Riforma Irpef 2026, dimezzata per i giovani, la nuova proposta Start tax

Nadia Pascale

8 Ottobre 2025 - 15:36

Matteo Renzi propone la Start Tax, una tassazione ridotta fino al 50% per i giovani che si inseriscono nel mondo del lavoro. Ecco la nuova proposta Irpef.

Riforma Irpef 2026, dimezzata per i giovani, la nuova proposta Start tax

Dalla Leopolda arriva una nuova proposta sull’Irpef e a farla è direttamente Matteo Renzi: arriva la Start Tax, l’Irpef dimezzata per i giovani lavoratori.

L’Italia continua a essere interessata dalla fuga dei cervelli, a renderla poco attrattiva per i giovani sono le difficoltà nel trovare un’occupazione soddisfacente soprattutto nei primi anni della propria carriera, ma anche l’imposizione fiscale elevata. La risposta, secondo Matteo Renzi, segretario del partito Italia Viva, è nella riduzione delle tasse nei primi anni di lavoro e fino al compimento dei 35 anni di età.

Ecco la proposta dell’Irpef dimezzata per i giovani lavoratori che dovrebbe contrastare la fuga all’estero dei giovani

Irpef dimezzata per i giovani, la proposta

Matteo Renzi ha ricordato che nel 2024 200.000 giovani hanno lasciato l’Italia portando la loro competenza all’estero. Le misure per il rientro dei cervelli non sembrano essere sufficienti. Secondo l’ex premier, i giovani lavoratori sarebbero penalizzati dalla elevata imposizione fiscale che, insieme al carovita, porta a una riduzione notevole del potere d’acquisto. Da qui prende forma l’idea di una Start Tax, una tassazione d’ingresso nel mondo del lavoro.

In base alla proposta di Matteo Renzi che potrebbe entrare nella discussione sulla manovra di Bilancio 2026, le imposte per i giovani lavoratori dovrebbero essere ridotte e in una prima fase addirittura dimezzate.

La Start Tax, elaborata in collaborazione con il professor Tommaso Nannicini (già ideatore del Jobs Act e del piano Industria 4.0), prevede una riduzione progressiva e per fasce d’età dell’Irpef dovuta, la proposta prevede:

  • 50% di riduzione per i contribuenti fino a 25 anni;
  • 30% di riduzione per i giovani tra i 26 e i 30 anni;
  • 20% di riduzione chi ha un’età compresa tra 31-35 anni.

La proposta prevede anche una riduzione delle tasse basata sulla formazione, cioè una maggiore riduzione di imposte per chi mette al centro dell’attenzione la formazione accademica.

Immobilismo sociale e stipendi bassi

In realtà la tassazione elevata non sembra essere il fattore più importante per quanto riguarda la fuga dei cervelli e dei giovani. Altri Paesi restano più attrattivi perché offrono maggiori occasioni di crescita personale.

La scarsa mobilità sociale resta un motivo di fuga.
In base ai dati Istat tra i giovani nati nel 1992 solo il 17,6% di coloro provenienti da famiglie con basso livello di istruzione ha conseguito una laurea, contro il 75% dei coetanei figli di genitori entrambi laureati. Tra i giovani con genitori poco istruiti, il 36,3% non raggiunge nemmeno il diploma di scuola superiore, e tra coloro che lo ottengono, la scelta ricade soprattutto su istituti tecnici o professionali. Al contrario, solo il 2,3% dei figli di laureati non raggiunge il diploma, mentre la frequenza dei licei è nettamente prevalente in questa fascia.
I percorsi scolastici vanno poi a incidere sui redditi, ma meno rispetto agli altri Paesi europei.

In base al report di Almalaurea, a cinque anni dalla laurea, gli stipendi si attestano intorno a 1.706 euro per i laureati triennali e 1.768 euro per i magistrali. Le retribuzioni medie percepite all’estero sono molto superiori a quelle degli occupati in Italia: a un anno dalla laurea, i laureati di secondo livello trasferitisi all’estero percepiscono 2.174 euro mensili netti (+56,1% rispetto a chi è rimasto in Italia), 2.710 euro a cinque anni dalla laurea (+58,7%).

Le differenze si notano non solo tra laureati, ma anche altre categorie, ad esempio il divario è altissimo nel settore della ristorazione. In Italia in base al contratto collettivo nazionale guadagna 1.250 euro. Nei ristoranti stellati lo stipendio cresce, diminuisce di fatto nelle realtà meno interessanti del Sud. In Svizzera lo stipendio è di 3.500 euro a Londra 2.350 euro.

Basta ridurre le tasse ai giovani per indurli a restare in Italia?

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