La settimana economica in dati e grafici: cosa è successo nel mondo?

Violetta Silvestri

29/01/2022

25/10/2022 - 12:04

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L’economia globale archivia una settimana intensa: tra Fed, inflazione, venti di recessione e timori per la guerra in Ucraina, mercati e previsioni di crescita hanno subito scosse.

La settimana economica in dati e grafici: cosa è successo nel mondo?

Settimana intensa per l’economia e i mercati finanziari: dati ed eventi degli ultimi sette giorni hanno dato nuove indicazioni su cosa può succedere nel mondo.

Le ultime letture dell’inflazione negli Stati Uniti hanno rafforzato l’urgenza della Federal Reserve di iniziare ad aumentare i tassi di interesse; l’economia tedesca si è ridotta negli ultimi mesi del 2021 mentre l’espansione di Taiwan è andata avanti.

I Governi in Europa, nel frattempo, si stanno concentrando sul rafforzamento della sicurezza energetica in caso di guerra in Ucraina. Le banche centrali di cinque paesi, tra cui Cile e Sud Africa, hanno alzato i tassi di interesse per mitigare le pressioni sui prezzi.

Stati Uniti protagonisti: gli ultimi dati economici

USA sotto i riflettori in settimana: i costi del lavoro sono aumentati a un ritmo sostenuto per il secondo trimestre consecutivo, chiudendo l’anno più forte per l’inflazione del lavoro degli ultimi due decenni, con le imprese che hanno faticato a trovare manodopera.

Il grafico Bloomberg evidenzia l’andamento su base annuale e trimestrale, con il picco:

Costo del lavoro USA Costo del lavoro USA

La spesa dei consumatori (rivista per le variazioni dei prezzi) è diminuita il mese scorso in misura maggiore da febbraio, suggerendo che gli americani hanno temperato gli acquisti durante l’ultima ondata di Covid-19 e con l’inflazione più veloce in quasi 40 anni.

La crescita economica ha accelerato più del previsto nel quarto trimestre, alimentata dalla ricostruzione delle scorte.

Intanto, la svolta più aggressiva da parte della Federal Reserve è stata confermata con le parole di Powell. Il rialzo dei tassi ci sarà e il tapering è in vista da primavera.

Europa: Germania e gas in primo piano

In Europa, è emerso che l’economia tedesca si è ridotta dello 0,7% nel quarto trimestre, con i consumatori spaventati da un’altra ondata di infezioni e le fabbriche che vacillano per i problemi della catena di approvvigionamento.

Intanto, l’Unione Europea e gli Stati Uniti stanno lavorando con altri Paesi per diversificare le forniture di carburante europee nel caso in cui un conflitto con l’Ucraina interrompa le spedizioni dalla Russia, che fornisce circa un terzo del gas naturale del blocco, come palese nel grafico Bloomberg (le colorazioni passano da chiaro a scuro man mano che aumenta la quota di import):

Importazione di petrolio raffinato da Russia Importazione di petrolio raffinato da Russia

Possibili sanzioni potrebbero, quindi, danneggiare le forniture UE di combustibili, inasprendo la crisi già in corso.

Asia: Taiwan corre. Banche centrali falco

Nel continente asiatico, l’economia taiwanese si è espansa nel 2021 al ritmo più veloce degli ultimi 11 anni, con una crescita destinata a subire un altro balzo quest’anno a causa di una spesa senza precedenti da parte della sua più grande azienda.

Sul fronte banche centrali, non c’è stata solo la Fed a dominare la scena.

I banchieri centrali di Cile, Colombia, Ungheria, Kazakistan e Sud Africa hanno alzato i tassi di interesse questa settimana, dopo che i colleghi del Sud America e dell’Europa orientale hanno iniziato l’anno aumentando gli oneri finanziari per mitigare l’aumento dell’inflazione.

La Federal Reserve ha segnalato di essere pronta ad aumentare i tassi a marzo e il Canada ha affermato che l’incremento degli oneri è imminente.

Materie prime scosse, dal petrolio all’oro

Proprio come le azioni e le obbligazioni, i mercati delle materie prime sono state scosse nelle scorsa settimana.

Le tensioni geopolitiche su Ucraina e Russia, una svolta più aggressiva da parte della Federal Reserve e la previsione di una potente tempesta di neve negli Stati Uniti hanno sconvolto i trader.

I futures sul gas naturale con consegna a marzo sono saliti dell’8,3% venerdì per chiudere a $ 4,639 per milione di unità termiche britanniche quando un cosiddetto «ciclone bomba» si è avvicinato alla costa orientale statunitense.

I vincoli di offerta e le tensioni geopolitiche hanno pesato sul greggio, con prezzi in aumento per la sesta settimana consecutiva.

L’oro spot ha registrato la sua più grande perdita settimanale in cinque mesi dopo che la Federal Reserve ha segnalato un approccio più aggressivo per frenare l’inflazione.

I futures sul diesel a bassissimo tenore di zolfo per pronta consegna sono stati scambiati al premio più ampio rispetto alle consegne del prossimo mese in quasi sette anni.

I semi di soia hanno chiuso la settimana al prezzo più alto da maggio, poiché i problemi dei raccolti in Sud America aumentano le prospettive per la domanda globale di semi oleosi statunitensi.

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