Scuola, dal Mim nuove regole per le festività religiose: in arrivo la norma Valditara

Teresa Maddonni

10 Aprile 2024 - 18:02

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Per le festività religiose non riconosciute dallo Stato Valditara pensa a una nuova norma dopo le polemiche sulla scuola di Pioltello chiusa per la fine del Ramadan. Ecco cosa sappiamo in merito.

Scuola, dal Mim nuove regole per le festività religiose: in arrivo la norma Valditara

Il ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) vuole introdurre nuove regole per le festività in cui le scuole sono chiuse con una norma a firma Valditara. Il titolare di Viale Trastevere ha infatti portato la questione nel Consiglio dei Ministri del 9 aprile esternando la volontà di regolamentare la chiusura delle scuole per festività religiose non ufficiali.

La norma servirebbe a evitare le autonome iniziative delle scuole per le festività che non riguardano i cattolici di questo Paese e il riferimento è all’Istituto Comprensivo Iqbal Masihdi di Pioltello, nel milanese, che per oggi ha fermato le lezioni per permettere agli studenti musulmani di festeggiare la fine del Ramadan.

È da tre settimane, infatti, che il dibattito pubblico e politico si infiamma sulla scelta del Consiglio di Istituto della scuola di concedere un giorno di vacanza alla folta comunità scolastica islamica che popola la scuola e a tutti gli studenti. Tra detrattori e sostenitori la questione ora entra nel vivo e passa al governo.

Vediamo cosa sappiamo e cosa ha detto Valditara circa la volontà di porre un freno alle scuole chiuse per festività religiose con una norma specifica in materia.

Scuola, dal Mim nuove regole per le festività religiose: serve un accordo

La nuova norma di Valditara, per regolamentare la chiusura delle scuole in festività religiose che non siano quelle già riconosciute dallo Stato, si basa proprio sull’assenza di un accordo preventivo. Stando alle prime indiscrezioni, quindi, la nuova norma dovrebbe impedire che le scuole possano sospendere le lezioni per festività religiose senza un accordo tra Stato e confessione religiosa di riferimento. Ma cosa sappiamo nel dettaglio?

Non molto. Il ministro ha rilasciato una dichiarazione molto vaga in merito al termine del Consiglio dei Ministri.

Nel corso del Consiglio dei Ministri è stato sollevato il tema della chiusura delle scuole per festività non riconosciute dallo Stato. Il ministero è al lavoro per una norma di buonsenso che regolamenti una situazione che rischia di creare conflittualità e caos.

La decisione della scuola di Pioltello di chiudere per la fine del Ramadan permettendo la festa del 10 aprile con la sospensione delle attività per tutti gli studenti rientra nell’autonomia prevista per le istituzioni scolastiche che possono deliberare la sospensione delle lezioni nel limite dei 200 giorni di lezione annuali e tenendo conto del calendario scolastico regionale.

La decisione, come avvenuto per la scuola di Pioltello, spetta al Consiglio di Istituto su proposta del Collegio dei Docenti; nella scuola del milanese questo passaggio era avvenuto già lo scorso anno, nel mese di maggio, essendo il 40% degli studenti di religione musulmana.

Poche settimane fa l’iniziativa ha assunto un carattere politico per i detrattori laddove è stata l’eurodeputata Silvia Sardone della Lega, dello stesso partito del ministro Valditara, a portarla alla ribalta nazionale definendola “preoccupante” e un “pericoloso precedente”.

Il ministro Valditara ha poi sollecitato l’Ufficio scolastico regionale a intervenire per una verifica e la delibera per la chiusura della scuola nel giorno della fine del Ramadan è stata revisionata e sottoposta nuovamente alla votazione del Consiglio di Istituto che ha dato lo stesso esito. Oggi 10 aprile la scuola è chiusa, ma non cessano le polemiche.

Scuola: dal Mim nuove regole per le festività religiose, ma è ancora polemica

Ma la questione Pioltello, nonostante l’annuncio di una norma per regolare le altre festività religiose non riconosciute dallo Stato, fa ancora discutere. Questa mattina l’Istituto è stato chiuso ma poche decine di genitori si sono presentati davanti ai cancelli in segno di protesta. Protesta sostenuta dall’eurodeputata Sardone intervenuta a supportare i pochi genitori presenti. Come riporta SkyTg24 la leghista ha dichiarato:

Quello che contesto è una scelta asseritamente per ragioni didattiche, quando in realtà sono legate a una festività islamica senza nessun tipo di accordo con lo Stato. Deve esserci una comunità islamica che si siede a un tavolo, e fare un accordo con lo Stato che prevederebbero anche una trasparenza sui fondi per le costruzioni delle moschee.

E ha ricordato:

Anni fa sia Regione Lombardia che il governo avevano tentato di mettere dei paletti, come l’albo degli Iman, o che le prediche fossero fatte in italiano quindi io auspico un accordo tra lo Stato e la comunità islamica. Gli ebrei possono stare a casa il sabato anche senza giustificazione.

L’eurodeputata ha quindi ripreso la posizione ministeriale per una regolamentazione delle festività religiose e un accordo con le comunità di riferimento.

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