Ancora errori dovuti all’uso dell’Intelligenza Artificiale generativa, ora a rischio sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate per l’uso improprio di questo strumento. Ecco chi rischia.
Sanzioni in arrivo dall’Agenzia delle Entrate per i funzionari, ecco chi rischia e cosa fare.
Botta e risposta tra l’Agenzia delle Entrate e l’UNCAT (Unione Nazionale Camere degli Avvocati Tributaristi), l’Agenzia delle Entrate conferma che saranno applicate sanzioni ai funzionari che usano l’Intelligenza Artificiale per la realizzazione di atti e cartelle esattoriali.
Ecco cosa succede e chi rischia sanzioni dall’Agenzia delle Entrate.
La vicenda: notifica avvisi di accertamento con carenze motivazionali e uso di intelligenza artificiale
L’UNCAT nei giorni scorsi ha denunciato che loro assistiti avrebbero ricevuto avvisi di accertamento nei quali all’interno delle motivazioni delle pretese tributarie sarebbero state citate sentenze e circolari inesistenti.
Si ritiene che tali atti sarebbero stati redatti dai funzionari AdE con l’uso dell’Intelligenza Artificiale e, di fatto, proprio per carenza motivazionale sarebbero viziati.
Tali atti sarebbero stati definiti “atti allucinati” ed è stata richiesta una verifica al MEF e all’Agenzia delle Entrate al fine di verificare se l’uso dell’Intelligenza Artificiale sia avvenuta a titolo personale da parte del funzionario oppure se trattasi di un sistema adottato dall’AdE. Secondo l’UNCAT in entrambi i casi si tratterebbe di circostanze gravi che richiedono una maggiore attenzione e sorveglianza al fine di evitare il verificarsi di altre ipotesi.
Comunicato Agenzia delle Entrate: avviati approfondimenti rischio sanzioni per i funzionari
L’Agenzia delle Entrate ha risposto in modo immediato a tale sollecitazione con un ulteriore comunicato diffuso il 17 dicembre 2025. Nel comunicato si legge che “l’Agenzia delle Entrate ha prontamente preso contatti con Uncat al fine di verificare la fondatezza di quanto riportato ed eventualmente intervenire presso le proprie strutture operative. In base a quanto riferito, si tratterebbe di un unico atto di accertamento. L’associazione, tuttavia, non ha saputo fornire ulteriori elementi che consentissero all’Agenzia un pronto riscontro di quanto segnalato.”.
Nonostante questo. l’Agenzia avrebbe avviato un approfondimento dell’accaduto e qualora fossero effettivamente riscontrate violazioni, l’Agenzia provvederà ad adottare azioni disciplinari verso i responsabili, anche nel caso in cui dovessero riguardare un singolo atto.
Ribadisce che i sistemi di IA di tipo generativo non devono essere mai impiegati per la produzione diretta di atti amministrativi relativi all’attività istituzionale, anche di natura negoziale e della gestione delle controversie, sia in sede giudiziale che extragiudiziale, nonché in fase endoprocedimentale.
Nessun dato sull’avviso di accertamento incriminato
Segue un ulteriore comunicato dell’UNCAT in cui si sottolinea che non è possibile fornire all’Agenzia delle Entrate ulteriori elementi a causa del “ doveroso segreto professionale a cui sono tenuti tutti gli avvocati e della necessità di operare nel rispetto delle prerogative difensive e della riservatezza dei contribuenti assistiti. "
L’Agenzia delle Entrate ha ribadito che ha previsto un ulteriore approfondimento e indagini presso le strutture territoriali e che nel caso in cui dovesse emergere la redazione di atti di accertamento con uso di Intelligenza Artificiale, provvederà a adottare sanzioni disciplinari nei confronti dei responsabili.
Da sempre si denuncia una scarsa propensione degli uffici territoriale al rispetto delle linee di indirizzo dei vertici che sono improntate alla leale collaborazione.
La vicenda abbastanza singolare invita a riflettere sugli errori ormai costanti che derivano dall’uso dell’Intelligenza Artificiale generativa che evidentemente non può sostituire le verifiche capillari ed effettuate sul singolo caso con l’uso dell’Intelligenza naturale o semplicemente umana.
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