Arriva la modifica attesa sulla sanatoria fiscale: il tasso di interesse da applicare alla rateizzazione della rottamazione quinquies è al 3%.
La rottamazione sarà più leggera e costerà meno ai contribuenti che decidono di rateizzare il pagamento. Il tasso di interesse, inizialmente fissato dal testo al 4%, è stato fissato al 3%. Un emendamento della Lega chiedeva di portarlo al 2%, ma l’esecutivo ha scelto una via di mezzo.
I senatori della Lega sono contenti della vittoria ottenuta, anche se non è totale, perché si tratta di un aiuto reale per i cittadini che vogliono sistemare la propria situazione debitoria con il Fisco.
Il tasso di interesse troppo alto
Il tasso di interesse troppo alto, fissato al 4% (basti pensare che la rottamazione quater lo ha al 2%), rischiava da una parte di scoraggiare i cittadini dall’aderire alla pace fiscale e, dall’altra, di comportare un costo più alto per la rateizzazione.
Sull’ultima rata, la numero 54, infatti, il tasso di interesse da corrispondere sarebbe arrivato oltre il 35%.
Se il tasso non fosse stato rivisto ai cittadini sarebbe convenuto di più chiedere la rottamazione pagando in un’unica soluzione entro il 31 luglio per eliminare sanzioni e interessi: non tutti i debiti, però, a causa dell’importo elevato permettono una scelta di questo tipo.
La novità rivoluzionaria della rottamazione quinquies è da ricercare proprio nella maggior flessibilità che offre nel pagamento del debito in un massimo di 54 rate bimestrali da versare in circa nove anni.
Come funziona la rottamazione quinquies?
La nuova rottamazione delle cartelle esattoriali permette la definizione agevolata di tutti i carichi fiscali affidati all’agente della riscossione tra l’inizio del 2000 e la fine del 2023. Si può richiedere la rottamazione per i debiti derivanti dal mancato pagamento delle imposte e dei contributi che risultano dalle dichiarazioni annuali.
L’intenzione dell’esecutivo era quella di escludere dalla sanatoria tutti coloro che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi, ovvero gli evasori seriali, lasciando la porta aperta a chi ha dichiarato, ma non ha avuto la possibilità di pagare.
Chi accede alla nuova definizione agevolata si troverà a pagare solo il capitale del debito, ovvero l’importo del debito iniziale (tassa o imposta non versata), mentre saranno stralciati interessi di mora, aggio, e le sanzioni accessorie.
I pagamenti possono essere effettuati o in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2026, o a rate. Il pagamento delle rate ha cadenza bimestrale e a scegliere il numero sarà il contribuente (ricordando, però, che la singola rata non può avere un importo inferiore a 100 euro). Il pagamento può essere dilazionato, nel rispetto dell’importo minimo, fino a 54 rate bimestrali.
Decadenza della rottamazione quinquies
Anche la decadenza della rottamazione 2026 è più flessibile rispetto alle versioni precedenti della sanatoria. Si perdono i benefici della definizione agevolata in tre casi specifici:
- il mancato versamento della prima rata;
- il mancato pagamento dell’ultima rata;
- in caso di mancato pagamento di due rate, anche non consecutive.
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