I prossimi provvedimenti di Renzi dopo le elezioni europee

Alessandra Manco

28 Maggio 2014 - 11:33

Dopo i risultati delle elezioni, il Governo pensa di puntare sui nuovi provvedimenti sia a livello nazionale che a livello europeo.

I prossimi provvedimenti di Renzi dopo le elezioni europee

Archiviata la tornata elettorale che ha visto il PD confermarsi come partito guida in Italia, l’esecutivo si concentra sui provvedimenti legislativi da attuare e sulla politica da adottare all’interno dell’Unione Europea. Il Pd infatti risulta essere il primo partito all’interno del PSE e, nel semestre in cui si appresta a presiedere l’Unione, ha la possibilità di chiedere l’allentamento della politica del rigore voluta da Berlino, anche in virtù dello sfilamento di Hollande nei confronti della stessa Germania.

In particolare Matteo Renzi tenterà di introdurre maggiore flessibilità per quanto riguarda il tetto al deficit del 3 % voluto dall’Unione Europea, al fine di permettere all’Italia di varare le riforme di cui ha bisogno e che ha annunciato più volte. A tal fine vi è la possibilità di non conteggiare all’interno del debito gli investimenti per la crescita attuati, condizione che permetterebbe di effettuare un nuovo tipo di calcolo del patto di stabilità. L’intenzione del premier è quella di creare una Europa più a misura d’uomo e che investa fortemente sui giovani (al riguardo vi è l’intenzione di rendere permanente il fondo youth guarantee, un fondo che ha permesso di investire circa 1,5 miliardi di euro per l’occupazione degli under 30 europei). I presupposti per permettere al Pd ed al suo leader di rafforzare la presenza italiana all’interno dell’Unione vi sono tutti: dal fatto che il Pd ha per la prima volta superato quota 40 punti percentuali di consenso, alla caduta dello spread (passato in un giorno da 200 a 156 punti), segnale questo di una accresciuta stima a livello internazionale.

In ambito interno, giovedì è prevista la discussione in aula dei decreti attuativi della delega fiscale con l’introduzione del 730 precompilato e la riforma del catasto, il quale baserà le rendite sui metri quadri e non più sui vani. Nel mese prossimo saranno invece discussi i contenuti del famoso jobs act: una riforma del mercato del lavoro che prevede l’introduzione di nuovi ammortizzatori sociali, nuovi servizi del lavoro e delle politiche attive, ecc. Contemporaneamente verrà discussa la riforma della pubblica amministrazione che prevede l’ingresso di 15 mila unità, l’introduzione della mobilità obbligatoria, agevolazioni del part – time, dimezzamento dei distacchi sindacali e nuove norme per i dirigenti (licenziamento per i dirigenti senza incarico, valutazione del compito svolto, ecc.).

Ulteriori risparmi saranno conseguiti attraverso il taglio delle prefetture, dalla fusione tra Aci e motorizzazione, scuole della P.A. che saranno unificate, enti di ricerca condotti sotto un unico controllo,ecc.

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