, il 15 febbraio, attraverso una nota pubblicata sul sito dell’azienda con sede a San Francisco, insieme ad alcuni video dimostrativi. Ecco che cosa sappiamo per ora.

Cos’è e come funziona Sora

Sora è un software progettato da OpenAI in grado di realizzare brevi filmati partendo da un testo, da un’immagine o da una clip video. In pratica, per utilizzarlo un utente deve inserire una richiesta - anche conosciuta come prompt - che viene elaborata grazie all’intelligenza artificiale e restituita sotto forma di video.

Sul funzionamento del nuovo software, sul sito di OpenAI si legge:

Sora è in grado di generare scene complesse con più personaggi, tipi specifici di movimento e dettagli accurati del soggetto e dello sfondo. Il modello comprende non solo ciò che l’utente ha chiesto nel prompt, ma anche come queste cose esistono nel mondo fisico. Ha inoltre una profonda comprensione del linguaggio, che gli consente di interpretare accuratamente i suggerimenti e di generare personaggi convincenti che esprimono emozioni vibranti. Sora è anche in grado di creare inquadrature multiple all’interno di un singolo video generato che persiste accuratamente nei personaggi e nello stile visivo.

I video pubblicati sul sito dall’azienda finora confermano quanto scritto: si tratta di clip davvero credibili, soprattutto considerando che l’applicazione è alla sua prima versione ed ha quindi notevoli margini di miglioramento.

Come provare Sora

Al momento Sora è disponibile solamente per un ristretto numero di esperti selezionati da OpenAI per una prova in anteprima. Si tratta principalmente di artisti e sviluppatori incaricati di fornire all’azienda feedback costruttivi su come migliorare il prodotto.

Provarlo, per gli altri, al momento è complesso, ma non impossibile. Alcuni giorni fa, infatti, il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha chiesto ai suoi seguaci di X (Twitter) di rispondere a un suo post con delle descrizioni dettagliate, per usarle al fine di realizzare dei video con Sora e condividerli con gli utenti.
Alcuni fortunati hanno potuto vedere le loro richieste prendere forma attraverso la nuova intelligenza artificiale dell’azienda.

Ad oggi, insomma, l’unico modo che gli utenti hanno per soddisfare la loro curiosità è quello di commentare il post di Altman nella speranza che egli scelga la loro descrizione. In alternativa, sarà necessario aspettare che la nuova applicazione venga rilasciata.

Sora può essere pericolosa?

Sora può essere pericolosa? Come tutte le applicazioni di questo tipo è ovvio che potenzialmente presenta dei rischi in base a come viene utilizzata. Il pericolo principale è rappresentato dai deepfake, ossia contenuti
manipolati tramite l’AI per far sembrare che una persona dica o faccia qualcosa che non ha mai detto o fatto.

In un anno ricco di elezioni in tutto il mondo come il 2024, strumenti come Sora possono risultare pericolosi per l’impatto che possono avere sul mondo dell’informazione e sull’opinione pubblica. Già alcuni deepfake diffusi in passato - si pensi a quello che ritraeva Papa Francesco in un piumino bianco o Donald Trump in fase di arresto - avevano sollevato non poche polemiche. Sora, se non utilizzata adeguatamente, potrebbe portare alla creazione di contenuti simili (ma in formato video) altrettanto dannosi.

Di questi rischi sembra essere consapevole anche OpenAI, che sul suo sito ha scritto: “Nonostante le ricerche e i test approfonditi, non possiamo prevedere tutti i modi in cui le persone utilizzeranno la nostra tecnologia, né tutti i modi in cui le persone ne abuseranno. Ecco perché riteniamo che l’apprendimento dall’uso reale sia una componente fondamentale per creare e rilasciare nel tempo sistemi di intelligenza artificiale sempre più sicuri”.

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