Secondo fonti interne al comune di Palermo, la Digos avrebbe verificato l’applicazione del Decreto Salvini negli uffici dell’Anagrafe di Palermo
Il giorno seguente lo scontro fra i sindaci di diverse città italiane e il ministro Salvini, "alcuni agenti della Digos si sono presentati negli uffici dell’Anagrafe palermitani". Lo rivela l’agenzia Ansa.
Mercoledì proprio il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha dichiarato che la sua città non avrebbe applicato il decreto sicurezza, che nega l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo. Per questa ragione gli agenti si sarebbero recati in quegli uffici, a verificare il comportamento dei dipendenti comunali.
"Hanno chiesto cosa accade quando vogliamo regolarizzare la posizione di un richiedente asilo e quali sono le procedure che stiamo seguendo", spiegano le fonti interne al comune del capoluogo siciliano.
Le smentite di Salvini e Questura
Ma la Questura smentisce. "Nessun agente ha fatto accesso all’ufficio anagrafe del Comune in data odierna per assumere informazioni sulle procedure, inerenti i richiedenti asilo, adottate da quell’ufficio" afferma un portavoce. Interviene anche Salvini, che conferma:
“Mi occupo di futuro e non di passato, di realtà e non di fantasie. Non abbiamo mandato alcuna ispezione al Comune di Palermo, non abbiamo intenzione di denunciare penalmente nessuno e saranno i cittadini a premiare o bocciare quei sindaci che, invece di occuparsi dei problemi degli italiani, si occupano dei presunti problemi di immigrati irregolarmente presenti nel nostro territorio.”
Anche Orlando nega, dando per buona la versione della Questura: "Prendo atto di quanto chiarito dalla Questura, peraltro confermato dai dirigenti che smentiscono richieste di informazioni e documentazioni da parte della polizia".
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