Hai fatto l’anno da militare e intendi riscattarlo? Ecco come funziona il riconoscimento dei contributi figurativi per il servizio svolto.
Il riscatto del servizio militare è una delle soluzioni disponibili per incrementare i contributi utili ai fini pensionistici, sia per maturare il diritto alla pensione che per aumentarne l’importo. In particolare, il riscatto dell’anno militare può essere decisivo per chi è vicino al raggiungimento dei requisiti minimi e rischia di restare escluso da alcune opzioni previdenziali.
I periodi di servizio militare, sia obbligatorio che volontario, prestati nelle Forze armate italiane possono essere infatti valorizzati tramite contribuzione figurativa, a condizione che l’interessato ne faccia apposita richiesta all’Inps. Si tratta di un riconoscimento a titolo gratuito, ma non automatico: bisogna infatti presentare domanda, e non sempre conviene farlo, come vedremo più avanti.
Il riscatto anno militare può rivelarsi fondamentale soprattutto per chi ha un vuoto contributivo legato all’adempimento degli obblighi di leva e intende recuperare quel periodo per anticipare l’età pensionabile o evitare penalizzazioni sull’assegno previdenziale. Tuttavia, in alcune circostanze potrebbe comportare svantaggi, come la perdita dei benefici del sistema contributivo puro.
In questa guida vedremo come funziona il riscatto del servizio militare, a chi è rivolto e come presentare la domanda, analizzando nel dettaglio i pro e i contro di questa scelta.
Perché è importante
Riscattare il periodo del servizio militare obbligatorio è possibile per coloro che essendo nati entro il 1985 hanno dovuto adempiere agli obblighi di leva.
In questo modo si possono ottenere gratuitamente i contributi figurativi utili per andare prima in pensione e per aumentare la misura del trattamento futuro. Ai fini della maturazione del diritto alla pensione, infatti, non valgono solamente i contributi versati durante l’attività lavorativa, dal momento che ci sono dei periodi in cui una persona si trova a svolgere delle attività diverse, come ad esempio gli studi universitari o il servizio militare obbligatorio.
In molti non sanno che ai fini pensionistici si possono riscattare sia la laurea che il servizio militare; di seguito ci concentreremo su quest’ultimo aspetto analizzando tutte le informazioni su come riscattare il servizio militare ai fini pensionistici.
Stiamo parlando del servizio militare svolto in una delle forze armate italiane, e di tutti i servizi a esso equiparati.
Nel dettaglio, il riscatto del servizio militare di leva è gratuito - ma solo ai fini pensionistici, mentre per la buonuscita o TFS è generalmente a titolo oneroso - e per farlo basta presentare la domanda all’Inps. Per richiedere il riscatto, però, bisogna soddisfare alcuni requisiti che approfondiremo successivamente.
Cosa sono i contributi figurativi?
Con il termine contributi figurativi si intendono tutti quei contributi che vengono accreditati dall’Inps in maniera del tutto gratuita.
Sono contributi figurativi, ad esempio, quelli versati dall’Istituto nei periodi in cui il lavoratore si ammala. In tal caso infatti il datore di lavoro non è dovuto al pagamento dei contributi, poiché sarà l’Inps, per evitare che ci siano dei vuoti nella posizione assicurativa del lavoratore, a farlo.
Sono contributi figurativi, quindi, anche quelli versati dall’Inps per il riscatto del servizio militare, per il periodo in cui una persona non ha potuto lavorare per adempiere all’obbligo di leva.
Chi può chiedere il riscatto del servizio militare
La condizione fondamentale per richiedere l’accredito figurativo è che il periodo sia scoperto di contribuzione obbligatoria. Quindi, l’accredito dei contributi figurativi non è valido se per il periodo del servizio militare è già stato conteggiato ai fini della concessione della pensione.
Nel dettaglio, il riscatto gratuito del servizio militare può essere richiesto dagli iscritti:
- all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti;
- nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
- nei fondi speciali di previdenza gestiti dall’Inps dove previsto dalle relative norme regolamentari.
Inoltre, la normativa prevede che i contributi del servizio militare possono essere accreditati anche su richiesta dei superstiti dell’assicurato o del pensionato deceduto. Tuttavia, per ottenere l’accredito è obbligatorio che almeno un contributo sia stato effettivamente versato.
