Riforma pensioni: assegno di 650€ e riscatto laurea gratuito, le novità per i millennial

Simone Micocci

19 Luglio 2017 - 16:10

Riforma delle pensioni, ultime novità: nella fase due si cercherà un modo per tutelare i millennial. Assegno minimo di garanzia e riscatto della laurea le soluzioni probabili.

Riforma pensioni: assegno di 650€ e riscatto laurea gratuito, le novità per i millennial

Ultime novità pensioni: per i giovani di oggi in futuro ci potrebbe essere un assegno con importo minimo di 650 euro. Un assegno garantito con il quale il Governo e l’INPS sperano di risolvere l’emergenza pensioni per le generazioni future.

Della pensione di garanzia per i millennial (i nati dagli anni ‘80 al 2000) se ne è parlato durante il convegno sulle pensioni organizzato dal Partito Democratico, ipotesi poi ripresa dal responsabile per il lavoro della segreteria per il PD - Tommaso Nannicini - il quale ha confermato che: “il Pd farà una proposta sulla pensione di garanzia per i giovani, con un reddito minimo”.

Non è la prima volta in realtà che il Partito Democratico parla di questa eventualità, ma stavolta sono state svelate anche alcune cifre del provvedimento. Si apre quindi un nuovo capitolo della “fase due” della contrattazione tra governo e sindacati sul tema della riforma delle pensioni, con l’obiettivo condiviso di trovare un accordo in tempo per introdurre questa novità all’interno della prossima Legge di Bilancio.

Lo stesso Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a tal proposito ha dichiarato che “bisogna fare in fretta” perché quello della previdenza delle generazioni future è un problema che “va risolto al più presto”.

Ma la pensione di garanzia non è l’unica novità per i giovani di oggi, ma pensionati del futuro; il Governo infatti sta riflettendo sul provvedimento che introdurrebbe il riscatto gratuito della laurea per tutti i millennial.

Ma andiamo con ordine, cominciando con l’analizzare il funzionamento - e le cifre - della pensione minima di garanzia per i giovani.

Riforma delle pensioni: assegno da 650 euro per i giovani di oggi

Viste le difficoltà che ci sono oggi nel mercato del lavoro, il Partito Democratico sta pensando ad un modo per tutelare i giovani di oggi che a causa di redditi bassi e discontinui potrebbero avere molti problemi nell’andare in pensione.

La proposta annunciata da Nannicini consiste nel dare una pensione di garanzia a tutti i millennial, termine con il quale si definiscono coloro che hanno compiuto 18 anni nel nuovo millennio. Per beneficiare di questa misura, però, bisognerà aver maturato almeno 20 anni di contribuzione.

L’importo dell’assegno pensionistico sarà pari a 650 euro al mese, ma per ogni anno di contributi versati superiore al 20°, l’assegno potrà aumentare di 30 euro fino ad un massimo di 1.000. E l’assegno minimo di garanzia verrebbe riconosciuto anche alle pensioni anticipate.

In questo modo si spera di contrastare l’effetto che la riforma Dini - attuata con la legge n°335 del 1995 - avrà sui giovani di oggi. Questa legge infatti ha stabilito che gli assegni previdenziali devono essere calcolati in base al metodo contributivo, quindi dipende da quanti contributi previdenziali sono stati effettivamente versati nel corso della carriera lavorativa.

Un metodo molto meno vantaggioso rispetto a quello retributivo, in vigore prima dell’entrata in vigore della Legge Dini, specialmente per i giovani di oggi che hanno molta difficoltà a trovare un lavoro stabile e per chi ci riesce gli stipendi - almeno inizialmente - sono piuttosto bassi.

Per questo motivo, una volta che i millennial raggiungeranno l’età pensionabile si potrebbero trovare con un montante contributivo molto basso, che non permetterà loro di ricevere un assegno pensionistico dignitoso. Ecco perché il Governo sta riflettendo sulla pensione di garanzia, alzando l’importo minimo dell’assegno a 650 euro.

Riscatto della laurea gratuito per i millennial?

Un’altra novità di cui si sta discutendo nella “fase 2” della riforma delle pensioni è quella che si riferisce al riscatto gratuito delle pensioni.

Per gli stessi motivi appena elencati, il Governo starebbe pensando di facilitare il raggiungimento dei requisiti previdenziali permettendo loro di riscattare gratuitamente gli anni della laurea.

A beneficiare di questa novità, di cui sindacati e Governo stanno ancora discutendo, sarebbero i nati nel periodo che va dal 1980 al 2000, con lo Stato che verserà per conto loro i contributi figurativi all’INPS per gli anni di Università.

Tuttavia, resteranno fuori da questa agevolazione tutti i fuori corso, perché solo per chi ha finito gli studi universitari nei tempi stabiliti sarà riconosciuto il riscatto gratuito della laurea ai fini pensionistici.

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