Allarme quinta ondata: «Contagi in rialzo con Omicron 2, ecco cosa accadrà a Pasqua». Intervista a Pregliasco

Emiliana Costa

22/03/2022

In Italia i contagi continuano a salire e il tasso di positività raggiunge quota 15%. Siamo di fronte alla quinta ondata? Ne abbiamo parlato con il prof. Pregliasco: «Ecco cosa accadrà a Pasqua».

Allarme quinta ondata: «Contagi in rialzo con Omicron 2, ecco cosa accadrà a Pasqua». Intervista a Pregliasco

In Italia il virus ha ripreso a correre. Nel bollettino di martedì 22 marzo i nuovi casi nelle 24 ore sono stati 96.365. Le vittime sono state 197. Il tasso di positività è schizzato al 15% e sono tornati a crescere i ricoveri.

Nonostante l’aumento dei contagi, il governo Draghi tira dritto con la road map delle riaperture, che prevede l’addio al green pass a partire dal primo maggio. Ma cosa sta succedendo? Siamo di fronte a una quinta ondata? Che Pasqua ci aspetta? Ne abbiamo parlato con Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario Irccs Istituto Galeazzi e professore dell’Università di Milano: «La tendenza è al rialzo».

Prof. Pregliasco continuano ad aumentare i contagi, il tasso di positività è al 15%. Siamo di fronte a una quinta ondata? Che Pasqua ci aspetta?

Purtroppo l’Rt ha superato l’1 e non è una bella cosa, la tendenza nelle ultime quattro settimane è al rialzo. A incidere, un periodo con grandi sbalzi termici e la diffusione di Omicron 2, contagiosissima. La sottovariante circola soprattutto tra i giovani, anche a causa della percentuale più bassa di vaccinati. Nella fascia di età 5-11 anni solo il 30% è immunizzato. Un’altra causa è il rilassamento generale. A mio avviso le misure devono rimanere come deterrente. Non bisogna aprire il rubinetto tutto di botto, ma regolarlo. E per apertura intendo la quota di contatti con cui ci relazioniamo senza precauzioni e la possibilità di infezione. Più persone frequentiamo senza mascherine e più facilitiamo la circolazione del virus. A Pasqua a mio avviso non ci sarà un’ondata, ma potranno emergere un bel po’ di casi nei periodi successivi.

Continua la diffusione di Omicron 2, può influire sui ricoveri ed essere pericolosa per i fragili?

Omicron ha una minore patogenità, ma anche l’alto numero di vaccinati ha aiutato contro le forme severe della malattia. Ora si sta diffondendo Omicron 2, sottovariante contagiosissima, con un R0 vicino al 18. Simile al morbillo. È stato erroneamente detto che Omicron si è «raffreddorizzata» e tanti non hanno sentito l’esigenza di fare la terza dose. Anche tra gli anziani. Quindi l’aumento dei casi può incidere sui ricoveri e sulle persone fragili.

Il vaccino protegge da Omicron 2?

Il vaccino, che è stato messo a punto sul virus di Wuhan, perde un po’ di capacità con Omicron. Ma previene le forme più gravi. Inoltre il 3% dei casi sono persone già infettate nel passato. Le reinfezioni sono più frequenti soprattutto nei giovani non vaccinati, perché Omicron dà una risposta immunitaria minore.

Sarà necessaria una quarta dose?

Sarà necessario sicuramente un vaccino aggiornato. Ma per quanto riguarda la quarta dose - alla luce dell’esperienza di Israele - penso a una vaccinazione sullo stile di quella antinfluenzale, raccomandata. Il virus rimarrà con noi e manterrà un andamento ciclico.

Nonostante la crescita dei contagi il governo procede con il piano riaperture. Siamo pronti all’addio al green pass dal primo maggio? Che estate sarà?

Il periodo di emergenza doveva essere chiuso e occorreva iniziare ad affrontare la malattia come endemica, con i mezzi ordinari. Ci sta dunque la riapertura. Dopo la prima ondata si sperava di spegnere la malattia come avvenne con Sars-CoV-1. Ma in quel caso fu possibile perché il virus circolava solo tra i sintomatici. Sars-CoV-2 ha aggirato questa cosa. Le diverse nazioni hanno utilizzato tre diversi approcci per fronteggiare il virus: la Cina ha attuato in modo maldestro il metodo «zero contagi», l’Europa dell’est ha lasciato andare sulla vaccinazione e ha subito un impatto brutale. Il nostro governo ha optato per interventi di mitigazione, con l’obiettivo di ridurre la velocità della malattia e far in modo che non ci fosse un picco devastante. Ovvero «spalmiamo i casi nel tempo e governiamo l’andamento». Al momento, gran parte delle persone sono state infettate ma l’immunità è breve.

Ha detto che ci aspettano altri due anni con picchi fino a 100 mila casi al giorno.

È così. La stagione estiva sarò tranquilla, ma ci sarà un rialzo in quella invernale. Avremo un andamento con un sasso nello stagno, con variazioni sul periodo. Mi immagino un inverno con influenza e coronavirus. Al momento le infezioni sono fifty-fifty. Via via il Covid-19 tenderà a rientrare.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO