Senza reddito di cittadinanza queste famiglie prenderanno più soldi, vi spiego perché

Simone Micocci

28 Agosto 2023 - 14:24

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Alcune famiglie guadagneranno dall’addio al Reddito di cittadinanza: così Supporto per la formazione e il lavoro e Assegno di inclusione garantiranno più soldi.

Senza reddito di cittadinanza queste famiglie prenderanno più soldi, vi spiego perché

Non è detto che la cancellazione del Reddito di cittadinanza rappresenti un male per alcune famiglie: il passaggio alle due nuove misure volute dal governo Meloni, il Supporto per la formazione e il lavoro prima e l’Assegno di inclusione poi, in alcuni casi potrebbe garantire più soldi a fine mese.

Le ragioni sono diverse:

  • il Supporto per la formazione e il lavoro sarà riconosciuto individualmente al componente anziché al nucleo familiare, consentendo così a più persone della stessa famiglia di farne domanda;
  • il Supporto per la formazione e il lavoro sarà cumulabile con l’Assegno di inclusione;
  • con il passaggio all’Assegno di inclusione l’Assegno unico verrà pagato per intero e non più per una sola integrazione.

Di fatto, questi tre punti consentiranno ad alcune famiglie di ricevere dallo Stato, almeno per il primo anno, persino di più rispetto a quanto percepivano di Reddito di cittadinanza. Ovviamente non sarà per tutti così: ad esempio, ci saranno nuclei familiari che saranno svantaggiati dall’addio al Reddito di cittadinanza o perché l’importo percepito sarà più basso o persino perché non riusciranno ad accedere all’una o all’altra misura.

Analizziamo, quindi, ognuno dei 3 punti per capire chi potrà sorridere per l’addio al Reddito di cittadinanza e di che importi si tratta.

Stop Reddito di cittadinanza e passaggio all’Assegno di inclusione, chi ci guadagna?

Molte famiglie già quest’anno hanno dovuto dire addio - o comunque lo faranno presto - al Reddito di cittadinanza. Ciò vale per i nuclei familiari in cui non sono presenti minori, disabili o ultrasessantenni, ai quali il Rdc è stato tolto al pagamento della settima mensilità.

A tal proposito, con l’addio al Rdc si apre la possibilità di percepire un nuovo sostegno, il Supporto per la formazione e il lavoro che a coloro che prendono parte alle attività di formazione e orientamento riconosce un sostegno di 350 euro mensili per un massimo di 12 mensilità. Ciò, tuttavia, vale solo per chi ha un Isee inferiore a 6.000 euro. Per chi è sopra questa soglia, quindi, non ci saranno alternative all’addio del Reddito di cittadinanza.

Ma concentriamoci su chi, invece, il Supporto per la formazione e il lavoro lo prenderà. Ebbene, ci sono alcune caratteristiche di questa misura che almeno nel periodo in cui verrà riconosciuto - quindi per un anno massimo - potrebbero renderlo più conveniente del Reddito di cittadinanza stesso. Nel dettaglio:

  • l’importo del contributo è fisso, 350 euro, ed è slegato dal reddito percepito;
  • ne possono usufruire più persone dello stesso nucleo.

Quindi, se a farne domanda sono due componenti del nucleo familiare, il Supporto per la formazione e il lavoro sale a 700 euro, 1.050 euro nel caso in cui fossero tre persone a farlo.

Ma un nucleo composto da due o tre persone quanto avrebbe preso di Reddito di cittadinanza? Trattandosi solamente di maggiorenni, l’importo sarebbe stato pari a 500 euro al mese per il componente solo, 700 per due componenti e 900 per tre componenti, con la possibilità di aggiungere 280 euro per il rimborso delle spese di affitto. Tuttavia, per avere diritto al massimo dell’importo bisognava avere un reddito familiare, come risultante dall’Isee in corso di validità, pari a zero. In caso contrario l’importo spettante è pari alla differenza tra l’importo massimo e il reddito familiare percepito.

Ad esempio, per il componente solo con reddito familiare di 200 euro mensili il Reddito di cittadinanza è di 300 euro anziché 500, mentre nel caso di due componenti con lo stesso reddito scende a 500 euro anziché 700. Con il Supporto per la formazione e il lavoro, invece, l’importo è fisso a 350 euro.

Possiamo quindi riassumere dicendo che a guadagnare dal passaggio dal Reddito di cittadinanza a Supporto per la formazione e il lavoro sono:

  • i nuclei familiari che non hanno un reddito familiare pari a zero;
  • i nuclei familiari più numerosi nel caso in cui più componenti partecipino al programma.

