Putin e la guerra in Ucraina: le parole shock di Berlusconi

Alessandro Cipolla

23/09/2022

23/09/2022 - 10:33

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Bufera social per le parole di Berlusconi sulla guerra: “Putin è stato spinto a fare questa operazione speciale in Ucraina per sostituire il governo Zelensky con persone perbene”.

Putin e la guerra in Ucraina: le parole shock di Berlusconi

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina in molti si sono chiesti quale fosse il pensiero a riguardo di Silvio Berlusconi, visto che non è un mistero l’amicizia personale che in passato ha legato il leader di Forza Italia e Vladimir Putin.

Dopo un primo periodo di assoluto silenzio, a maggio in occasione di una passeggiata alla Fiera di Treviglio l’ex presidente del Consiglio si è lasciato scappare alcune considerazioni in merito alla guerra in Ucraina: “Siamo in guerra anche noi, perché gli mandiamo le armi, mi dicono che manderemo anche i cannoni e le armi pesanti, lasciamo perdere…”.

Una uscita questa di Berlusconi che fu letta come una sorta di mancata piena condanna dell’invasione russa, anche se Forza Italia sia in Parlamento sia a Bruxelles ha sempre votato a favore delle sanzioni condannando più volte l’operato di Putin.

Immancabili sono state le polemiche e, da quel momento, Silvio Berlusconi è tornato sostanzialmente a evitare l’argomento Putin fino alla scorsa serata quando, ospite di Porta a Porta, il leader azzurro ha fatto una sua personale ricostruzione di come sia nata la decisione della Russia di invadere l’Ucraina.

Putin e la guerra in Ucraina secondo Berlusconi

In un intervento che subito è diventato virale in rete, Silvio Berlusconi in collegamento con Porta a Porta ha impiegato circa due minuti per raccontare la sua versione in merito alle dinamiche che avrebbero spinto Vladimir Putin a dare inizio alla guerra in Ucraina.

Putin è caduto in una situazione veramente difficile e drammatica. Dico che è caduto perché è stata una missione delle due Repubbliche filorusse del Donbass che è andata a Mosca e che ha parlato con tutti quanti, con le radio, con la stampa, con le televisioni con le genti e con i ministri del partito, poi sono andati da lui in delegazione e gli hanno detto “Zelensky ha aumentato gli attacchi delle forze sue contro le nostre forze sui nostri confini, siamo ormai arrivati a 16.000 morti, per favore difendici perché se non ci difendi tu non sappiamo dove potremo arrivare”. Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito e dai suoi ministri, a inventarsi questa operazione speciale, così era stata chiamata all’inizio, per cui le truppe russe dovevano entrare e in una settimana raggiungere Kiev, sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky e in un’altra settimana ritornare indietro. Invece hanno trovato una resistenza imprevista e imprevedibile da parte delle truppe ucraine, che poi sono state anche foraggiate con armi di tutti i tipi da parte dell’Occidente. Ora la guerra è oltre i duecento giorni, ogni giorno aumentano i morti, la situazione in Ucraina è diventata molto difficile da tenere sotto controllo perché, e non ho capito neppure perché, le truppe russe si sono sparse in giro per l’Ucraina mentre secondo me dovevano solo fermarsi intorno a Kiev. Oggi quindi la situazione è quella che vediamo in televisione e io le dico dottor Vespa che mi sento male quando sento parlare dei morti perché ho sempre ritenuto la guerra la follia delle follie.

Subito dopo l’intervento di Berlusconi, il web si è scagliato contro la ricostruzione fatta dall’europarlamentare visto che il quadro che uscirebbe fuori sarebbe sostanzialmente quello di un Putin spinto dal suo partito, dal suo governo e dall’opinione pubblica, a cercare di “ sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky ”.

Sono il solo a pensare che queste dichiarazioni sono gravi e deliranti?” ha commentato il senatore di Italia Viva Davide Faraone, mentre Alessia Morani del Pd ha aggiunto: “Finalmente Berlusconi ha tolto la maschera del liberale ed atlantista. Una vergogna per l’Italia e per l’Europa”.

Carlo Calenda invece ha parlato di “parole eversive”, mentre Matteo Salvini ha preferito dribblare l’argomento: “Non mi fate interpretare, io dico che faremo di tutto per fermare la guerra quando saremo al governo. Ma prima il giudizio su Putin era positivo da parte da tutti, ma ora giustificazioni per chi invade non ce ne sono”.

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