Quanto guadagna e cosa fa un assistente infermiere

Laura Pellegrini

30 Ottobre 2025 - 14:13

L’assistente infermiere è una nuova figura professionale intermedia tra l’infermiere e l’operatore socio sanitario: scopriamo cosa fa e quanto guadagna.

Quanto guadagna e cosa fa un assistente infermiere

Il nuovo CCNL Sanità, sottoscritto il 27 ottobre 2025 e relativo al personale del Comparto Sanità per il triennio 2022-2024, ha introdotto una nuova figura professionale, quella dell’assistente infermiere. Questa figura si colloca a cavallo tra l’infermiere e l’operatore socio sanitario, all’interno dell’area degli assistenti.

I suoi compiti possono variare a seconda del contesto lavorativo nel quale è inserito, ma in generale riguardano l’assistenza diretta sia al paziente che al team sanitario in termini organizzativi, gestionali e formativi. Le sue responsabilità e la sua retribuzione, quindi, sono inferiori a quelle di un infermiere ma garantiscono possibilità di crescita professionale.

Scopriamo di che cosa si occupa l’assistente sanitario, quali sono le mansioni, quanto guadagna e come diventare un professionista.

Chi è l’assistente infermiere e cosa fa

L’assistente infermiere, figura già approvata dalla Conferenza Stato-Regioni il 4 ottobre 2024, è un professionista in possesso della qualifica di operatore sociosanitario riconducibile ai profili professionali sociosanitari di cui all’articolo 5 della Legge 11 gennaio 2018. Il suo ruolo è fondamentale nei contesti nei quali è previsto l’inserimento, ovvero presso strutture sanitarie o ospedaliere, contesti sanitari e sociali, strutture dedicate alle persone con disabilità o anche servizi a domicilio.

Le principali attività e mansioni svolte da questa figura sono:

  • rilevazione dei parametri vitali, segni e funzioni dell’assistito, come ad esempio la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la temperatura, la saturazione dell’ossigeno, ecc;
  • misurazione di glicemia, emogasanalisi o altri parametri ematici con test da prelievo capillare;
  • utilizzo di dispositivo POCT (Point Of Care Testing) per valutazioni cliniche immediate;
  • somministrazione dell’ossigeno tramite cannule nasali o maschere facciali;
  • esecuzione di elettrocardiogramma (ECG) per individuare eventuali anomalie o condizioni critiche;
  • garantire l’apporto nutrizionale necessario tramite sondino enterale quando il paziente è clinicamente stabile;
  • rimuovere le secrezioni per mantenere libere le vie respiratorie.

In linea generale, l’assistente infermiere collabora con gli infermieri assicurando il corretto svolgimento di tutte le attività sanitarie, oltre a svolgere le attività proprie del profilo di operatore socio-sanitario.

Quanto guadagna un assistente infermiere

Secondo quanto previsto dal nuovo contratto del comparto sanitario, la figura dell’assistente infermiere si colloca nell’area degli assistenti, perciò la retribuzione sarà calcolata in base agli importi delle tabelle allegate al CCNL.

Per l’area degli assistenti, a partire dal 1° gennaio 2024, prevista una retribuzione annua lorda pari a 22.961,79 euro, suddivisa per 12 mensilità a cui si aggiunge la tredicesima.

Per definire con certezza quanto guadagna un assistente infermiere, comunque, è necessario tenere in considerazione diversi fattori: per esempio l’anzianità di servizio, l’esperienza, i turni di lavoro, la posizione geografica e il luogo dove presta servizio regolarmente (settore pubblico, servizio domiciliare, Rsa, ecc). Inoltre, l’assistente infermiere ha possibilità di carriera e crescita professionale nel tempo, che potrebbero essere associate a ruoli di maggiore responsabilità e quindi a rispettivi aumenti salariali.

Come diventare assistente infermiere

Per ottenere la qualifica di assistente infermiere è necessario seguire un percorso specifico di formazione teorica e pratica, oltre a soddisfare una serie di requisiti essenziali tra i quali:

  • essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore della durata minima di 5 anni, oppure accedere ai corsi formativi di assistente infermiere a patto di aver maturato almeno 5 anni di esperienza come OSS nel corso degli ultimi 8 anni;
  • essere in possesso della qualifica di operatore socio-sanitario.

Sono ammessi anche i titoli di studio conseguiti all’estero, purché corrispondano al titolo di scuola secondaria di secondo grado. In questi casi, inoltre, è richiesta la presentazione della dichiarazione di valore che attesti il livello della formazione scolastica e la certificazione di lingua italiana livello B2.

I corsi di assistente infermiere, secondo quanto previsto dall’articolo 9 dell’accordo Stato-Regioni, devono avere una durata non inferiore a 500 ore, da svolgere in un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi. Il corso si struttura in più moduli didattici, ciascuno dei quali di durata non inferiore a 200 ore, mentre l’attività di tirocinio non deve essere inferiore a 280 ore.

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