Quanta guerra può ancora sopportare la Russia?

Ilena D’Errico

9 Luglio 2025 - 23:11

Ecco quanto potrebbe andare avanti ancora la guerra in Ucraina secondo gli esperti. Le capacità della Russia sono lontane dal fondo.

Quanta guerra può ancora sopportare la Russia?

Putin pregustava una guerra lampo, ma il conflitto in Ucraina perdura da oltre 1.000 giorni. Nessuno si sarebbe mai aspettato un simile risvolto, ma ora la tenacia e la resistenza di Kiev, combinate a un solido supporto internazionale, sono ben chiare a tutti. Resta più che altro da chiedersi quanta guerra può sopportare ancora la Russia, visto che al momento è il Cremlino a ostacolare le trattative di pace. Neanche la mediazione degli Stati Uniti ha avvicinato l’idea di una tregua. È sempre più probabile che Mosca andrà avanti, se non fino a raggiungere l’obiettivo, finché ne ha le forze.

L’ultimo, fallimentare, colloquio telefonico tra Trump e Putin non fa che rafforzare quest’idea. Il fatto che la guerra stia continuando da più di 3 anni, però, non deve dar adito all’ottimismo. Prima che la Russia sia davvero in difficoltà servirà ancora molto tempo, abbastanza da non poter contare sull’attesa per avanzare nelle trattative.

Quanta guerra può ancora sopportare la Russia?

Anche se il conflitto si è prolungato ben oltre le aspettative, nonostante le durissime sanzioni occidentali, il Cremlino ha ancora una capacità bellica impressionante. In base alle ultime analisi diffuse dall’intelligence della Nato, la Russia potrebbe sopportare la guerraalmeno fino al 2027. Questo è quanto è emerso nel vertice dell’Alleanza, insieme a un altro preoccupante presagio: il Cremlino non si fermerà finché non sarà costretto.

Considerando gli sforzi bellici della Russia questo pronostico potrebbe sembrare troppo ambizioso, ma c’è ancora un’ampia riserva a cui il Cremlino può attingere per proseguire l’offensiva in Ucraina. L’economia russa è effettivamente in condizioni drammatiche, ma è difficile pensare che ciò allontanerà Mosca dall’obiettivo, costi quel che costi. La crescita economica continua a rallentare, toccando probabilmente l’1% nel 2026 e nel 2027, come confermato dalle analisi di istituti di ricerca come la Bank of Finland Institute for Economies.

Le riserve del Fondo sovrano sono letteralmente affondate, passando da 150 miliardi di dollari a 37 miliardi. La spesa maggiore è stata quella per armamenti esteri e produzione interna (soltanto i nuovi carri armati sono 150 al mese), vedendo ora le fabbriche russe concentrate su vecchi mezzi sovietici da rimettere in sesto. Nel complesso, più del 32% del bilancio statale russo viene riservato alla difesa, oltre il doppio rispetto alla spesa precedente alla guerra e probabilmente molto meno di quanto arriverà a spendere la Russia nel prossimo biennio.

Conclusioni simili giungono anche dagli esperti dell’Institute for the study of war (Isw), che ritengono il Cremlino capace di portare avanti l’offensiva per almeno altri 12/16 mesi, principalmente grazie alla capacità militari e alla gestione di bilancio. Putin continua a investire nella guerra, mettendo a tacere i problemi sociali, riducendo quanto possibile a discapito della nazione stessa. Una fermezza che gli consente di imporre condizioni negoziali pretenziose, a partire dalla smilitarizzazione e de-naturalizzazione dell’Ucraina. Di fatto, anche Donald Trump ha espresso perplessità sulle intenzioni del corrispettivo russo, dichiarando senza mezzi termini che “non vuole fermare questa guerra”.

E quanto può resistere l’Ucraina?

Se anche il Cremlino può contare sulle proprie forze e continuare lo sforzo bellico fino al 2027, lo stesso non si può dire dell’Ucraina, che con la nuova amministrazione Trump ha dovuto far i conti con un’ipotesi preoccupante: lo stop degli aiuti americani. Secondo gli esperti, Kiev potrebbe proseguire la propria difesa per un semestre o poco più senza il supporto statunitense, che però non dovrebbe mancare.

L’apertura di Zelensky ha salvaguardato i rapporti con Washington, sempre più duro nei confronti della Russia e forse in procinto di emanare nuove dure sanzioni. Il tycoon ha infatti recentemente fatto un passo indietro, dopo aver annunciato il ritiro delle spedizioni, probabilmente a causa della strategia del Cremlino. Finge disponibilità a una tregua, dialoga con gli Usa e nel frattempo intensifica gli attacchi sull’Ucraina. Un meccanismo che stronca le aspettative di Trump, richiedendo posizioni altrettanto dure e credibili.

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