Rinnovo contratti statali, novità: trattative al via, ma diverse incertezze da chiarire

Simone Micocci

12 Gennaio 2017 - 10:48

Rinnovo del contratto e aumento di stipendio per gli statati, ultime notizie: sono iniziate le trattative per la firma sull’accordo definitivo. Ecco di cosa si dovrà discutere.

Rinnovo contratti statali, novità: trattative al via, ma diverse incertezze da chiarire

Rinnovo contratti statali: sono iniziate le trattative tra l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e i sindacati per lo sblocco del contratto del pubblico impiego.

Difficilmente per il rinnovo del contratto degli statali si arriverà ad un accordo già in questa settimana. Stando alle varie anticipazioni, infatti, il primo confronto con i sindacati che si è tenuto nella giornata di ieri, mercoledì 11 gennaio 2017, è stato di tipo interlocutorio. Quindi per fare chiarezza sul nuovo contratto bisognerà attendere i prossimi giorni, quando ci saranno dei nuovi incontri.

Infatti, nonostante l’accordo quadro per il rinnovo del contratto sia stato firmato lo scorso 30 novembre dal Ministro della Pubblica Amministrazione ci sono ancora diversi aspetti da chiarire. Al momento non ci sono ancora notizie ufficiali riguardo all’esito del primo incontro, ma come vi abbiamo già detto sembra non siano stati approfonditi alcuni aspetti in particolare e per questo i sindacati e il Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia si sono dati appuntamento nei prossimi giorni.

Rinnovo del contratto: a quanto ammonta (realmente) l’aumento di stipendio?

Al momento quindi l’unica cosa certa è che lo sblocco del contratto per il pubblico impiego, il cui rinnovo è atteso da circa sette anni, porterà ad un aumento di stipendio pari ad 85€ lordi.

Tuttavia, nei giorni scorsi è arrivato l’allarme dell’ex Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta che ha avvertito i dipendenti della Pubblica Amministrazione riguardo alla mancanza di risorse necessarie per garantire l’aumento di 85€ promesso lo scorso novembre.

Secondo Brunetta, che sul tema ha pubblicato un post su Facebook, nel bilancio per il 2017 sono state stanziate le risorse per un aumento di stipendio non superiore ai 35€ mensili. Per gli 85€ medi, quindi, bisognerà aspettare (forse) l’anno prossimo.

Difficilmente però i sindacati decideranno di firmare un accordo di questo genere, dal momento che questi indicarono gli 85€ come la “cifra minima” su cui impostare il rinnovo del contratto.

Al momento comunque quello di Brunetta sembra un attacco più “politico” che reale. Dai sindacati, infatti, non emerge alcuna preoccupazione riguardo al fatto che l’amministrazione Madia possa fare un passo indietro rispetto a quanto deciso nell’accordo quadro. Quindi, l’aumento medio di 85€ ci sarà, anche se ci sono ancora diversi aspetti di cui discutere.

Rinnovo contratto statali: le questioni in sospeso

L’accordo quadro tra la Madia e i sindacati è stato firmato il 30 novembre, quando al Governo c’era ancora Matteo Renzi. Sembra comunque che Gentiloni non abbia intenzione di cambiare le carte in tavola, quindi per il rinnovo si seguirà la stessa via tracciata nei mesi scorsi, ma con qualche correttivo.

Bisognerà chiarire diversi aspetti legati ad alcune professioni. Ad esempio, per le Forze dell’Ordine c’è l’incognita del bonus 80€, la cui proroga non è stata inserita nel decreto Milleproroghe.

Inoltre bisognerà capire se l’aumento di contratto riguarderà realmente anche gli insegnanti, inclusi nell’accordo quadro, oppure se alla fine ci sarà un cambio di programma a causa della mancanza di risorse.

Proprio quello delle risorse da destinare al rinnovo del contratto, infatti, è il nodo più importante da sciogliere. Al momento, infatti, sembra che dei 5 miliardi necessari per garantire l’aumento di stipendio a tutti i dipendenti pubblici ce ne siano solo 3,3 miliardi, troppo pochi affinché il Governo Gentiloni possa rispettare le promesse fatte dalla Madia nei mesi scorsi.

Infine, un altro punto da chiare riguarda la compatibilità degli aumenti di stipendio con il bonus di 80 euro introdotto da Renzi. L’aumento, infatti, potrebbe comportare una riduzione degli 80€ per chi percepisce 25mila euro l’anno, e l’azzeramento per chi invece supera un reddito di 26 mila.

Nei mesi scorsi la Madia ha assicurato i dipendenti pubblici riguardo alla conservazione del bonus Renzi, quindi bisognerà trovare un meccanismo affinché questo avvenga.

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