Riduzione Tari se i cassonetti sono lontani, chi ne ha diritto e come richiederla

Ilena D’Errico

9 Marzo 2024 - 23:19

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Riduzione Tari perché i cassonetti sono troppo lontani, ecco quando spetta, chi ne ha diritto, a quanto ammonta e come richiederla.

Riduzione Tari se i cassonetti sono lontani, chi ne ha diritto e come richiederla

La Tari fa parte delle imposte sulla casa ed è regolamentata dalla legge n. 147/2013, che ne definisce gli aspetti essenziali: le modalità di calcolo, le indicazioni per le scadenze e le riduzioni obbligatorie. Oltre alla possibilità degli enti locali di concedere sconti sulla Tari, ad esempio per gli immobili poco utilizzati, ci sono infatti delle condizioni per le quali è obbligatorio concedere una riduzione. Ai Comuni, tuttavia, spetta comunque il compito di definire i requisiti più specifici.

Tra i casi in cui è obbligatorio ricevere una riduzione del tributo c’è il disagio patito per portare i rifiuti nei centri di raccolta, che si manifesta quando i cassonetti sono troppo lontani dall’abitazione del contribuente e quest’ultimo si deve occupare personalmente del trasporto dei rifiuti. Un’altra agevolazione prevista dalla legge riguarda i disservizi, gli scioperi e in genere le ipotesi in cui la raccolta e lo smaltimento non vengono eseguiti come previsto.

Tutte le informazioni utili su questa agevolazione si possono trovare nella guida dedicata, ma vediamo ora come chiedere una riduzione della Tari perché i cassonetti sono troppo lontani e quali sono i requisiti per averne diritto.

Riduzione Tari se i cassonetti sono lontani

Come anticipato, la legge n. 147/2013 (ovvero il patto di stabilità per il 2014) definisce la Tari, che dal 2016 confluisce nell’ambito di regolamentazione dell’Imposta unica comunale, chiarendo anche le relative modalità di calcolo, le esenzioni e le riduzioni obbligatorie. L’articolo 657, in particolare, sancisce che:

Nelle zone in cui non e’ effettuata la raccolta, la TARI e’ dovuta in misura non superiore al 40 per cento della tariffa da determinare, anche in maniera graduale, in relazione alla distanza dal piu’ vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita.

In sintesi, se i punti di raccolta dei rifiuti sono troppo lontani da casa e non è effettuata la raccolta dagli operatori incaricati dal Comune, la Tari non può essere pagata per più del 40% del’importo totale. Vale a dire che i contribuenti hanno diritto in questi casi a una riduzione minima del 60%, che i Comuni potrebbero comunque aumentare.

Chi ne ha diritto

Dal testo dell’articolo 657 della legge n. 147/2013 è facile intuire gli unici semplici requisiti per usufruire di uno sconto del 60% sulla Tari, ovvero:

  • l’assenza di raccolta porta a porta o condominiale;
  • l’eccessiva distanza dei punti di raccolta.

Non viene però quantificata la distanza, dato che dipende dai regolamenti comunali e dalle relative organizzazioni per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Per conoscere precisamente la distanza bisogna quindi verificare le disposizioni del proprio Comune.

Il Comune di Roma, per esempio, concede l’agevolazione quando il punto di raccolta indifferenziata più vicino dista almeno 1.000 metri dai locali o dall’accesso in strade private o comunque non aperte al pubblico transito. È comunque possibile trovare le informazioni più dettagliate direttamente sul sito web del Comune in oggetto, ricordando che come regola generale spetta l’esenzione alle zone considerabili “non servite”.

Come richiederla

Anche se prevista dai regolamenti comunali, la riduzione della Tari non è automaticamente applicata ma deve essere richiesta appositamente dai cittadini. La buona notizia è che non servono particolari formalità per presentare la domanda, ma è sufficiente formularla in forma scritta, allegando i propri dati, l’ubicazione dell’immobile e la documentazione comprovante la lontananza dei centri di raccolta.

Per l’invio non ci sono modalità specifiche, salvo diverse richieste dai singoli Comuni, perciò sono sufficienti anche lettere da spedire per posta semplice, e-mail o consegnate a mano. Le raccomandate a/r e le pec garantiscono la notifica di invio, che di norma non è indispensabile in questi casi. Servirà comunque consultare il sito web ufficiale o chiedere informazioni presso gli sportelli per conoscere l’indirizzo a cui inviare l’istanza.

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