Risultati solidi, reazioni violente, aspettative che non ammettono errori. Due titoli chiave dell’AI iniziano a mostrare crepe sottili che il mercato non sembra più disposto a ignorare.
Cosa succede quando aziende considerate intoccabili pubblicano risultati solidi, coerenti con la narrativa dominante, e vengono comunque punite senza pietà? È qui che il mercato inizia a parlare un linguaggio diverso, più sottile, meno euforico. Ed è proprio in questi momenti che spesso si formano le prime crepe delle grandi bolle. Non quando i conti sono disastrosi, ma quando non sono più perfetti. Oggi due titoli simbolo dell’infrastruttura AI stanno mandando un segnale che merita attenzione. Un segnale che non urla, ma sussurra qualcosa di potenzialmente molto più pericoloso.
Non è più un mercato normale
Negli ultimi trimestri il mercato azionario ha vissuto una fase di espansione narrativa quasi lineare. L’intelligenza artificiale è diventata il vettore dominante di crescita attesa, di investimenti, di allocazione del capitale. In un contesto simile, le valutazioni smettono di essere ancorate al presente e iniziano a scontare un futuro privo di attriti. È qui che entra in gioco il concetto di compressione multipli. [...]
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