La profezia di Sam Altman, creatore di ChatGPT, sui laureati: “Ecco dove saranno tra 10 anni”

Alessandro Nuzzo

12 Agosto 2025 - 22:43

Il CEO di OpenAI Sam Altman e fondatore di ChatGPT ha svelato la sua profezia sui laureati. Ecco secondo lui dove saranno tra 10 anni.

La profezia di Sam Altman, creatore di ChatGPT, sui laureati: “Ecco dove saranno tra 10 anni”

Sam Altman è oggi uno dei leader più influenti della Silicon Valley, oltre ad essere diventato miliardario. È il CEO di OpenAI, la società che ha creato ChatGPT, aprendo la strada alla diffusione globale dell’intelligenza artificiale. L’AI è ormai parte integrante delle nostre vite e rappresenta il nuovo paradigma tecnologico da perseguire.

Il futuro del mondo dopo l’avvento dell’intelligenza artificiale resta incerto. Molti settori potrebbero subire trasformazioni radicali, in particolare quello del lavoro. La principale preoccupazione è che numerosi posti spariranno, poiché diverse operazioni verranno automatizzate e gestite da sistemi intelligenti. Sul tema il dibattito è acceso: da una parte c’è chi teme che l’AI sia una minaccia per l’occupazione e la società, dall’altra chi crede che, se usata in sinergia con l’intelligenza umana, possa rappresentare un potente strumento di progresso.

I più preoccupati per il futuro sono spesso giovani studenti o neolaureati, timorosi di non trovare un impiego o di aver scelto un percorso formativo non in linea con le esigenze del mercato. Eppure, sorprendentemente, Altman ha dichiarato di invidiare proprio le nuove generazioni. «Se avessi 22 anni oggi e mi laureassi, mi sentirei la persona più fortunata di tutta la storia», ha affermato.

Secondo lui, tra qualche anno i giovani guarderanno con gratitudine a questo momento storico, riconoscendo di aver evitato lavori ripetitivi e ormai obsoleti. «Si sentiranno quasi dispiaciuti per te e per me, perché abbiamo dovuto svolgere lavori noiosi e datati, mentre per loro tutto sarà semplicemente migliorato», ha spiegato in un’intervista.

Altman non nega che il futuro professionale sia incerto e che la tecnologia porterà alla perdita di posti in determinati settori. Tuttavia, è convinto che i laureati del domani saranno fortunati, poiché potranno ambire a professioni oggi impensabili, persino nello spazio.

Dove saranno i laureati tra 10 anni: la profezia di Altman

Il fondatore di OpenAI ha ribadito che il prossimo decennio potrebbe rivelarsi il più entusiasmante della storia per avviare una carriera, soprattutto per chi sogna di lavorare oltre l’atmosfera terrestre. «Nel 2035, uno studente appena laureato, se mai deciderà di frequentare l’università, potrebbe imbarcarsi su un’astronave per esplorare il sistema solare, in un lavoro del tutto nuovo, emozionante, ben retribuito e altamente stimolante», ha detto.

L’esplorazione spaziale è infatti una priorità per molti governi. La NASA prosegue il suo piano di raggiungere Marte entro il 2030, e l’interesse per il settore è confermato dalla crescita della domanda di ingegneri aerospaziali, che aumenta più rapidamente della media nazionale di tutte le altre professioni, secondo i dati dell’Ufficio di Statistica del Lavoro degli Stati Uniti. Questi specialisti possono arrivare a guadagnare oltre 130.000 dollari all’anno.

Anche altri visionari hanno formulato previsioni sul futuro del lavoro, pur mantenendo lo sguardo rivolto alla Terra. Bill Gates, ad esempio, ritiene che la tecnologia possa ridurre drasticamente la durata della settimana lavorativa, poiché gli esseri umani non saranno più indispensabili per la maggior parte delle attività. «Come saranno i lavori? Potremmo lavorare soltanto due o tre giorni a settimana», ha dichiarato il cofondatore di Microsoft.

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