Comunicato stampa ufficiale del Ministero dell’Economia e delle Finanze: nessuna riduzione o decurtazione degli importi previsti per le pensioni di guerra o per il trattamento economico dei rifugiati.
Nella mattina di oggi la maggior parte dei quotidiani cartacei ed online hanno dato la notizia di una riduzione degli importi delle pensioni di guerra e dei trattamenti economici in favore dei rifugiati e dei perseguitati politici.
In particolare, il decreto legge fiscale numero 119/2018 ha previsto una riduzione del fondo destinato alle pensioni di guerra ed al sostegno dei perseguitati politici e razziali pari a 50 milioni di euro.
La notizia ha destato particolare scalpore ma è stata prontamente smentita dall’Esecutivo, per mezzo del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Riduzione importi pensioni di guerra e rifugiati politici
Il Governo ha diramato nel pomeriggio di oggi un comunicato stampa ufficiale per comunicare che nessuna riduzione è stata programmata sugli importi delle pensioni di guerra e nei confronti dei trattamenti economici in favore dei rifugiati e perseguitati politici.
Ecco il comunicato stampa ufficiale del Mef:
“Nessuna riduzione delle pensioni di guerra, né dei vitalizi ai perseguitati politici e razziali. I titolari degli assegni non subiranno alcuna decurtazione. Quanto riportato da alcuni organi di stampa è pertanto privo di fondamento.
Il decreto-legge n.119 del 23 ottobre 2018 (conosciuto come decreto fiscale) ha semplicemente operato un allineamento dello stanziamento in bilancio alla effettiva erogazione delle risorse in base ai diritti soggettivi degli interessati. Ma non sono state introdotte misure che limitano il beneficio o i requisiti di accesso”
I titolari degli assegni non subiranno alcuna decurtazione. Quanto riportato da alcuni organi di stampa è pertanto privo di fondamento.
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