Rinvio stralcio cartelle, proroga superbonus e aumenti di stipendio: tutte le misure approvate in manovra

Rosaria Imparato

21 Dicembre 2022 - 10:23

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Stralcio cartelle rinviato, novità sull’edilizia con la proroga del superbonus e del bonus mobili, aumenti di stipendio e di pensioni, vediamo le misure approvate dalla Commissione in manovra.

Rinvio stralcio cartelle, proroga superbonus e aumenti di stipendio: tutte le misure approvate in manovra

La Commissione Bilancio della Camera ha terminato l’esame degli emendamenti dopo una settimana di lavoro: il testo della manovra arriverà in aula giovedì, mentre il voto di fiducia è atteso per venerdì. I tempi sono stretti, la legge di Bilancio va approvata entro il 31 dicembre per scongiurare il rischio di esercizio provvisorio.

È una legge di Bilancio ricca di novità e di conferme, per esempio per il Pos: dopo aver passato l’ultimo mese a discutere su pagamenti e sanzioni, alla fine l’obbligo rimane (e rimangono anche le multe). Si lavora invece sulle commissioni e su un contributo straordinario. Il capitolo dell’edilizia, fonte di lavoro per milioni di italiani, contiene la proroga del superbonus 110%, ma ci sono novità importanti anche sul bonus mobili (che viene prorogato e addirittura aumentato). Rinviato lo stralcio delle cartelle sotto i mille euro, e le multe vengono escluse dalla tregua fiscale: l’ultima decisione, infatti, spetta ai Comuni.

Pensioni e stipendi vengono aumentati: le prime con un effettivo adattamento all’inflazione, i secondi grazie al taglio del cuneo fiscale per redditi fino a 35mila euro. Ci sono poi interventi sul caro energia e viene confermata la stretta sul reddito di cittadinanza. Scendiamo nel dettaglio.

Stralcio cartelle sotto i mille euro rinviato a marzo e multe escluse

Tra le novità più importanti nel pacchetto di emendamenti alla manovra ce ne sono due che riguardano il condono fiscale: innanzitutto, cambia l’entrata in vigore dello stralcio delle cartelle sotto i mille euro, che slitta di tre mesi, passando dal 31 gennaio al 31 marzo 2023, e poi la possibilità ai Comuni di decidere di non applicare la norma che riguarda la cancellazione di multe e sanzioni amministrative sotto i mille euro.

Resta obbligo Pos con le multe, si lavora su un contributo per le commissioni

Tornano, o meglio restano, le multe per chi non accetta i pagamenti con carta e bancomat. È stato infatti approvato in commissione Bilancio alla Camera l’emendamento che sopprime la modifica introdotta nella stessa legge di bilancio con cui si introduceva un tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare transazioni col pos senza incorrere in sanzioni. Quindi? Tutto come prima, le regole rimangono quelle introdotte da Draghi ed entrate in vigore lo scorso 30 giugno.

Il lavoro dell’esecutivo si è spostato sulla mitigazione dei costi delle commissioni, almeno per quelle fino a 30 euro. Se non si arriva a un “livello dei costi equo e trasparente” scatta per i prestatori dei servizi di pagamenti e le banche un “contributo straordinario”.

Superbonus, confermata la proroga della Cila

C’è un’ultima possibilità per ottenere il superbonus al 110% anche nel 2023 grazie alla proroga per la presentazione della Cila. Tuttavia, il governo ha deciso di non aprire in maniera indiscriminata le porte per la presentazione della Cilas entro il nuovo termine del 31 dicembre (e non del 25 novembre, come previsto originariamente). In base a un emendamento presentato, spunta una nuova data: il 18 novembre. Questa data segna la scadenza per l’approvazione della delibera condominiale.

Bonus mobili prorogato e aumentato a 8mila euro

Le novità per i bonus edilizi non sono finite. Tra gli emendamenti approvati in manovra c’è anche la proroga del bonus mobili, ma la legge di Bilancio interviene sui limiti di spesa. Attualmente (e quindi fino al 31 dicembre 2022) il bonus mobili ed elettrodomestici consiste in una detrazione del 50% su una spesa massima di 10mila euro, che sarebbe stata dimezzata dal 1° gennaio 2023.

Invece, la soglia limite viene aumentata a 8mila euro, con l’aliquota di detrazione sempre al 50%: il bonus mobili nel 2023 quindi ammonta a un massimo di 4mila euro.

Stipendi più alti col taglio del cuneo fiscale

L’esonero contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro è stato confermato. Il taglio sale al 3% per redditi più bassi: i 20mila euro fissati in manovra salgono a 25mila euro. Tassati al 5% i premi di produttività fino a 3mila. Quindi:

  • il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 25mila euro è del 3%;
  • tra 25mila e 35mila il taglio del cuneo rimane al 2%.

Si tratta di cifre che, in realtà, non cambiano molto la busta paga del lavoratore: per chi ha una retribuzione di 10mila euro lordi, il bonus che si trova in busta paga supera di poco i 6 euro al mese, che diventano quasi 10 per chi ne guadagna 15mila.

Capitolo pensioni: l’adeguamento sale all’85% e le minime arrivano a 600 euro

La rivalutazione automatica delle pensioni sale dall’80 all’85% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), mentre per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale. Nel 2023 si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età (quota 103). Viene previsto un incentivo per chi resta al lavoro, il cosiddetto bonus Maroni. Opzione donna sale a 60 anni, ma riducibili di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni e solo per tre categorie di lavoratrici svantaggiate. Salgono a 600 euro le pensioni minime per gli over75, ma solo per il 2023.

Nuova stretta al reddito di cittadinanza

Il testo emendato della legge di Bilancio interviene sul reddito di cittadinanza con un’ulteriore stretta: non dovrà più essere «congrua» la prima offerta di lavoro che, se rifiutata, fa perdere la prestazione economica. È congrua l’offerta che considera:

  • le esperienze e competenze maturate;
  • la distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento (entro 80 chilometri e raggiungibile in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici).

Nel 2023 il reddito di cittadinanza verrà corrisposto ai soggetti considerati «occupabili» per 7 mensilità, e non per le 8 originariamente previste dal testo del ddl Bilancio, in vista della sua cancellazione nel 2024.

Doppio bonus 18enni in base a Isee o merito

Il bonus Cultura per i 18enni verrà cambiato. Arriveranno due nuovi bonus, di 500 euro ciascuno e cumulabili tra loro. Il primo bonus è legato a una «Carta della cultura Giovani» ed è destinato ai residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 35mila euro. La carta si può usare nell’anno successivo a quello del compimento di 18 anni. Il secondo bonus arriva con una «Carta del merito», per chi si è diplomato con 100 centesimi.

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