A ciò va aggiunto che il bonus di 350 euro viene pagato direttamente al beneficiario, tramite bonifico, e quindi non è soggetto ai vincoli di spesa che invece hanno caratterizzato il Reddito di cittadinanza.

Assegno di inclusione insieme al Supporto per la formazione e il lavoro: chi ci guadagna?

Da gennaio 2024 ci sarà poi il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione anche per le ultime famiglie rimaste.

L’Assegno di inclusione è una misura molto simile al Reddito di cittadinanza, tanto per i requisiti (ad esempio il limite massimo di Isee è sempre pari a 9.360 euro) quanto per gli importi (la base di calcolo di partenza è sempre di 500 euro), ma c’è una novità molto importante: i componenti occupabili presenti nel nucleo non sono compresi nel parametro di scala di equivalenza.

Ciò significa che se fino a oggi per ogni componente maggiorenne presente nel nucleo veniva riconosciuto un incremento pari ad un coefficiente dello 0,4 della quota massima ottenibile, dal prossimo anno non sarà più così.

Consideriamo ad esempio un nucleo familiare composto da due persone, di cui un ultrasessantenne e un cinquantenne. Con il Reddito di cittadinanza, il parametro di scala di equivalenza è pari a 1,4, quindi l’importo massimo è pari a 700 euro (500*1,4), al quale però va sempre sottratto il reddito familiare percepito. Con il passaggio all’Assegno di inclusione il parametro di scala scende a 1, visto che il componente occupabile non è considerato: l’importo massimo che si può ottenere è quindi pari a 500 euro, a cui sottrarre il reddito familiare.

Tuttavia, il componente occupabile può fare domanda per il Supporto per la formazione e il lavoro, aggiungendo così altri 350 euro all’entrata mensile: l’importo massimo che si può ottenere il primo anno, quindi, è di 850 euro anziché 700 euro del Reddito di cittadinanza.

Di fatto, dal momento che con il Reddito di cittadinanza per ogni occupabile potevano essere riconosciuti al massimo 200 euro in più al mese, la combinazione tra Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro è sempre più conveniente, con la differenza però che il bonus di 350 euro viene riconosciuto solamente per 12 mesi (e non è rinnovabile).

Assegno di inclusione più Assegno unico: chi ci guadagna?

Con il passaggio da Reddito di cittadinanza ad Assegno di inclusione cambia anche il criterio di calcolo del parametro di scala di equivalenza per quanto riguarda i minorenni.

Con il Reddito di cittadinanza, infatti, per ogni minore viene aggiunto uno 0,2 nel parametro di scala, quindi sull’importo massimo possono esserci fino a 100 euro in più. Ad esempio, una famiglia composta da un genitore e un figlio di 5 anni può percepire fino a 600 euro di Reddito di cittadinanza al mese, a seconda di quello che è il reddito familiare percepito.

Con l’Assegno di inclusione, invece, il parametro di scala per i minori scende a:

  • 0,15 per i figli di età inferiore ai 2 anni;
  • 0,10 per ogni ulteriore minore di età superiore ai 2 anni.

Di conseguenza, l’importo massimo che si può ottenere scende a 75 euro per i minori di 2 anni e a 50 euro sopra questa età. Nel caso dell’esempio di cui sopra, quindi, l’importo massimo che si può ottenere è di 550 euro.

Tuttavia, mentre il Reddito di cittadinanza era solo parzialmente cumulabile con l’Assegno unico, il nuovo Assegno di inclusione lo sarà interamente.

Con il Reddito di cittadinanza, infatti, dall’Assegno unico potenzialmente percepibile andava sottratta la quota già riconosciuta al minore, applicando la seguente formula:

ImportoRdc * (scala di equivalenza figli minorenni a carico/scala di equivalenza totale)

Prendiamo l’esempio di cui sopra. Sostituendo i dati in nostro possesso otterremo che:

600 * (0,2/1,2) = 100

Considerando che l’Assegno unico per il minore è pari a 189,20 euro (al netto di eventuali maggiorazioni), l’integrazione spettante è di soli 89,20 euro: aggiungendo il Reddito di cittadinanza l’entrata mensile è di 689,20 euro.

Con l’Assegno di inclusione, invece, l’importo scende a 550 euro ma l’Assegno unico verrà pagato per intero: aggiungendo tutti i 189,20 euro suddetti, quindi, ne risulta un’entrata mensile di 739,20 euro, 50 euro in più rispetto a quanto spetta di Rdc.

Il vantaggio sarà maggiore per le famiglie più numerose, per le quali dal passaggio da Reddito di cittadinanza ad Assegno di inclusione ne risulterà - nella maggior parte dei casi - un guadagno.

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