Scoperta molto importante che rappresenta un punto di svolta per l’indipendenza degli Stati Uniti da queste risorse.
Negli Stati Uniti è stata fatta una scoperta molto importante: un giacimento di terre rare e minerali di importanza strategica che potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’indipendenza del Paese rispetto a queste risorse oggi fondamentali, soprattutto nel settore tecnologico.
L’annuncio è stato fatto dalla società mineraria statunitense Ionic Mineral Technologies, che ha comunicato di aver scoperto nello Utah un giacimento di terre rare. La società ha pubblicato i risultati delle perforazioni effettuate presso il cosiddetto progetto Silicon Ridge, dove è stata confermata la presenza delle cosiddette argille ad assorbimento ionico. Si tratta di materiali naturali dotati di una capacità particolare: attirano e trattengono ioni. In pratica funzionano come una spugna che cattura metalli e minerali. Questa specifica formazione geologica migliora in modo significativo il processo di estrazione, che risulta più semplice ed ecologico rispetto a quello tradizionale effettuato nella roccia dura. È una tipologia di giacimento già ampiamente utilizzata in Cina, dove si stima che il 35-40% delle terre rare venga ricavato proprio da argille ad assorbimento ionico, mentre circa il 70% delle terre rare mondiali viene estratto con questa metodologia, diventata ormai centrale nelle strategie minerarie globali.
La scoperta rientra in un ampio progetto di ricerca che ha incluso l’analisi di 106 fori di trivellazione e 35 trincee di scavo. La società ha già avviato una valutazione economica preliminare, il cui completamento è previsto per la prima metà del 2026, passaggio fondamentale per definire la sostenibilità industriale e finanziaria dell’intero progetto.
Non solo terre rare: presenti anche diversi minerali
Ma non si tratta soltanto di terre rare, perché secondo la società mineraria nel giacimento sarebbero presenti anche altri minerali essenziali, materiali di grande importanza soprattutto per l’alta tecnologia, l’industria della difesa e il settore energetico, come gallio, germanio, rubidio, cesio, scandio, litio, vanadio, tungsteno e niobio, tutti elementi sempre più richiesti dalle filiere produttive occidentali.
Il CEO di Ionic MT, André Zeitoun, ha definito la scoperta un punto di svolta per l’indipendenza degli Stati Uniti in termini di risorse. «Per la prima volta, gli Stati Uniti dispongono di una fonte nazionale pronta all’estrazione di un’intera gamma di minerali essenziali, che possono essere estratti in modo più rapido e pulito rispetto ai metodi tradizionali», ha affermato. Secondo Zeitoun, il nuovo giacimento potrebbe diventare la più importante riserva di minerali essenziali degli Stati Uniti, con ricadute significative sull’industria e sulla sicurezza nazionale.
Esiste inoltre un vantaggio significativo che il Paese può sfruttare: il progetto dispone già di tutti i permessi minerari necessari per avviare immediatamente l’estrazione. Inoltre, l’azienda possiede un impianto di lavorazione di 7.000 metri quadrati situato a breve distanza dal giacimento. La presenza di autorizzazioni già attive e di un impianto di lavorazione all’avanguardia operativo consente quindi uno sfruttamento immediato delle terre rare, favorendo una transizione accelerata verso la produzione commerciale e riducendo i tempi di avvio industriale.
Gli Stati Uniti, grazie allo sfruttamento di questo giacimento, potrebbero ridurre in modo significativo la dipendenza dai Paesi esteri per quanto riguarda le terre rare, in particolare dalla Cina, da cui oggi dipendono per circa il 70-80% delle importazioni, rafforzando così la propria autonomia strategica nel medio-lungo periodo.
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