Reddito di cittadinanza, chi lo perde ad agosto 2023: numeri e identikit delle famiglie coinvolte

Simone Micocci

13 Febbraio 2023 - 10:30

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Reddito di cittadinanza, stop tra 6 mesi. Compito complicato per il Governo Meloni: trovare lavoro a coloro che improvvisamente perderanno il sostegno statale.

Reddito di cittadinanza, chi lo perde ad agosto 2023: numeri e identikit delle famiglie coinvolte

Mentre si attende il pagamento del Reddito di cittadinanza di febbraio, cominciano a emergere le prime informazioni su chi lo perderà già quest’anno dopo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2023, con la quale viene stabilito che quest’anno l’assegno spetta per un massimo di 7 mesi.

Ciò comporterà l’immediata decadenza del Reddito di cittadinanza al settimo pagamento dell’anno: considerando che una famiglia ne usufruisca in maniera continuativa, lo stop è atteso dunque per il mese di agosto.

Questo momento si sta avvicinando inesorabile e scongiurare lo stop non è possibile in alcun modo, a meno che improvvisamente non si aggiunga al nucleo familiare un minore, un over 60 o un disabile (ma occhio alle false dichiarazioni, le sanzioni possono essere molto severe). Sono questi, infatti, gli unici beneficiari che continueranno a prendere il Reddito di cittadinanza per tutto il 2023 e di conseguenza - visto che l’assegno è riconosciuto a tutto il nucleo - anche le loro famiglie.

Quali famiglie perderanno il Reddito di cittadinanza ad agosto

Il Reddito di cittadinanza nel 2023 verrà tolto dopo 7 mesi a tutte le famiglie: non verrà fatta quindi una valutazione dei singoli componenti, verificando ad esempio se ci sono persone che pur non lavorando non sono comunque immediatamente occupabili (ad esempio perché impegnati in un corso di formazione oppure perché donne in stato di gravidanza).

Nel testo della legge di Bilancio 2023, infatti, si legge che il Reddito di cittadinanza quest’anno potrà essere percepito, da tutte le famiglie, per un massimo di 7 mesi, non necessariamente continuativi. L’unica eccezione riguarda, come visto sopra, i nuclei familiari con al loro interno:

  • minori (devono essere già indicati nell’Isee, quindi per le donne incinte questa salvaguardia non si applica);
  • disabili;
  • over 60 (che però secondo la normativa che ha istituito il Reddito di cittadinanza sono da considerare occupabili).

La presenza di almeno uno di questi componenti salva il nucleo familiare dalla perdita del Reddito di cittadinanza nel 2023, ma la “tagliola” viene solo rinviata: in ogni caso, infatti, il Rdc verrà cancellato a inizio 2024 (e sostituito da un’altra misura di cui non si conoscono ancora i dettagli).

Quante famiglie perderanno il Reddito di cittadinanza ad agosto

In legge di Bilancio si legge che a perdere il Reddito di cittadinanza saranno 404 mila nuclei familiari. In totale, secondo l’Istat, si tratta di circa 846 mila persone coinvolte, 1 beneficiario ogni 5. Buona parte di coloro che oggi prendono il Reddito di cittadinanza potrebbero dirvi presto addio, ben i tre quarti dei nuclei composti da una sola persona (in quanto non possono usufruire della suddetta salvaguardia).

Cosa succederà dopo?

Giorgia Meloni ha assicurato che coloro che perderanno il Reddito di cittadinanza verranno “mandati a lavorare”. Obiettivo che tuttavia sembra essere molto ambizioso: siamo sicuri che basterà supportare queste persone nella ricerca di un lavoro - come tra l’altro già fatto in questi anni - per far sì che possano trovare immediatamente un impiego? Bisognerà puntare sulla loro formazione, e su questo il governo sembra essere indietro nel piano tanto promesso, come pure potenziare i sistemi d’incrocio tra domanda e offerta.

La ministra del Lavoro, Marina Calderone assicura che il supporto delle agenzie private sarà importante ai fini del raggiungimento di questo obiettivo, ma va detto che il profilo tipo del beneficiario di Rdc - persona con basso livello di scolarizzazione e senza particolari competenze o esperienze lavorative - non rientra nella platea di persone di cui solitamente queste si occupano.

Sul “cosa succederà” dopo l’addio al Reddito di cittadinanza, quindi, rappresenta una grande incognita. Quel che è certo è che nel frattempo si potrà continuare a contare su alcuni sostegni, come ad esempio la nuova social card per la quale è atteso a breve il decreto attuativo.

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