Reddito di cittadinanza utilizzato per fare cassa: ecco perché sempre più famiglie sono a rischio

Simone Micocci

12 Aprile 2023 - 16:30

condividi

Legge di Bilancio 2024, troppo pochi i 4 miliardi di euro risultanti dal Def. Ecco perché per il Reddito di cittadinanza si rischia un nuovo taglio.

Reddito di cittadinanza utilizzato per fare cassa: ecco perché sempre più famiglie sono a rischio

Così come per il 2023, anche il prossimo anno il Reddito di cittadinanza, o meglio il suo sostituto, potrebbe essere utilizzato per fare cassa, così che il governo possa avere maggiori risorse di cui disporre per l’attuazione dei punti del proprio programma.

Dopo l’approvazione del Documento di economia e finanza (Def) 2024-2026, non ci sono infatti buone notizie per i percettori di Reddito di cittadinanza: questo perché allo stato attuale il governo avrà a disposizione appena 4 miliardi di euro per la prossima legge di Bilancio, un tesoretto talmente esiguo che inevitabilmente comporterà delle rinunce, una su tutte la revisione delle pensioni e delle regole fissate dalla legge Fornero.

Le risorse dovrebbero essere perlopiù utilizzate per alleggerire la pressione fiscale, ma c’è il rischio che possano non bastare. In tal caso, a meno che da qui alla prossima estate non ne risulti un miglioramento della condizione economica del Paese, per recuperare delle risorse sarà necessario effettuare dei tagli e il Reddito di cittadinanza, o meglio la misura che lo sostituirà, sembra essere il principale indiziato.

Nuovo Reddito di cittadinanza, requisiti ancora più restrittivi?

Come noto il Reddito di cittadinanza non ci sarà nel 2024: nelle intenzioni del governo dovrebbe essere sostituito dalla Misura d’inclusione attiva, una nuova forma di sostegno che per molti aspetti richiama al Rdc.

Tale stretta è stata autorizzata con la legge di Bilancio 2023, al fine da recuperare risorse da destinare ad altri interventi di spesa (come ad esempio al taglio del cuneo fiscale e alla riforma delle pensioni); per lo stesso motivo è stato stabilito che nel 2023 le famiglie in cui non sono presenti minori, disabili oppure over 60, potranno godere del Reddito di cittadinanza per sole 7 mensilità.

Così come in passato, quindi, anche nel 2024 il Reddito di cittadinanza potrebbe essere utilizzato per fare cassa: c’è la possibilità, infatti, che il governo decida di rendere i requisiti per l’accesso alla Misura d’inclusione attiva ancora più restrittivi, così da ridurne la platea e risparmiare ulteriori risorse.

Nel dettaglio, nell’ultima bozza del provvedimento era stata fissata una soglia Isee di 7.200 euro, già più bassa di quella richiesta per il Reddito di cittadinanza (9.360 euro): a questo punto non è da escludere un’ulteriore revisione al ribasso, così da risparmiare risorse e destinarle ad altre misure, come ad esempio a interventi volti a contrastare il calo della natalità.

Reddito di cittadinanza, cosa succederà nel 2024

Al momento non sono state ancora sciolte le riserve su come sarà il sostituto del Reddito di cittadinanza, quella Misura d’inclusione attiva che almeno nelle intenzioni del governo dovrebbe svantaggiare i componenti occupabili, così da evitare che il nuovo sostegno possa rappresentare un disincentivo alla ricerca di un nuovo impiego.

A tal proposito, spiega la ministra del Lavoro, Marina Calderone, ci saranno due differenti percorsi: da una parte orientamento al lavoro e attività di formazione per chi può lavorare, dall’altro un sostegno economico per chi invece non è nella condizione di farlo.

Come anticipato, però, i requisiti saranno più restrittivi rispetto al Reddito di cittadinanza e non solo per l’abbassamento della soglia Isee ma anche per il fatto che i figli rischiano di non rientrare nel parametro di scala di equivalenza comportando così un abbassamento della soglia reddituale da soddisfare per godere dell’integrazione.

Il nuovo decreto doveva essere presentato al Consiglio dei ministri verso la fine di marzo ma a oggi non ci sono ancora notizie in merito: un ritardo che potrebbe giocare in favore del governo poiché, alla luce della fotografia emersa dal Def, potrebbe scegliere di rivederne i requisiti così da risparmiare ulteriori risorse. E in tal caso per molte delle famiglie che fino a oggi hanno goduto del Reddito di cittadinanza l’accesso al nuovo sostegno potrebbe essere un miraggio, restando così privi di aiuti di Stato e - laddove non dovessero essere risolti alcuni dei problemi strutturali del mercato del lavoro - anche senza un impiego.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO