Vuoi trasferirti all’estero? Sempre più Paesi cercano stranieri, italiani compresi. E li pagano persino per andare a vivere lì.
Sai che puoi essere pagato per trasferirti all’estero e lavorare in un altro Paese? Per quanto possa sembrare sogno, devi sapere che si tratta di una realtà in alcune zone di determinati Paesi.
Sempre più Stati - Italia compresa, basti pensare agli incentivi per chi proviene dall’estero e sposta la residenza in uno dei piccoli Paesi del Sud Italia - e governi locali offrono sovvenzioni, agevolazioni fiscali e bonus in denaro a chi è disposto a cambiare vita trasferendosi in nuova terra.
In alcuni casi si tratta di incentivi per ripopolare piccoli borghi abbandonati, in altri per attirare lavoratori qualificati, freelance e nomadi digitali che possano contribuire al rilancio economico di città o regioni in difficoltà.
A tal proposito, se sogni di lavorare da remoto con vista sul mare, vivere in un tranquillo villaggio alpino, ottenere una casa gratis, o semplicemente pagare meno tasse su ciò che guadagni, allora questa potrebbe essere l’occasione giusta per te. In molte aree del mondo, dall’Europa al Nord America, passando per la Scandinavia e il Mediterraneo, sono attivi veri e propri programmi pubblici che offrono contributi fino a decine di migliaia di euro a chi decide di trasferire la residenza e vivere lì stabilmente per un certo periodo.
Questa guida aggiornata raccoglie le migliori opportunità oggi disponibili: ecco 9 Paesi che ti pagano per trasferirti e vivere lì.
1) Stati Uniti
Hai il sogno di trasferirti negli Stati Uniti? Anche qui hai la possibilità di essere pagato per farlo, per quanto non in tutto il Paese. Bisogna infatti spostarsi nel cuore dell’America, ad esempio a Tulsa, nello Stato dell’Oklahoma, dove è ancora attivo il programma Tulsa Remote, pensato per attrarre lavoratori in smart working da tutto il mondo. L’iniziativa prevede un bonus di 10.000 dollari per chi accetta di trasferirsi e vivere almeno 12 mesi continuativi in città. Oltre al sussidio in denaro, il progetto include supporto nella ricerca di alloggio e l’accesso a una vivace comunità di expat e freelancer. Una nuova vita nel Midwest americano non è mai stata così a portata di mano.
C’è poi l’estremo nord degli Stati Uniti: per chi decide di stabilirsi qui in modo stabile, l’Alaska offre da anni uno dei più longevi programmi di sostegno pubblico. Si chiama Alaska Permanent Fund Dividend e garantisce un pagamento annuale a chi risiede per almeno sei mesi consecutivi nel territorio. Nel 2024 il bonus è stato di 1.702 dollari a persona, e per il 2025 si prevede un ammontare simile, tra i 1.000 ei 1.700 dollari.
2) Spagna
Anche la Spagna, così come l’Italia, ha dichiarato guerra allo spopolamento dei borghi montani. Nel cuore verde delle Asturie, il piccolo paese di Ponga, con meno di 700 abitanti, lancia un’allettante proposta: 2.971 euro per ogni coppia che decida di trasferirsi, e altri 2.600 euro per ogni bambino nato lì. L’unico vincolo? Rimanere per almeno 5 anni nel borgo.
3) Svizzera
Ai piedi delle Alpi svizzere, a pochi chilometri dall’Italia, c’è un piccolo villaggio che combatte lo spopolamento con uno dei bonus più alti d’Europa.
Si tratta di Albinen, nel Canton Vallese, che offre fino a 25.000 franchi svizzeri (circa 26.000 euro) a singolo adulto e 10.000 franchi per ogni figlio. Insomma, qui una famiglia con due figli può arrivare a ricevere 70.000 franchi.
La condizione è semplice: acquistare o costruire un’abitazione del valore minimo di 200.000 franchi e impegnarsi a vivere lì per almeno 10 anni.
4) Irlanda
Se sei stanco dello stress delle grandi città e vuoi cambiare vita, circondandoti dal mare e dal verde, l’Irlanda potrebbe avere la proposta perfetta. Qui il governo ha lanciato il programma Our Living Islands, che coinvolge 23 isole abitate ma scollegate dalla terraferma. Per incentivare nuovi residenti, lo Stato offre fino a 80.000 euro a chi decide di ristrutturare una casa abbandonata e trasferirsi stabilmente su una di queste isole. L’obiettivo è ripopolare comunità in via d’estinzione e preservare cultura, paesaggio e tradizioni, un’opportunità da non perdere per chi ha spirito d’avventura e desiderio di pace.
