Rebus tassi Bce, Lagarde indica la data del primo taglio

Violetta Silvestri

17 Gennaio 2024 - 12:37

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Si parla ancora di tagli dei tassi, in quello che è oggi il più complesso dilemma per la Bce: quando inizierà a diminuire il costo del denaro? Un’indicazione è arrivata da Lagarde.

Rebus tassi Bce, Lagarde indica la data del primo taglio

Il dilemma del taglio dei tassi Bce continua, con Lagarde che offre uno spunto su quando potrà iniziare la diminuzione del costo denaro in Eurozona.

Il tono dei funzionari dell’Eurotower rimane cautamente ottimista e la governatrice non si spinge oltre una generica indicazione stagionale sulla potenziale data attesa da tutti i mercati, quella del primo taglio ufficiale dei tassi di interesse, oggi al livello record del 4,5%.

La Bce potrebbe iniziare ad abbassare il costo di finanziamento quest’estate, ha riferito la presidente Christine Lagarde, sottolineando che qualsiasi mossa di questo tipo dipenderà comunque dagli ultimi dati economici.

L’atteggiamento resta prudente, ma il 2024 è atteso come l’anno della svolta per la politica monetaria in Eurozona. Mercati, ma anche famiglie e imprese, attendono tassi più bassi che sostengano una crescita finora debole. Nelle parole di Lagarde sono emersi alcuni spiragli di ottimismo.

Taglio tassi Bce, Lagarde indica una probabile data. Cosa aspettarsi?

In un’intervista con la televisione Bloomberg a Davos, a Lagarde è stato chiesto di commentare le indicazioni dei membri del consiglio direttivo della Bce secondo cui i tagli potrebbero arrivare in estate.

“Direi che è probabile”, ha risposto la governatrice, aumentando scommesse su un costo del denaro più basso a partire dalle riunioni del 6 giugno o del 18 luglio.

Tuttavia, nulla è dato per scontato e anticipare date con sicurezza è assolutamente vietato: “Devo essere cauta, perché stiamo anche dicendo che dipendiamo dai dati e che c’è ancora un livello di incertezza e alcuni indicatori non sono ancorati al livello in cui vorremmo vederli”, ha quindi aggiunto Lagarde.

Nel mirino di Francoforte ci sono, per esempio, i prossimi risultati che riguardano i contratti collettivi sui salari di quest’anno che potrebbero darle una buona idea di dove stanno andando i redditi delle famiglie e quindi l’inflazione.

Lagarde non si è sbilanciata sulle scommesse del mercato per 6 tagli dei tassi quest’anno, ma ha affermato che se gli investitori valutano male le mosse future, ciò potrebbe essere controproducente per la lotta contro l’inflazione.

Il riferimento è all’euforia dei mercati su imminenti diminuzioni del costo del denaro. Anche la Fed ha freddato questa aspettativa per quanto riguarda gli Usa. L’inflazione in Eurozona, appena pubblicata da Eurostat per il mese di dicembre, ha riportato un aumento sia mensile che annuale, confermando le attese di un rialzo dei prezzi. I livelli non sono più allarmanti, con l’IPC mensile a +0,2% e quella su base annua a +2,9%. Tuttavia, abbassare la guardia sarebbe un errore.

Le insidie sono dietro l’angolo. Lagarde ha affermato che l’inflazione è “sulla strada giusta”, ma è troppo presto per dichiarare vittoria. Ha citato i prezzi dell’energia e le possibili interruzioni della catena di approvvigionamento come fattori di rischio chiave.

La Bce sta inoltre tenendo d’occhio le trattative salariali nell’Eurozona e i margini di profitto delle aziende per il loro potenziale “grave impatto” sulla battaglia della banca contro l’inflazione, ha aggiunto.

Bce contro i mercati?

I mercati “stanno andando troppo avanti” con le aspettative di taglio dei tassi, ha detto mercoledì alla CNBC il presidente della banca centrale olandese, Klaas Knot.

“Il problema per noi è che alla fine ciò potrebbe diventare controproducente. Siamo ottimisti sul fatto che abbiamo una prospettiva credibile di un ritorno dell’inflazione al 2% nel 2025. Ma molto deve ancora andare bene perché ciò accada”, ha affermato Knot, membro della Banca centrale europea, intervenendo al World Economic Forum di Davos.

“Alla base di tale proiezione c’è un percorso dei tassi di interesse, un presunto percorso dei tassi di interesse, che contiene un allentamento significativamente inferiore a quello attualmente incorporato nei prezzi di mercato. Quindi questo rischia di diventare autolesionista”, ha commentato criticando l’euforia dei mercati.

La Bce manterrà fede al suo piano di riduzione dell’inflazione, mentre combatte i rischi derivanti dalla tensione sul mercato del lavoro e dall’incertezza geopolitica nel Mar Rosso, ha confermato Knot.

Il funzionario si è detto d’accordo con coloro che sostengono che non saranno necessari ulteriori aumenti dei tassi e ha aggiunto che il manifestarsi di rischi al rialzo per l’inflazione prolungherebbe piuttosto il periodo in cui saranno mantenuti più alti.

“Ma ciò potrebbe implicare che il primo taglio potrebbe arrivare più tardi di quanto attualmente previsto”, ha avvertito i più ottimisti sulla svolta di politica monetaria imminente.

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