A che età va in pensione un avvocato?

Simone Micocci

14 Dicembre 2017 - 12:41

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A quanti anni può andare in pensione un avvocato? Per farlo è necessario cancellarsi dall’Albo? Facciamo chiarezza elencando le differenze tra pensione di vecchiaia, di anzianità e anticipata.

A che età va in pensione un avvocato?

Quando va in pensione un avvocato?

Come noto, gli avvocati iscritti all’Albo professionale sono anche obbligati ad iscriversi alla Cassa di previdenza e assistenza forense. È a questa quindi che il professionista legale deve versare i contributi previdenziali che poi gli verranno “restituiti” sotto forma di pensione.

La Cassa Forense riconosce tre differenti tipologie di pensione:

  • pensione di anzianità;
  • pensione di vecchiaia (contributiva e retributiva);
  • pensione anticipata.

A seconda della tipologia di pensione sono previsti dei differenti requisiti dei quali vi daremo tutte le informazioni nel proseguo dell’articolo.

Prima però vogliamo rispondere ad una domanda molto frequente tra gli avvocati: per andare in pensione è necessario cancellarsi dall’Albo professionale? Facciamo chiarezza.

Avvocati: per andare in pensione bisogna cancellarsi dall’Albo?

Molti avvocati che hanno raggiunto l’età pensionabile si chiedono se possono beneficiare dell’assegno pensionistico pur continuando ad esercitare.

Su questo tema è intervenuta la Corte di Cassazione con la sentenza n°29780/2017 con la quale ha chiarito che l’avvocato prima di ottenere la pensione di anzianità - qualora ne abbia maturato i requisiti - deve cancellarsi dall’albo dei professionisti e smettere di esercitare. Questo obbligo vale anche per gli avvocati che maturano la pensione di anzianità tramite la totalizzazione dei contributi versati in gestioni previdenziali differenti.

La Cassa Forense invece ha stabilito diversamente per quanto riguarda la pensione anticipata maturata dall’avvocato grazie al cumulo dei contributi. La Cassa infatti riconosce la differenza che c’è tra pensione di anzianità e pensione anticipata e per questo motivo anche gli obblighi per l’avvocato sono differenti.

Anche per la pensione di vecchiaia - ottenuta sempre grazie al cumulo dei contributi - non vige l’obbligo della cancellazione dall’albo professionale. Anzi qualora la pensione di vecchiaia sia stata riconosciuta dall’INPS, l’avvocato deve continuare ad esercitare, e quindi a versare i contributi alla Cassa Forense, fino a quando non avrà maturato i requisiti necessari per beneficiare dello stesso trattamento pensionistico riconosciuto dalla Cassa di appartenenza.

Fatta chiarezza su quando l’avvocato è obbligato a cancellarsi dall’Albo per ricevere la pensione, possiamo vedere quali sono i requisiti necessari a seconda del trattamento previdenziale richiesto.

Pensione di anzianità per gli avvocati

Come abbiamo chiarito in precedenza, la pensione di anzianità è l’unico caso in cui l’avvocato che vuole beneficiarne deve cancellarsi dall’albo e smettere di esercitare.

Questo vale anche per quei professionisti che hanno maturato il diritto alla pensione grazie alla totalizzazione dei contributi versati in gestioni previdenziali differenti.

Dopo quanti anni all’avvocato spetta la pensione di vecchiaia?

La risposta varia a seconda dell’anno in cui si vuole andare in pensione. Infatti, se per il 2017 bastava aver compiuto i 60 anni di età - più un minimo di 38 anni di contribuzione versata, per il biennio 2018-2019 bisogna:

  • aver compiuto 61 anni;
  • aver maturato 39 anni di contributi.

I suddetti requisiti cambieranno ancora dal 1° gennaio 2020, quando potranno andare in pensione gli avvocati con 62 anni compiuti e almeno 40 anni di contributi versati, sempre se prima si cancelleranno dall’albo professionale.

Per gli avvocati che invece sono riusciti a maturare i requisiti per la pensione di anzianità tramite lo strumento della totalizzazione, i requisiti sono:

  • 2017-2018: 40 anni di età e 7 mesi di contributi;
  • dal 2019: 41 anni e 7 mesi di contributi.

Pensione di vecchiaia

Per la pensione di vecchiaia dobbiamo fare la differenza tra calcolo contributivo e retributivo.

Per gli avvocati per i quali si applica il regime retributivo l’età per la pensione è la seguente:

  • 2017-2018: 68 anni di età e almeno 33 anni di contribuzione versata alla Cassa;
  • 2019-2020: 69 anni di età e almeno 34 anni di contribuzione versata alla Cassa;
  • dal 1° gennaio 2021: 70 anni di età e almeno 35 anni di contribuzione versata alla Cassa.

Con il regime contributivo, invece, per la pensione di vecchiaia riconosciuta all’avvocato si prende in considerazione tutta la contribuzione accantonata durante gli anni di professione e non la media dei redditi professionali, come invece succede con il regime retributivo.

Per la pensione di vecchiaia con sistema contributivo i requisiti sono i seguenti:

  • 2017-2018: 68 anni di età più un minimo di 5 anni e un massimo di 32 anni di contribuzione versata;
  • 2019-2020: 69 anni di età più un minimo di 5 anni e un massimo di 33 anni di contribuzione versata;
  • dal 1° gennaio 2021: 70 anni di età più un minimo di 5 anni e un massimo di 34 anni di contribuzione versata.

L’avvocato può inoltre maturare i requisiti della pensione di vecchiaia anche attraverso il cumulo dei contributi. In tal caso età e anni di contribuzione richiesta sono:

  • 2017-2018: 68 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione;
  • 2019-2020: 69 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione;
  • dal 1° gennaio 2021: 70 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione.

Pensione anticipata per avvocati

Infine l’ultima tipologia di pensione riconosciuta è quella della pensione anticipata, dove i requisiti per il pensionamento vengono maturati grazie al cumulo dei contributi.

Neppure per questa tipologia, ricordiamo, è necessario cancellarsi dall’albo professionale visto che si tratta di una prestazione differente dalla pensione di anzianità.

Nel dettaglio, per la pensione anticipata l’avvocato uomo deve avere versato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi, che dal 1° gennaio 2019 saranno aumentati a 43 anni e 3 mesi.

Diversi i requisiti per gli avvocati donna: 41 anni e 10 mesi di contributi che a partire dal 2019 saranno aumentati a 42 anni e 3 mesi.

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