Non tutte le prestazioni erogate dall’Inps vanno inserite nella dichiarazione dei redditi. Vediamo quali si devono considerare e quali no nel 730/2023.
Forse non tutti lo sanno ma le prestazioni che eroga l’Inps non sempre devono essere dichiarate nel 730 o, in generale, nella dichiarazione dei redditi. Questo perché alcune di queste erogazioni non concorrono alla formazione del reddito imponibile e questo significa che non sono soggette a tassazione.
Una di queste prestazioni, ad esempio, è il reddito di cittadinanza che non deve essere dichiarato da chi lo percepisce. Ma ci sono anche altre prestazioni che l’istituto eroga mensilmente che non vanno inserite nel 730/2023. Scopriamo, quindi, per quali somme c’è l’obbligo di inserimento nel 730/2023 e per quali, invece non è previsto l’inserimento nella dichiarazione dei redditi.
Prestazioni Inps che non vanno dichiarate
Iniziamo dall’assegno unico che ha generato molti dubbi in questo primo anno di vita. L’Inps, infatti, a marzo, ha reso disponibile sul proprio sito per tutti i beneficiari di assegno unico per i figli, la certificazione unica di quanto percepito nel corso del 2022. Nonostante la presenza della Certificazione Unica, però, l’assegno unico è esentasse e non concorre alla formazione del reddito imponibile e, di fatto, non va inserito nella dichiarazione dei redditi. La Certificazione Unica messa a disposizione dall’Inps, in questo caso, aveva solo scopo informativo sulle somme erogate che, tra l’altro, risultavano sulle stessa CU come «redditi esenti».
Quali altre sono le presentazioni Inps che non vanno inserite nel 730/2023? La pensione di invalidità civile parziale o totale e l’assegno sociale Inps non sono soggetti a tassazione e proprio per questo non concorrono alla formazione del reddito imponibile e non vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi. Si tratta, infatti, di due prestazioni assistenziali esentasse che i titolari non devono dichiarare.
Un’altra prestazione che non deve essere inserita nella dichiarazione dei redditi è l’indennità di accompagnamento per gli invalidi totali. Anche se in questo caso non si tratta di una prestazione legata al reddito, si tratta in ogni caso di un aiuto che lo Stato fornisce a determinate categorie di invalidi e, quindi, si tratta di somme non sottoposte a tassazione che non vanno dichiarate nel 730.
Prestazioni Inps che vanno inserite nella dichiarazione dei redditi
Ma esistono anche prestazioni Inps che devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi. Tutte le pensioni previdenziali dirette e indirette (anche la pensione di reversibilità). Tra queste rientra anche l’assegno ordinario di invalidità che, essendo una prestazione previdenziale equiparata ad una pensione, non solo è soggetto a tassazione ma va inserito anche nella dichiarazione dei redditi visto che concorre alla formazione del reddito imponibile.
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Stesso discorso vale per indennità di disoccupazione agricola, per lavoratori dipendenti (Naspi) e per collaboratori (Dis Coll) che sono equiparate a reddito da lavoro dipendente, concorrono alla formazione del reddito imponibile e sono soggette a tassazione Irpef. E proprio per questo vanno inserite nella dichiarazione dei redditi.
Sia per l’assegno ordinario di invalidita che per le indennità di disoccupazione, così come per le pensioni previdenziali, l’Inps provvede annualmente a rilasciare la CU che è possibile scaricare a partire dal 16 marzo dal sito istituzione dell’istituto previdenziale.
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