Riapertura delle centrali a carbone e 3.400 soldati pronti a partire: la risposta dell’Italia alla crisi in Ucraina

Stefano Rizzuti

25 Febbraio 2022 - 12:23

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Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha riferito la posizione dell’Italia sul conflitto in Ucraina e sull’invasione russa: ecco i temi principali affrontati durante l’informativa alla Camera.

Riapertura delle centrali a carbone e 3.400 soldati pronti a partire: la risposta dell’Italia alla crisi in Ucraina

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, interviene per l’informativa alla Camera dei deputati sul conflitto tra Russia e Ucraina ed esplicita la posizione dell’Italia e del governo sull’invasione da parte del Cremlino. Da Draghi arriva una ferma condanna nei confronti dell’azione militare lanciata dal presidente russo Vladimir Putin che parla di immagini terribili e di ritorno dei giorni più bui nella storia europea.

Per Draghi il dialogo con Mosca è in questo momento impossibile e l’obiettivo è quello di applicare una pressione tale da convincere la Russia a ritirare le truppe. Il presidente del Consiglio sottolinea come la crisi possa essere lunga e l’Ue sia pronta a misure ancora più dure se quelle finora previste non saranno sufficienti.

La preoccupazione principale dell’Italia riguarda il settore energetico, già colpito dai rincari di questi mesi. E proprio per questo Draghi ipotizza il ritorno alle centrali a carbone. Altri fronti sviluppati nel suo discorso sono quelli sull’invio dei soldati italiani e sulla crisi migratoria con i tanti profughi in partenza verso l’Ue.

La riapertura delle centrali a carbone

La crisi energetica sembra destare le maggiori preoccupazioni, a livello locale, per il governo italiano. “Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato”, afferma il presidente del Consiglio. Il governo si dice pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia, se dovesse essere necessario.

Draghi sottolinea come il conflitto in Ucraina dimostri “l’imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni”. Il problema principale resta legato ai prezzi del gas.

Ucraina, 3.400 militari italiani pronti a partire

Draghi spiega che l’Italia è pronta a contribuire anche con l’invio di circa 1.400 uomini e donne dell’esercito, della marina e dell’aeronautica, a cui possono aggiungersi ulteriori 2.000 militari disponibili. Queste forze verranno comunque impiegate solo nell’area di responsabilità della Nato e non attraverseranno i confini, a partire da quelli ucraini. Inoltre le forze italiane impiegate dalla Nato contano già 240 uomini attualmente schierati in Lettonia più altre forze navali e velivoli in Romania.

Il presidente ucraino Zelensky nascosto a Kiev

Durante l’informativa Draghi ha parlato anche della situazione in Ucraina e del presidente Volodymyr Zelensky che ieri ha preso parte al Consiglio europeo straordinario: “È stato un momento veramente drammatico quello della connessione con Zelensky. È nascosto in qualche parte di Kiev. Ha detto che lui non ha più tempo, che l’Ucraina non ha più tempo, che lui e la sua famiglia sono l’obiettivo delle forze di invasione russa”. Oggi Draghi ha provato a contattare Zelensky ma non è stato possibile parlargli in quanto non era più disponibile.

Le sanzioni alla Russia: la posizione dell’Italia

Il presidente del Consiglio parla anche delle sanzioni approvate dal Consiglio europeo. Misure che verranno adottate in tempi rapidissimi, assicura Draghi. Che aggiunge: “Per quanto riguarda le sanzioni, l’Italia è perfettamente in linea con gli altri Paesi dell’Unione europea, primi tra tutti Francia e Germania. Le misure sono state coordinate insieme ai nostri partner del G7”.

Infine a livello bilaterale, l’Italia sta definendo un pacchetto da 110 milioni di euro di aiuti finanziari all’Ucraina a scopi umanitari e con l’obiettivo di stabilizzazione macro-finanziaria. Inoltre nell’ambito della difesa si stanno predisponendo misure di assistenza, soprattutto per quanto riguarda lo sminamento e la fornitura di equipaggiamento di protezione.

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