Reddito di cittadinanza, si cambia: presto importo più basso. Ecco per chi

Teresa Maddonni

02/12/2020

Il reddito di cittadinanza potrebbe presto essere oggetto di riforma e cambiare, stando alle prime ipotesi, con un importo più basso e con altro nome, ma solo per alcuni degli attuali beneficiari e per quelli che verranno. Resta il nodo dei Navigator.

Reddito di cittadinanza, si cambia: presto importo più basso. Ecco per chi

Reddito di cittadinanza: il governo sembra pronto a cambiare la misura così come abbiamo imparato a conoscerla negli ultimi due anni, e per qualcuno l’importo, presto, potrebbe essere più basso.

Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi e i 5Stelle stanno pensando a una soluzione convincente per riformare il reddito di cittadinanza. In particolare si sta pensando di sdoppiare il reddito di cittadinanza e creare due strade, una delle quali dedicata esclusivamente ai beneficiari in grado di lavorare per i quali l’importo del sostegno economico potrebbe abbassarsi.

Al momento nella Legge di Bilancio 2021 sono stati stanziati 4 miliardi di euro per il reddito di cittadinanza, ma rischiano di non essere sufficienti.

In ultimo resta il nodo dei Navigator utili per la ricerca del lavoro per coloro che prendono il reddito di cittadinanza e per i quali scade il contratto il prossimo aprile 2021.

Reddito di cittadinanza: cambia con importo più basso

Il reddito di cittadinanza potrebbe presto cambiare con una riforma che porterebbe per molti un importo più basso secondo quanto anticipa il Messaggero.

Nel dettaglio il reddito di cittadinanza dovrebbe restare invariato per quei beneficiari non in grado di lavorare, mentre verrebbe ridimensionato per coloro che al contrario possono essere occupati cambiando addirittura nome.

Il reddito di cittadinanza continuerebbe a essere erogato così com’è ai primi, mentre ai secondi verrebbe dato un sussidio su misura, un reddito di cittadinanza con importo più basso e che non si chiamerebbe neanche più così.

Se coloro che sono in grado di lavorare e firmano il Patto per il lavoro dovessero trovare un’occupazione, per il primo periodo verrebbe comunque erogato un piccolo sostegno.

Ovviamente sono indiscrezioni che servirebbero ad aggiustare il tiro dal momento che, complice anche il blocco causato dal Covid, per i primi due anni circa il reddito di cittadinanza è stato per la maggior parte dei casi un mero sussidio.

Gli ultimi dati resi noti sul reddito di cittadinanza dimostrano che da quando la misura è stata introdotta su i 1.369.779 cittadini tenuti alla stipula del Patto per il Lavoro, 352.068 hanno trovato un’occupazione e sono il 25,7%. In particolare al 31 ottobre i titolari di reddito di cittadinanza con un lavoro erano 192.851. I beneficiari poi con la pandemia sono aumentati contando 1,3 milioni di nuclei familiari a settembre, pertanto se parte di questi non vengono occupati la misura rischia di costare più del previsto.

Insomma ridimensionare il reddito di cittadinanza, cambiando l’importo per coloro che sono attivabili rendendolo più basso, permetterebbe di risparmiare sulla misura.

Reddito di cittadinanza, si cambia: è la fine dei Navigator?

Per il reddito di cittadinanza si cambia, si sdoppia con importo più basso almeno dalle prime indiscrezioni riportare dal quotidiano romano. E i Navigator?

Il loro contratto di collaborazione scade il prossimo aprile 2021, il reddito di cittadinanza verrebbe dato, stando alle prime idee in campo, solo a coloro che non sono disponibili al lavoro, mentre agli attivabili verrebbe dato un importo più basso, che però non si chiamerebbe reddito di cittadinanza.

Certo queste persone avrebbero bisogno di una guida nella ricerca del lavoro, ma per il rinnovo del contratto dei Navigator ancora non ci sono abbastanza soldi nella Legge di Bilancio 2021, sebbene la ministra de lavoro Nunzia Catalfo pare stia cercando di portare i circa 2.700 contratti almeno fino alla fine del 2021.

Intanto, sempre come riporta il Messaggero, anche sulla questione dei Centri per l’impiego, legati al reddito di cittadinanza e ai Navigator, si sta cercando una soluzione. Pare si voglia depotenziare Anpal, iniziando una partnership tra pubblico e privato per affiancare ai Cpi altri soggetti quali Agenzie interinali e Consulenti del lavoro. Questo potrebbe mettere in difficoltà la posizione dei Navigator del reddito di cittadinanza. Per le certezze e soluzioni concrete tuttavia occorre attendere le prossime settimane.

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