Tutti votano scheda bianca, elezione Presidenti Camera e Senato in alto mare

Alessandro Cipolla

23 Marzo 2018 - 11:41

Iniziate le operazioni di voto per eleggere i Presidenti di Camera e Senato: tutti i partiti intenzionati a votare scheda bianca, si va verso un nulla di fatto.

Tutti votano scheda bianca, elezione Presidenti Camera e Senato in alto mare

Una serie di veti incrociati e una valanga di schede bianche sembrerebbero far presupporre che si dovrà attendere la giornata di sabato per eleggere i nuovi Presidenti della Camera e del Senato.

Non sono bastati giorni di trattative e una intera nottata passata a riunirsi presso gli uffici del Movimento 5 Stelle per trovare un accordo condiviso. Tutti i partiti al momento non vogliono scoprire le proprie carte, nella speranza così di non “bruciare” i propri candidati.

QUI LA DIRETTA LIVE E STREAMING DELLE VOTAZIONI

Accordo lontano

Non ha portato consiglio la notte con tutte le forze politiche arroccate ancora nelle loro posizioni di partenza. Il rifiuto da parte del Movimento 5 Stelle di votare il forzista Paolo Romani al Senato ha di conseguenza bloccato l’elezione del pentastellato Roberto Fico alla Camera.

Un incrocio di veti e di ripicche che ha ingessato questo primo atto della nuova legislatura. Visto lo stallo che si è venuto a creare, uno dopo l’altro tutti i partiti hanno annunciato che voteranno scheda bianca, almeno al primo scrutinio, sia alla Camera che al Senato.

La speranza è che nel pomeriggio si possa verificare un avvicinamento tra le parti, anche se il sentore a riguardo non è positivo: con ogni probabilità questa prima giornata di votazioni sarà un giro a vuoto, con tutto rimandato a domani.

Un giorno in più quindi per trovare un accordo e risolvere questa situazione di impasse. Se non si dovesse giungere a un punto d’incontro, non è da escludere che il patto tra 5 Stelle e Lega (Senato al Centrodestra e Camera al Movimento) possa essere rotto.

Centrodestra pigliatutto?

Come auspicato dal Presidente Sergio Mattarella, la speranza di tutti e specie del Colle è che l’elezione dei Presidenti della Camera e del Senato possa arrivare al termine di un accordo condiviso tra più forze politiche possibile.

Sarebbe questo senza dubbio un segnale di come la “responsabilità” tanto invocata prima e dopo il voto del 4 marzo non sia soltanto a parole, lanciando così segnali positivi anche in vista della partita per la formazione del nuovo governo.

Le posizione al momento del Movimento 5 Stelle e del Centrodestra sono però distanti. In mezzo c’è il Partito Democratico che si è però tirato fuori da ogni trattativa, lasciando a chi ha vinto le elezioni il compito di gestire le nomine.

Guai però a pensare che il PD sia fuori da ogni gioco: appoggiando l’uno o l’altro attore in campo, i dem possono essere determinanti. Anche scegliendo di non prendere parte alle votazioni, potrebbero fare un bel favore al Centrodestra.

In mancanza di un accordo alla fine al Senato ci sarà un ballottaggio tra i due candidati più votati mentre, alla Camera, si arriverà al dover raggiungere la maggioranza assoluta dei votanti per eleggere il nuovo Presidente.

In caso di una non partecipazione dei parlamentari del Partito Democratico, nella giornata di domani il Centrodestra avrebbe i numeri per eleggere da solo i Presidenti di entrambe le Camere.

Una eventualità che sarebbe però un vero e proprio atto di forza, che potrebbe fortemente influire sulle imminenti consultazioni per formare un nuovo governo. Al momento quindi la situazione è più ingarbugliata che mai. Per risolvere questa intricata matassa servirà con ogni probabilità un’altra notte di riflessione e soprattutto di trattative.

Argomenti

# Senato

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it