Un dicembre carico di contraddizioni, che ospita 3 rischi da gestire: valutazioni tirate, sentiment distorto e dinamiche istituzionali che possono ribaltare il finale d’anno.
Conoscete la cosiddetta legge del rally natalizio? In realtà non è una legge, e nemmeno una regola non scritta dei mercati: è più un luogo comune che associa il mese di dicembre a un improvviso ritorno di ottimismo, tale da generare performance inattese proprio a ridosso delle festività. Negli ultimi anni questo schema è stato così evidente da essere diventato una sorta di mantra collettivo, quasi un automatismo psicologico.
Ma il 2025 ci porta in un contesto diverso. Le borse arrivano a questo punto dell’anno in territorio positivo, sì, ma con parecchie paure alle spalle e con indici che continuano a oscillare comunque vicini ai massimi storici. Allora la domanda è semplice: sarà davvero un Natale positivo per il mercato, oppure questo luogo comune rischia di trarre in inganno investitori e trader, generando uno dei periodi più insidiosi dell’anno?
1) Hedge fund: prese di profitto invece che riposizionamenti
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