Con valutazioni più alte, margini in compressione e investitori più esigenti, saranno cruciali disciplina sul capitale, trasparenza e capacità di allocare risorse con precisione.
Dopo due anni di corsa quasi ininterrotta, il settore bancario europeo mostra chiari segnali di rallentamento e gli istituti rispondono adottando misure straordinarie volte a sostenere i propri titoli. La combinazione di buyback anticipati, impegni più stringenti sul capitale e nuove guidance sugli utili mostra un’inversione nella dinamica tra banche e investitori: non è più il mercato a inseguire i titoli bancari, ma gli istituti a dover riaffermare la propria capacità di creare valore.
BNP Paribas e Société Générale si sono mosse con particolare aggressività. I due colossi francesi hanno anticipato programmi di riacquisto per un totale di 2,15 miliardi di euro, offrendo liquidità immediata agli azionisti e cercando di ristabilire una narrativa positiva dopo mesi difficili. BNP, in aggiunta, ha fissato un nuovo target di CET1 al 13% con un anno di anticipo: una scelta interpretata dagli analisti come un segnale di solidità patrimoniale e volontà di rafforzare la propria credibilità, soprattutto alla luce delle recenti controversie legali e dell’instabilità politica in Francia.
Il tema del capitale è diventato centrale anche per Deutsche Bank, che ha definito nuovi obiettivi nell’ambito del suo capital markets day: maggiore redditività, crescita più rapida, riduzione dei costi entro il 2028 e una politica di distribuzione più generosa. Tuttavia, il mercato non si è mostrato impressionato, con il titolo in calo di oltre il 7% nella settimana delle comunicazioni. Ciò nonostante, la banca tedesca resta tra le star del 2024, con un apprezzamento del 75% da inizio anno. [...]
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