Un caso particolare è rappresentato dal servizio militare volontario, per il quale l’Inps ha fornito istruzioni specifiche nella circolare n. 65 del 15 marzo 1982. In base a tale circolare, l’accredito dei contributi figurativi è ammesso solo per quei militari volontari che, pur essendo stati soggetti a ritenuta in conto Tesoro, non abbiano ottenuto una pensione statale al momento del congedo. Solo in tali casi è prevista la costituzione della posizione assicurativa Ivs, condizione necessaria per il riconoscimento della contribuzione figurativa.
La stessa circolare distingue inoltre alcune categorie per le quali si applicano regole particolari: ad esempio, i militari dell’Esercito e dell’Aeronautica cessati dopo il 17 luglio 1964, i Carabinieri cessati dal servizio continuativo dopo il 2 dicembre 1961, il personale della Marina non iscritto alla Cassa di Previdenza Marinara, e gli ufficiali di complemento cessati dal servizio senza diritto a pensione statale. In tutti questi casi resta comunque ferma la regola generale: il periodo deve essere privo di copertura pensionistica alternativa o sostitutiva per poter essere accreditato come figurativo.
Come inviare la domanda?
Da qualche anno ormai è operativa la procedura online per la presentazione delle domande per l’accredito del servizio militare.
Va sottolineato che non ci sono scadenze per inviare la richiesta di riscatto. Infatti, l’Inps ha ribadito che la domanda può essere presentata in qualsiasi momento della vita assicurativa, senza alcun termine di prescrizione.
Quindi, questa può essere inviata:
- per richiedere l’aggiornamento del conto assicurativo, indipendentemente, quindi dalla richiesta di una prestazione;
- in occasione della presentazione della domanda di prestazione;
- contestualmente alla domanda di pensione.
Ma come e dove inviare la richiesta per il riscatto gratuito del servizio militare ai fini pensionistici? La domanda va inviata esclusivamente per via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:
- via web: entrando con il proprio Pin al sito dell’Inps;
- via telefono: chiamando al numero verde Inps;
- utilizzato i servizi telematici offerti dai patronati e da tutti gli enti intermediari dell’Istituto.
Nel presentare la domanda, il richiedente deve allegare un’autocertificazione dove attesta l’avvenuto adempimento degli obblighi di cui vi abbiamo parlato. Inoltre, bisogna indicare il periodo del servizio militare che si intende riscattare, e l’ufficio militare di appartenenza.
Sarà poi l’Istituto a richiedere la documentazione probatoria al distretto o all’ufficio militare indicato nella domanda.
Come si compila la domanda online per il riconoscimento del servizio militare? Per farlo è necessario inserire una serie di dati che devono quindi essere a disposizione di chi inoltra la richiesta. I dati da inserire sono:
- codice fiscale del richiedente (dati anagrafici e indirizzo di residenza saranno prelevati dagli archivi dell’Istituto);
- recapiti telefonici ed e-mail;
- tipo di servizio svolto (militare, civile, richiamo alle armi);
- arma di appartenenza e ruolo svolto;
- date d’inizio e fine servizio;
- distretto militare di appartenenza (centro documentale o direzione marittima di appartenenza);
- residenza al 18° anno di età;
- fondo pensionistico nel quale si chiede l’accredito.
Una volta inseriti i dati, selezionando la voce “Salva”, la domanda potrà dirsi regolarmente trasmessa all’Istituto. Il richiedente può richiedere la stampa della ricevuta che attesti la regolare trasmissione della domanda.
Nel caso in cui il richiedente non riuscisse a procedere in autonomia alla trasmissione della richiesta di accredito del servizio militare, si ricorda che è possibile rivolgersi a un Patronato o al servizio Contact Center.
Servizio militare volontario e servizio civile: come funziona l’accredito?
Può essere accreditato anche il servizio militare volontario per gli ex militari di Esercito, Aeronautica, Carabinieri e Marina militare, solamente nel caso in cui la normativa a essi applicata non preveda la costituzione di una posizione assicurativa nell’Assicurazione generale obbligatoria.
