Referendum SPD: aspettando i risultati, che rischi potrebbe correre la Germania?

Alessandro Cipolla

3 Marzo 2018 - 09:38

Tra poche ore saranno noti i risultati del Referendum interno alla SPD sul via libera o meno alla Grosse Koalition con la Merkel. Cosa rischia la Germania?

Referendum SPD: aspettando i risultati, che rischi potrebbe correre la Germania?

Il destino politico della Germania è nelle mani dei 463.723 iscritti alla SPD, il Partito Socialdemocratico Tedesco che ha sta scegliendo con un Referendum se accettare o meno la Grosse Koalition con il CDU di Angela Merkel e gli storici alleati della cancelliera i bavaresi del CSU.

Dopo le elezioni di settembre ancora manca un governo alla Germania. L’ultima chance è legata proprio alla scelta che il popolo della SPD sta prendendo sulla alleanza con la Merkel. In caso contrario, sarà probabile un ritorno alle urne con il reale pericolo di un’ulteriore avanzata del partito estremista di destra AfD.

La Germania appesa a un Referendum

A Berlino la Grosse Koalition, oppure larghe intese per dirla alla nostra, sono una abitudine vista anche la legge elettorale, che qualcuno voleva esportare anche in Italia, puramente proporzionale in vigore.

Dopo le elezioni del 2013, nonostante la netta affermazione degli alleati CDU-CSU guidati dalla Merkel (più del 40%) fu necessario alla cancelliera l’appoggio della SPD per poter formare un nuovo governo che è rimasto in carica fino al voto dello scorso settembre.

Nel 2017 l’esito invece è stato un po’ differente: il CDU è arrivato sempre primo perdendo però circa dieci punti percentuali, quasi tutti a favore dei Liberali e soprattutto del partito di estrema destra AfD che è arrivato al 12,6%.

Angela Merkel quindi è uscita ridimensionata da questo voto ma comunque sempre convinta di poter formare una maggioranza di governo. Tramontata l’ipotesi di una coalizione “Giamaica” con i Liberali e i Verdi, ecco che per la Germania l’unica soluzione è tornata ad essere la Grosse Koalition.

Il leader socialdemocratico Martin Schulz fin subito dopo le elezioni aveva detto che la SPD sarebbe rimasta all’opposizione. Vista però la situazione di impasse e il concreto rischio un nuovo voto, ha acconsentito all’accordo con la Merkel e il CSU rassegnando anche le dimissioni da segretario.

Per ratificare l’alleanza però adesso manca soltanto un ultimo passo: gli iscritti alla SPD tramite un Referendum devono decidere se acconsentire o meno alla nascita di questo nuovo governo guidato dalla Merkel.

Dal 20 febbraio fino alle ore 24:00 del 2 marzo, gli oltre 450.000 aventi diritto potranno così esprimersi inviando la scheda che è stata loro recapitata. Nella giornata di domenica 4 marzo, la stessa del voto in Italia, inizierà un conteggio che dovrebbe durare poche ore.

A favore dell’accordo si è schierato il vertice del partito, mentre contrari sono i giovani guidati da Kevin Kuhenert. I sondaggi della vigilia parlano di un grande equilibrio, con i Sì alla Grosse Koalition che sarebbero in testa con il 51%.

L’ultimo sondaggio invece uscito proprio alla vigilia dell’inizio dello spoglio dei voti parla di un Sì al 66%. Un margine questo più rassicurante ma che ancora non fa dormire sonni tranquilli soprattutto ad Angela Merkel.

I timori di Bruxelles

La SPD è un partito in costante calo di voti negli ultimi anni e ora si trova di fronte a un bivio: continuare a stare nel governo con la Merkel oppure tentare di ricostruire l’identità socialdemocratico strappando con il CDU.

In caso di nuove elezioni, per il partito di Schulz il rischio di un tracollo è molto concreto visto che i sondaggi danno la SPD sotto il 20% e quasi superato dalla rampante AfD, che in questi mesi di stallo in Germania ha guadagnato molti consensi.

Una vittoria del Sì alla Grosse Koalition farebbe tirare un bel sospiro di sollievo soprattutto a Bruxelles, visto che in caso di un naufragio dell’accordo anche Angela Merkel risulterebbe essere una delle grandi sconfitte.

L’alternativa a delle nuove elezioni sarebbe quella di un governo di minoranza del CDU, eventualità però che vedrebbe un passo indietro della cancelliera da sempre poco propensa a questa ipotesi.

La grande paura dell’Europa è proprio quella di una uscita di scena da parte della Merkel. In periodo dove gli scettici verso Bruxelles aumentano sempre di più, la presenza del forte asse Franco-Tedesco era una fonte di tranquillità per l’Unione. Certezza questa che ora inizia a vacillare.

Più che per le elezioni in Italia del 4 marzo, alla riapertura delle Borse lunedì prossimo i mercati potrebbero essere in subbuglio soprattutto nel caso di una vittoria del No al Referendum della SPD, eventualità questa che potrebbe segnare la fine dell’era Merkel dopo quasi tredici anni di governo ininterrotto.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it