Anche la nuova pace fiscale consente di definire solo una parte dei debiti inseriti nella cartella esattoriale
Dopo una serie di smentite, cambiamenti in corso, accessi confronti politici, ecc, la rottamazione-quinquies ha trovato finalmente posto nel DdL di bilancio 2026; non si tratta di una sanatoria a 360° infatti i paletti da rispettare sono diversi ma comunque non si può di certo dire che non si tratti di un mezzo condono fiscale.
Detto ciò, la nuova pace fiscale prende comunque spunto dalle vecchie sanatorie per come è impostata.
Infatti i vantaggi premiali per chi aderisce alla rottamazione-quinquies saranno l’annullamento delle sanzioni, degli interessi, nonché dell’aggio della riscossione per le cartelle in cui tale voce era ancora presente.
L’imposta rimarrà comunque dovuta. Con novità per chi è decaduto dalla quater.
Anche questa nuova rottamazione fa riferimento al concetto di singolo carico rottamabile.
Ma cosa si intende per singolo carico?
Iniziamo col dire che, partendo dal debito complessivo indicato nella cartella, il singolo carico è da intendersi quale l’insieme delle singole voci di debito che compongono la partita di ruolo.
Concetti che possono sembrare difficili ma come vedremo nel corso del proseguo, sono di facile applicazione. Cartella alla mano cerchiamo di capire qual è l’autonomia di scelta del contribuente.
Fermo restando che per ciò che non viene rottamato né rateizzato in via ordinaria, il contribuente comunque si espone al rischio di fermo amministrativo, pignoramenti, ipoteche, ecc.
Dunque è bene valutare con attenzione ciò che si vuole rottamare o meno, soprattutto in considerazione del fatto che nuova pace fiscale prevede la possibilità di pagare su un orizzonte temporale molto più lungo.
La rottamazione-quinquies
L’art.23 del DdL di bilancio prevede la rottamazione-quinquies.
All’inizio sembrava solo un’ipotesi.
Ora invece è stato messo tutto nero su bianco.
La nuova pace fiscale riguarda i debiti affidati all’Agenzia delle entrate riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023; la rottamazione-quater si ferma invece al 30 giugno 2022.
Detto ciò sono rottamabili i debiti:
- derivanti dall’omesso versamento di imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali e dalle attività di controllo automatico e formale delle dichiarazioni fiscali;
- o derivanti dall’omesso versamento di contributi previdenziali dovuti all’INPS, con esclusione di quelli richiesti a seguito di accertamento.
A oggi nel testo attualmente disponibile non si fa riferimento alcuno ai debiti previdenziali verso le casse private: CNPA FORENSE - ENPAB - CNPR - ENPAV - INPGI - ecc. Dunque a oggi tali debiti non rientrano nella pace fiscale neanche per opzione della cassa privata.
Detto ciò, il contribuente potrà annullare il debito pagando soltanto:
- il capitale ossia l’imposta, i contributi previdenziali,
- le spese di rimborso per le procedure esecutive;
- le spese di notifica della cartella di pagamento;
- gli interessi di dilazione al 4% in caso di richiesta di rateazione del quantum dovuto.
Il contribuente non paga invece: sanzioni; interessi anche riferiti alla ritardata iscrizione a ruolo; le somme aggiuntive ai crediti previdenziali (art.27, D.Lgs. 46/99); l’aggio della riscossione.
Il concetto di singolo carico
Per capire meglio il concetto di singolo carico, partiamo dalla nuova norma contenuta nel DdL di bilancio 2026:
I
debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023, derivanti dall’omesso versamento di imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali e dalle attività di cui agli articoli 36-bis e 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e agli articoli 54-bis e 54-ter del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, o derivanti dall’omesso versamento di contributi previdenziali dovuti all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, con esclusione di quelli richiesti a seguito di accertamento, possono essere estinti (..).
Dunque, anche questa nuova pace fiscale fa riferimento al concetto di singolo carico.
Ma cosa si intende per singolo carico?
Partiamo dal fatto che in fase di presentazione dell’istanza di rottamazione-quinquies da presentare entro il 30 aprile 2026, il contribuente potrà:
- selezionare tutte le cartelle proposte dal sistema telematico ADER potenzialmente rottamabili;
• oppure, selezionare solo alcune di esse,
• o ancora, se la singola cartella contiene più carichi (ad esempio, Irpef, Iva, ecc.), sarà altresì possibile – cliccando sul numero documento – visionare i carichi contenuti e scegliere il singolo carico ovvero solo quelli o quello per i quali si vuole sfruttare la rottamazione.
Dunque, il concetto di singolo carico si ripete.
Ma di cosi si tratta?
Ebbene, per rispondere a questa domanda ci viene in aiuto la [circolare n°2/2017 sulla rottamazione delle cartelle>articlehttps://def.finanze.it/DocTribFrontend/getPrassiDetail.do?id=%7B18A14C2E-A40C-4E44-B7ED-D62110D294E1%7D].
In tale documento di prassi è stato spiegato che il singolo carico è la singola partita di ruolo per la quale il contribuente può manifestare adesione alla riammissione.
Non è possibile, invece, definire parzialmente la “partita”, di norma composta da più “articoli di ruolo”, vale a dire i codici di ogni componente [tributi (ad esempio, imposte dirette, IVA e IRAP contenuti nella stessa “partita”), sanzioni, interessi, ecc.] del credito recato dalla “partita”(vedi circolare Agenzia delle entrate n°2/2017).
Cosi ad esempio, se nella cartella è indicato un debito Irpef, con i relativi interessi e sanzioni nonché un debito Iva con sanzioni e interessi: il contribuente potrà anche decidere di rottamare solo il debito Irpef e non quello Iva se riportati con un «identificativo carico» differente.
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