Se non dovessero esserci motivi di preclusione, quindi, si può riscattare la contribuzione figurativa, ma solo se il periodo del servizio volontario non supera la durata della ferma di leva.
Secondo quanto precisato dalla circolare Inps n. 65 del 15 marzo 1982, l’accredito è consentito solo se non vi è stata l’iscrizione a una cassa previdenziale esclusiva (ad esempio, l’Opera di Previdenza o la Cassa Marina), oppure il diritto a una pensione statale già liquidata.
La circolare individua diverse casistiche in cui può avvenire o meno l’accredito, a seconda dell’arma e della posizione di servizio. In particolare, è accreditabile figurativamente il servizio:
- dei militari dell’Esercito e dell’Aeronautica cessati dopo il 17 luglio 1964 senza pensione statale;
- dei militari dell’Arma dei Carabinieri cessati dopo il 2 dicembre 1961 o in data successiva al 1° luglio 1970;
- del personale della Marina militare (CEMM) per i periodi precedenti al 1° gennaio 1957 e, successivamente, solo nei limiti della ferma di leva se non vi è stata iscrizione alla Cassa per la Previdenza Marinara;
- degli ufficiali, sottufficiali e graduati non transitati nel servizio permanente effettivo con trattamento previdenziale statale.
Anche per il servizio civile (nel caso in cui ci fosse il riconoscimento dell’obiezione di coscienza) è previsto l’accredito dei contributi figurativi, poiché questo è equiparato al servizio militare. L’accredito però non è previsto per:
- il servizio di volontariato civile prestato nei Paesi in via di sviluppo, in quanto per tali periodi non equiparati al servizio militare è prevista solo la possibilità di richiedere il rinvio del servizio militare di leva e, successivamente, la dispensa dal servizio stesso;
- il servizio civile prestato nei Comuni terremotati della Valle del Belice e in quelli di Tuscania e Arlenia di Castro, in quanto tali periodi comportano il pagamento di una retribuzione e il versamento dei previsti contributi previdenziali;
- il servizio civile per i volontari successivi al 1° gennaio 2006.
Prima di concludere, è bene fare chiarezza su come l’Inps calcola la retribuzione figurativa da prendere come riferimento per il calcolo dei contributi da riconoscere per il servizio militare svolto.
La regola generale è quella per cui si prende la retribuzione percepita dall’interessato nell’anno in cui si è verificato l’evento che ha dato luogo alla contribuzione figurativa o, quando non sia possibile, quella dell’anno precedente.
Potrebbe accadere però che l’evento si sia verificato ancora prima dell’iscrizione all’assicurazione obbligatoria, come spesso accade per coloro che riscattano il servizio militare. In questi casi, quindi, si prende come riferimento la retribuzione media percepita nel primo anno d’iscrizione.
Riscattare il servizio militare conviene sempre?
Come anticipato, solitamente riscattare il servizio militare conviene al lavoratore: incrementando i contributi presenti sul conto assicurativo, infatti, si può andare prima in pensione ed incrementare l’importo dell’assegno previdenziale maturato.
Tuttavia ci sono delle situazioni specifiche in cui il riscatto del servizio militare non è così conveniente come sembra: stiamo parlando ad esempio di coloro che hanno cominciato a maturare contributi da lavoro dopo il 1° gennaio 1996 e che quindi rientrano nel sistema contributivo puro.
A questi lavoratori, infatti, sono riconosciute alcune agevolazioni sul fronte pensione. Ad esempio, possono ricorrere alle opzioni contributive della pensione di vecchiaia e di quella anticipata, cosa che però non sarebbe più possibile nel caso in cui si decidesse di riscattare il servizio militare svolto prima dell’entrata in vigore del sistema contributivo.
Nel dettaglio, l’opzione contributiva della pensione di vecchiaia consente l’uscita dal lavoro con soli 5 anni di contributi effettivi maturati, purché si siano compiuti almeno 71 anni.
L’opzione contributiva della pensione anticipata, invece, consente l’uscita dal lavoro all’età di 64 anni se si ha una contribuzione effettiva pari ad almeno 25 anni. Inoltre bisogna soddisfare un requisito economico: l’importo della pensione non deve risultare inferiore a 3 volte l’Assegno sociale (con riduzioni per le donne con figli).
