Rottamazione ter: più rate e scadenze nel maxiemendamento al decreto fiscale 2019

Martina Cancellieri

23 Novembre 2018 - 14:43

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Rottamazione ter: più rate e scadenze con importi meno pesanti nell’emendamento omnibus al DL n. 119/2018. Le regole della definizione agevolata per il pagamento dei debiti potrebbero cambiare, ecco tutte le novità in attesa del voto finale.

Rottamazione ter: più rate e scadenze nel maxiemendamento al decreto fiscale 2019

Rottamazione ter: più rate con importi meno pesanti per chi fa domanda di definizione agevolata delle cartelle esattoriali. La novità è contenuta nell’emendamento omnibus al decreto fiscale 2019.

La misura proposta dal M5S è rientrata nel maxiemendamento e la novità presente nel testo del DL n. 119/2018 è stata depositata dal Governo in Commissione Finanze in data 22 novembre 2018.

Tra le novità presenti nell’emendamento omnibus al decreto fiscale 2019 vi è una misura che favorirà i soggetti che aderiscono alla rottamazione ter delle cartelle, ovvero l’aumento delle rate da 10 a 18 con il raddoppio delle scadenze entro cui pagare i debiti.

L’importo dovuto dai contribuenti in debito col Fisco sarà così spalmato su ben 18 rate che dovranno essere pagate entro quattro scadenze annuali.

Resta ferma la durata complessiva della rottamazione ter. I debiti infatti dovranno essere sanati nell’arco di cinque anni, come già stabilito per la definizione agevolata delle cartelle esattoriali.

In attesa del voto finale previsto per lunedì 26 novembre 2018 andiamo a vedere in cosa consistono le novità presenti nell’emendamento omnibus, a partire dalle nuove regole della rottamazione ter.

Rottamazione ter: più rate e scadenze nell’emendamento al decreto fiscale 2019

Le regole della rottamazione ter potrebbero cambiare, infatti sono previste più rate e scadenze nell’emendamento omnibus al testo del decreto fiscale 2019.

Con il provvedimento proposto dal M5S, l’intenzione del Governo è quella di concedere ai contribuenti la possibilità di pagare importi più bassi aumentando le rate e le scadenze per coloro che sceglieranno il pagamento rateizzato per sanare i debiti.

Come anticipato, per chi intende fare domanda alla rottamazione ter, nel caso in cui il maxiemendamento venga approvato, il numero complessivo delle rate lieviterà da 10 a 18, anche le scadenze annuali previste dal 2020 non saranno più due ma aumenterebbero a quattro.

Ecco come cambieranno le regole del pagamento della rottamazione ter nel caso in cui l’emendamento omnibus venga approvato dal Governo con il voto finale previsto per il 26 novembre 2018:

  • nel 2019 si pagheranno due rate ciascuna del 10% dell’importo con scadenza il 31 luglio per la prima e il 30 novembre per la seconda;
  • dal 2020 e per cinque anni si dovranno pagare altre 18 rate con quattro scadenze annuali.

Rottamazione ter: 18 rate dal 2020, ecco le scadenze per il pagamento dei debiti

Tra le diverse novità presenti nell’emendamento omnibus proposto al testo del DL n. 119/2018 vi è lo stravolgimento delle regole della rottamazione ter che, se approvata, stabilirà l’aumento delle rate e delle scadenze per la definizione agevolata dei debiti col Fisco.

In attesa del voto decisivo al maxiemendamento previsto per il 26 novembre 2018 vediamo le scadenze entro cui i contribuenti dovranno pagare l’importo dovuto che si ricorda sarà più basso oltre che spalmato in 18 rate da versare in cinque anni.

Ecco le date delle quattro scadenze annuali entro cui pagare le rate della rottamazione ter a partire dal 2020:

  • l’importo della prima rata andrà pagato entro il 28 febbraio;
  • la seconda rata dovrà essere versata entro la scadenza del 31 maggio;
  • la terza rata andrà versata entro il 31 luglio di ogni anno;
  • il pagamento della quarta e ultima rata annuale dovrà avvenire entro il 30 novembre.

Oltre alle modifiche alla rottamazione ter, l’emendamento della Maggioranza al decreto fiscale 2019 stabilirebbe altre novità:

  • la sanatoria degli errori formali al posto del condono previsto dalla dichiarazione integrativa speciale;
  • la tassa dell’1,5% sui Money Transfer;
  • il Fondo per le calamità;
  • la detassazione per le sigarette elettroniche;
  • la proroga del bonus bebè;
  • un commissario straordinario per il casinò di Campione d’Italia.

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