5) Grecia
La città greca Antikythera, a sud del Peloponneso, è pronta ad accoglierti con casa gratuita, un pezzetto di terreno e un bonus di 500 euro al mese per i primi 3 anni di residenza. L’iniziativa si rivolge soprattutto alle famiglie, in particolare con almeno tre figli, o a professionisti del settore artigianale, agricolo o edile, pronti a restaurare gli edifici abbandonati e a rianimare l’eredità culturale del luogo.
6) Svezia
Glommersträsk, in Lapponia, ti offre un’alternativa alla frenetica vita di città: 10.000 Sek (circa 875 euro) ai primi cinque nuclei familiari con bambini tra 6 e 15 anni, a patto che i figli frequentino la scuola locale per almeno un anno. Qui l’organizzazione “Glommersbygdens Framtid” aiuta anche nella ricerca di alloggi e opportunità lavorative.
7) Croazia
Un’occasione perfetta per chi cerca una casa economica: a Legrad, nel nord della Croazia, molte case vengono vendute a 1 kuna (circa 0,13 euro), con fino a 25.000 kuna (4.600 euro) di contributo per ristrutturarle. La condizione? Avere meno di 40 anni, trasferirsi e impegnarsi a restare per almeno 15 anni. Un’iniziativa che sta riscuotendo molto successo: alcune famiglie straniere hanno già colto questa opportunità, tanto che il Paese sta lentamente tornando a respirare nuova vita.
8) Portogallo
In Portogallo non ti pagano direttamente per trasferirti ma c’è comunque un incentivo molto importante in quanto ti aiuta a pagare molte meno tasse rispetto all’Italia. Nel dettaglio, il Portogallo punta dritto ai giovani con un’offerta che fa gola a freelance, startupper e nomadi digitali.
Qui, dall’1° gennaio 2025 è entrato in vigore il nuovo regime fiscale “IRS Jovem”, pensato per gli under 35 che decidono di trasferire la residenza fiscale nel Paese.
L’iniziativa, che segna un cambio di rotta rispetto alle vecchie agevolazioni per pensionati stranieri, terminate nel 2024, offre un’esenzione progressiva fino a 10 anni, rendendo il Portogallo una delle destinazioni più attraenti in Europa per chi cerca di alleggerire il carico fiscale.
Nel dettaglio, i giovani lavoratori under 35 che risiedono almeno 183 giorni l’anno in Portogallo e che dichiarano un reddito fino a 28.737 euro annui (pari a 55 volte l’assegno sociale portoghese) godono delle seguenti esenzioni:
- 100% di esenzione fiscale nel 1° anno;
- 75% di esenzione dal 2° al 4° anno;
- 50% di esenzione dal 5° al 7° anno;
- 25% di esenzione dall’8° al 10° anno.
9) Paesi Bassi
Tra i Paesi europei che scommettono sull’attrattività dei talenti internazionali, spiccano i Paesi Bassi, con un sistema fiscale intelligente pensato per agevolare sia le aziende che assumono lavoratori stranieri che i lavoratori stessi. Il cuore di questa strategia è il cosiddetto “Decreto del 30%”, un’agevolazione che permette alle imprese di detassare il 30% dello stipendio lordo versato a un dipendente straniero, come forma di rimborso per le spese legate al trasferimento nel Paese.
Questo meccanismo rappresenta un forte incentivo sia per le aziende che cercano competenze qualificate, sia per lavoratori italiani e non solo, desiderosi di mettersi in gioco in uno dei mercati del lavoro più dinamici d’Europa. Il decreto si applica per un massimo di 8 anni, e può riguardare lavoratori dipendenti ma anche autonomi che si trasferiscono per avviare un’attività.
Per accedere al beneficio, il lavoratore deve possedere competenze considerate rare nel mercato locale: in pratica, è sufficiente avere uno stipendio lordo superiore a 37.747 euro l’anno, oppure, per gli under 30 con un master, superiore a 28.690 euro. Anche il lavoratore stesso ottiene vantaggi: la parte del reddito coperta dal 30% è esente da tassazione, il che significa un netto più elevato e una maggiore capacità di spesa.
Secondo gli ultimi dati di Statista, il reddito medio nei Paesi Bassi è superiore a 52.000 euro l’anno, e grazie a un potere d’acquisto del 33% più alto rispetto all’Italia, la qualità della vita risulta più vantaggiosa. Con oltre 97.000 offerte di lavoro disponibili su Eures, tra cui 28.000 accessibili con un semplice diploma e 14.000 anche con la sola licenza media, l’Olanda diventa una destinazione accessibile, competitiva e, soprattutto, fiscalmente conveniente.
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