Il colosso francese torna a crescere grazie alla ripresa del mercato cinese. Effetto domino su tutto il settore europeo del lusso che guadagna complessivamente $80 miliardi in market cap.
Dopo mesi di incertezza e vendite in calo, LVMH torna a sorprendere gli investitori. Nella giornata di mercoledì 15 ottobre 2025, il titolo del gruppo francese ha registrato un rialzo fino al 14%, la performance più brillante dal 2001.
Il rimbalzo è arrivato dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre, che hanno mostrato un incremento dell’1% nelle vendite complessive, con segnali di miglioramento soprattutto nel mercato cinese.
L’effetto è stato immediato e contagioso per l’intero comparto del lusso europeo, che ha vissuto una giornata di forte entusiasmo, con un guadagno complessivo di circa 80 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato.
Un rally che, secondo gli analisti, rappresenta un primo segnale di fiducia dopo due anni difficili per il settore, penalizzato da rallentamenti economici, incertezze geopolitiche e dal calo della domanda asiatica.
LVMH in salita grazie alla ripresa della Cina
Il ritorno alla crescita in Cina, storico motore dei profitti per i grandi marchi del lusso, è stato il principale catalizzatore della giornata. Anche gli acquisti dei turisti cinesi all’estero hanno mostrato segnali di recupero, pur rimanendo inferiori ai livelli dello scorso anno.
“Le cifre hanno sorpreso positivamente gli investitori e potrebbero mantenere vivo il momentum del comparto”, ha spiegato Stefan Bauknecht, gestore di portafoglio azionario di DWS.
Gli analisti hanno sottolineato che le vendite hanno superato le aspettative in quasi tutte le divisioni di LVMH, dai profumi alla gioielleria. Tuttavia, molti osservatori invitano alla cautela, sottolineando che i risultati di LVMH, pur incoraggianti, non devono essere interpretati come un segnale di ripresa generalizzata per l’intero settore.
La ripartenza dei consumi cinesi resta comunque fragile, frenata dalla crisi immobiliare e da un clima economico ancora incerto. Nonostante ciò, la capacità del gruppo guidato da Bernard Arnault di riaccendere l’interesse dei clienti asiatici viene vista come una prova di forza strategica, frutto di investimenti mirati e di un costante rinnovamento creativo.
L’effetto LVMH su tutto il comparto del lusso
L’effetto LVMH si è rapidamente esteso ai suoi principali concorrenti: Hermès, Kering, Richemont, Burberry e Moncler hanno guadagnato tra il 5% e il 9% in Borsa. Come evidenziato dagli osservatori, però, i risultati positivi derivano anche da “elementi idiosincratici”, come le iniziative specifiche dei singoli marchi in Cina, che dimostrano l’efficacia di nuove esperienze retail. Ne è un esempio il negozio a forma di nave di Louis Vuitton a Shanghai.
A contribuire all’ottimismo anche le prospettive di rinnovamento manageriale e creativo in molte maison europee, che secondo il mercato iniziano a mostrare i primi frutti. Le previsioni indicano una crescita organica del 4% per l’intero settore nel 2026, con un’accelerazione più evidente nella seconda metà dell’anno, quando le nuove collezioni firmate dai nuovi direttori creativi entreranno finalmente nei negozi.
Ripresa sì, ma serve cautela
Nonostante i segnali incoraggianti, la Chief Financial Officer di LVMH, Cécile Cabanis, ha invitato alla prudenza, ricordando che “l’incertezza economica e i tassi di cambio sfavorevoli continueranno a pesare sul business nel quarto trimestre”. Parole che riflettono un approccio realistico, pur in un contesto di rinnovata fiducia.
Il rimbalzo di LVMH va quindi oltre la singola performance di mercato e rappresenta il segnale di una possibile inversione di tendenza per un settore che, dopo l’euforia post-pandemica, aveva vissuto due anni di contrazione.
Sebbene il percorso verso una piena ripresa sia ancora lungo, la giornata record di LVMH ha riportato ottimismo sui mercati e tra gli operatori.
leggi anche
Comparto lusso in crisi. A quando la rinascita?

© RIPRODUZIONE RISERVATA