Riforma Madia: Camere di Commercio da 105 a 60

Anna Maria D’Andrea

27 Agosto 2016 - 08:11

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Nel giro di sei mesi le Camere di Commercio scenderanno da 105 a 60. La seconda proposta del ministro Madia approvata dal Governo in sede di Consiglio dei Ministri il 25 agosto taglia ancora gli enti periferici.

Riforma Madia: Camere di Commercio da 105 a 60

Ancora tagli alla Pubblica Amministrazione. La riforma delle Camere di Commercio rientra nel piano di riordino e di snellimento proposto dai ministro per la semplificazione e per la pubblica amministrazione Maria Anna Madia e dello sviluppo economico Carlo Calenda. Le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura subiranno tagli evidenti.

Entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto il numero delle Camere verrà ridotto notevolmente, da 105 a non più di 60. I vincoli per tagli e accorpamento sono la presenza di almeno una Camera di commercio per regione e l’accorpamento di quelle con meno di 75mila imprese iscritte.

I tagli alle Camere: cosa prevede il decreto Madia

Non solo riduzioni e accorpamenti. Il provvedimento si propone di alleggerire i costi con ulteriori iniziative: la riduzione del diritto annuale a carico delle imprese del 50%, la riduzione al 30% del numero dei consiglieri per ogni Camera, la gratuità delle prestazioni lavorative per tutti gli incarichi all’infuori dei membri del collegio dei revisori. La valutazione delle attività delle Camere di Commercio sarà nelle mani del Ministero dello Sviluppo Economico, il quale è demandato alla supervisione circa l’attività degli organi.

La riforma Madia è sbagliata secondo i sindacati

I commenti delle sigle sindacali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil sono state immediati e prevedibili. I sindacati protestano contro quello che definiscono un taglio netto e indiscriminato che cela, dietro il bisogno di riordino del sistema, la volontà di apportare tagli alla spesa pubblica senza tenere in considerazione il fatto che tale riforma potrebbe costare molti posti di lavoro, oltre che ad allontanare gli enti dal territorio. I sindacati annunciano l’agitazione dei dipendenti delle Camere di Commercio e confermano una grande manifestazione a settembre per manifestare il proprio malcontento di fronte alle prospettive di tagli indiscriminati portate avanti dal ministro Madia e Calenda.

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