Sciopero taxi oggi: manifestazione a Roma, con il governo non c’è l’accordo

Alessandro Cipolla

23 Marzo 2017 - 10:12

Sciopero taxi oggi: confermato il nuovo stop con le auto bianche che rimarranno ferme per quasi tutta la giornata dopo la rottura col governo. Manifestazione a Roma.

Sciopero taxi oggi: manifestazione a Roma, con il governo non c’è l’accordo

Sciopero taxi oggi: confermato lo stop con i tassisti che in questo giovedì 23 marzo incroceranno le braccia per praticamente tutta la giornata in Italia, mentre a Roma si terrà anche una manifestazione di protesta.

Non è servita la lunga riunione fiume che si è svolta nella giornata di ieri per evitare lo sciopero taxi, che è è stato quindi confermato per oggi. A nulla è valsa quindi la bozza di decreto presentata dal governo al tavolo delle trattative, con i tassisti che alla fine hanno deciso comunque di restare fermi.

Tutte le sigle sindacali con unica eccezione per UriTaxi hanno aderito allo sciopero taxi oggi, con il blocco che scatterà alle ore 8 e durerà fino alle 22. Praticamente quasi un’intera giornata dove sarà impossibile trovare una vettura operante.

Tanti i disagi che si stanno verificando già dalle prime ore della giornata in tutte le città italiane. A Roma è prevista anche una manifestazione a Piazza Venezia che potrebbe ulteriormente mandare in tilt il traffico già congestionato del centro della capitale.

Sciopero taxi oggi: tutto confermato

Sciopero taxi oggi tutto confermato e già sono diversi i disagi che si stanno verificando in tutta la penisola. Dalle ore 8 di questa mattina fino alle ore 22 i tassisti italiani incroceranno le braccia.

La protesta è stata indetta da tutte le sigle sindacali della categoria tranne UriTaxi, quindi si prevede un’adesione piuttosto massiccia allo sciopero taxi di oggi. Tutte le attenzioni sono comunque rivolte a Roma, dove si terrà un sit-in a Piazza Venezia.

Dopo lo sciopero taxi di febbraio, dove durante la manifestazione che si svolse ci furono anche diversi scontri tra tassisti e forze dell’ordine nelle vicinanze di Montecitorio, la categoria ritorna sul piede di guerra contro i presunti privilegi di Ncc e Uber.

A nulla è servita la riunione fiume che si è svolta nella giornata di ieri presso il ministero dei Trasporti, dove il governo ha presentato ai sindacati la bozza del decreto che l’esecutivo ha intenzione di emanare in tempi brevi.

Pur riconoscendo la buona volontà del governo per cercare di legiferare in materia, secondo i sindacati però non ci sarebbero ancora le piene garanzie, confermando quindi lo sciopero dei taxi per la giornata odierna.

Sciopero taxi oggi: governo e sindacati lontani

Durante l’incontro presso il ministero dei Trasporti, il governo ha presentato ai sindacati la bozza di decreto per legiferare in materia di Ncc e Uber. Da tempo infatti i tassisti denunciano una sorta di concorrenza sleale che viene fatta da parte di queste nuove tipologie di servizio.

Il punto più importante nella bozza di decreto presentato dal governo è l’affidamento alle Regioni della pianificazione dei servizi pubblici non in linea. Saranno loro quindi a rilasciare le licenze in base alle reali esigenze del territorio.

Altro punto fondamentale presente nel decreto, è quello dove si legge che le Ncc non potranno sostare in strada se non sono impegnate ma dovranno tornare in autorimessa. Per gestire le nuove piattaforme di prenotazione, è prevista nel decreto anche la creazione di un registro delle app.

Secondo il vice ministro delle Infrastrutture Riccardo Minniti il governo quindi starebbe rispettando i suoi impegni. Questo però per Alessandro Atzeni della Uiltrasporti non è ancora sufficiente per evitare lo sciopero odierno dei taxi.

Prendiamo atto della buona volontà del governo di ripristinare il rispetto delle regole nel settore contrastando l’abusivismo ma non ci sono le garanzie per dare tranquillità alla categoria.

Unica sigla sindacale che non ha aderito allo sciopero taxi di oggi è UriTaxi, con il coordinatore nazionale Loreno Bittarelli che parla di trattative con il governo che sono partite con il piede giusto.

La maggior parte dei sindacati però sono stati irremovibili, con le città italiane che si apprestano a vivere un’altra giornata critica in materia di spostamenti e di viabilità urbana.

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