Se vuoi vendere l’oro devi conoscere questa regola. Ecco cosa rischi altrimenti

Ilena D’Errico

14 Agosto 2025 - 22:03

Se vuoi vendere l’oro è meglio conoscere questa regola per tutelarti al meglio. Ecco perché.

Se vuoi vendere l’oro devi conoscere questa regola. Ecco cosa rischi altrimenti

La compravendita di oro usato è sempre molto attiva, soprattutto in periodi delicati come quello attuale, in cui tante famiglie cercano di far fruttare al meglio gioielli e monili vari. Ancora oggi, vendere l’oro è sintomatico della difficoltà economica, un modo per ottenere rapidamente del denaro da destinare alle spese quotidiane o, perché no, a qualche piccolo sfizio più apprezzato. Raramente questa è la strategia migliore, visto che pianificando la vendita con più attenzione sarebbe spesso possibile ottenere un profitto maggiore, ma ognuno agisce in base alle circostanze e alle preferenze personali.

Ci sono però delle regole importanti da seguire, nient’affatto soggettive ma anzi fondamentale per evitare di trasformare la vendita dell’oro in un problema ancora più costoso. Chi vende l’oro deve infatti seguire alcune indicazioni fornite dalla legge, di cui una in particolare che viene spesso sottovalutata, pur presentando notevoli rischi. Ovviamente, si fa riferimento alla compravendita di oro industriale (gioielli e similari) e non a quello da investimento, che è sì regolamentato ma con disposizioni differenti. La stessa regola, peraltro, offre spunti interessanti anche per chi vende l’oro da investimento. Vediamo di cosa si tratta e soprattutto cosa si rischia.

Se vuoi vendere l’oro devi conoscere questa regola

Nella compravendita di oro sono soprattutto gli esercenti professionali a dover rispettare una normativa rigorosa, a pena di sanzioni molto elevate (e anche diversi profili penalmente rilevanti). I privati cittadini possono affacciarsi alla vendita e tanto più all’acquisto in modo decisamente più sereno, ma ciò non implica l’abbandono di ogni prudenza. Chi vende dell’oro dovrebbe sempre ottenere e conservare con cura la ricevuta, tenendo conto che il Compro Oro deve rilasciarla obbligatoriamente.

L’oro industriale venduto dai privati non è soggetto a tassazione, anche perché la vendita dei propri beni personali (non ci sono investimenti o finalità commerciali) provoca piuttosto un impoverimento del soggetto, anziché un arricchimento. Per la stessa ragione, i proventi ottenuti con la vendita di gioielli e similari non devono essere dichiarati ed è proprio questa previsione che può generare dei problemi. Bisogna infatti tenere conto dei possibili accertamenti dell’Agenzia delle entrate sul denaro versato sul proprio conto corrente e/o sugli acquisti effettuati in modo molto superiore rispetto alle proprie possibilità abituali.

L’AdE utilizza sistemi informatici avanzati che segnalano le operazioni superiori al 20% delle spese medie del cittadino, per le quali i funzionari possono richiedere dei chiarimenti. Tutte le somme superiori alla norma vengono infatti considerate dall’Agenzia delle entrate come redditi non dichiarati. Spetta al contribuente provare che non si tratta così, possibilmente già nella fase preliminare per evitare l’avviso di accertamento.

A tal proposito, sarà fondamentale esibire la ricevuta del Compro Oro così da motivare gli introiti. In realtà, questo obbligo dovrebbe essere semplificato dalla legge stessa, che impone pagamenti tracciabili per tutte le vendite da 500 euro (anche se frazionate). Tuttavia, non sempre la normativa viene rispettata, aumentando i problemi. I Compro Oro sono peraltro obbligati a segnalare le operazioni sospette e quelle pari o superiori a 10.000 euro.

Cosa rischi altrimenti

Se non puoi provare in modo convincente l’incasso ottenuto dalla vendita dei gioielli l’Agenzia delle entrate potrebbe fondare così un provvedimento per redditi in nero, applicando le sanzioni previste per la dichiarazione dei redditi incompleta, che nella migliore delle ipotesi ammontano a 200 euro. Nel peggiore dei casi, se la provenienza dell’oro viene giudicata sospetta, potrebbero sorgere delle accuse penali (per esempio di ricettazione) ma si tratta di ipotesi molto rare, basate in ogni caso su elementi oggettivi ben più concludenti della mancanza della ricevuta. A tal proposito, si ricorda che conservare il documento di acquisto è importantissimo per l’oro da investimento, al fine di ottenere la tassazione agevolata (calcolata soltanto sulla plusvalenza anziché sull’intero importo della transazione).

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