Entrambi questi strumenti sono riservati a coloro che ricadono nel sistema contributivo puro, quindi esclusivamente a quelle persone che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996.
Ciò significa che qualora il servizio militare sia stato svolto prima di questa data e si decida di riscattarlo ai fini pensionistici, ci sarebbe il passaggio al sistema misto con la conseguente perdita della possibilità di beneficiare delle suddette agevolazioni.
In aggiunta, è importante ricordare che il riconoscimento figurativo non è comunque ammesso se il periodo di servizio militare è già stato computato ai fini di una pensione statale o se il soggetto ha prestato servizio in condizioni che prevedono l’iscrizione a forme esclusive o sostitutive di previdenza.
Tale principio è stato ribadito dalla circolare Inps n. 65/1982, la quale specifica che il riconoscimento va negato in presenza di trattamenti previdenziali alternativi all’Ivs, come quelli erogati dall’Opera di previdenza per il personale civile e militare dello Stato o dalla Cassa Marina. In questi casi, quindi, non solo non conviene, ma non è nemmeno possibile ottenere l’accredito.
In questo caso poi ci sarebbe anche la disapplicazione del massimale contributivo (previsto solo per i contributivi puri), con la conseguenza di esborsi superiori per coloro che vantano retribuzioni elevate.
Si può rinunciare al riscatto del servizio militare?
Visto quanto appena detto, è fondamentale valutare con attenzione se conviene o meno riscattare il servizio militare, in particolare per chi rientra nel sistema contributivo puro.
Dovete sapere, infatti, che una volta effettuata la vostra scelta non potrete più tornare indietro. L’Inps, infatti, non riconosce la possibilità di rinunciare all’accredito figurativo del servizio militare (cosa invece ammessa per altri eventi figurativi), proprio perché tale periodo viene considerato come virtualmente utilizzato nella determinazione del calcolo della pensione e della struttura contributiva del lavoratore.
In altre parole, una volta che il periodo militare è stato riconosciuto, anche figurativamente, entra a far parte della carriera assicurativa e interferisce direttamente con il sistema di calcolo applicabile (retributivo, misto o contributivo).
A maggior ragione, come chiarito anche nella circolare n. 65/1982, non è mai ammesso l’accredito figurativo quando il servizio militare è già stato computato per una pensione statale o per altri regimi previdenziali esclusivi. In quei casi, non c’è margine né per l’accredito né per una successiva rinuncia, poiché si tratta di un’incompatibilità oggettiva.
Riscatto del servizio militare ai fini del trattamento di fine servizio
Nella prima parte abbiamo anticipato la possibilità che il servizio militare svolto possa essere riscattato non solo ai fini pensionistici, ma anche per il trattamento di fine rapporto.
Occorre chiarire che il riscatto del servizio militare ai fini del Tfs è possibile solo per i dipendenti del pubblico impiego. I lavoratori del settore privato non possono avvalersene per questa finalità.
Questa operazione, tecnicamente definita computo del servizio militare ai fini del Tfs, può essere gratuita solamente in due casi:
- se il servizio militare era in corso o è stato svolto dopo il 30 gennaio 1987 (data del congedo rilevante ai fini del computo gratuito);
- se il servizio di leva è stato prestato prima del 30 gennaio 1987, ma in costanza di servizio presso la Pubblica Amministrazione, con contratto a tempo determinato o indeterminato.
In assenza di queste condizioni, il computo del servizio militare ai fini del Tfs è a titolo oneroso. Resta comunque possibile, in ogni caso, riscattare l’anno di leva ai soli fini pensionistici, ottenendo i contributi figurativi per l’intero periodo, a condizione che non sia già stato riconosciuto da altre gestioni previdenziali.
Va infine precisato, coerentemente con quanto previsto dalla circolare Inps n. 65/1982, che il riconoscimento figurativo del servizio militare non può essere duplicato: se lo stesso periodo ha già prodotto effetti nell’ambito di una gestione separata, sostitutiva o esclusiva, non è legittimo utilizzarlo anche ai fini del Tfs, proprio per evitare sovrapposizioni tra trattamenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA