Rottamazione ter e stralcio cartelle: i commercialisti chiedono una nuova proroga

Rosaria Imparato

26 Gennaio 2022 - 13:20

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Proroga scadenze della rottamazione ter e saldo e stralcio delle cartelle, questa la richiesta dei commercialisti con il comunicato del 24 gennaio. Si spinge, inoltre, per una nuova pace fiscale.

Rottamazione ter e stralcio cartelle: i commercialisti chiedono una nuova proroga

Rottamazione ter e saldo e stralcio delle cartelle, i commercialisti dell’ANC chiedono una proroga delle scadenze nel comunicato stampa del 24 gennaio. Lo slittamento degli appuntamenti della pace fiscale c’è stato con il decreto Fisco e Lavoro, ma si è trattato di un rinvio di pochi giorni.

La scadenza originaria, infatti, per pagare quanto dovuto di saldo e stralcio e rottamazione ter, era il 30 novembre (per le rate 2020 e 2021). Il decreto Fisco e Lavoro è intervenuto con una mini proroga al 9 dicembre 2021. Vanno poi tenuti in considerazione i 5 giorni di tolleranza della pace fiscale: il termine ultimo per pagare quanto dovuto è quindi slittato, alla fine, al 14 dicembre.

Per i commercialisti dell’ANC si tratta di un rinvio esiguo, e viene chiesto al Governo di dare la possibilità ai contribuenti di pagare quanto dovuto in più tempo.

Rottamazione ter e stralcio cartelle: i commercialisti chiedono una nuova proroga

La proroga di dieci giorni o poco più non ha cambiato praticamente nulla per i contribuenti, spiega il Presidente ANC Marco Cuchel nel comunicato stampa del 24 gennaio:

“La fase economica espansiva, infatti, che attualmente si sta registrando di fatto interessa prevalentemente le grandi imprese, mentre le realtà più piccole continuano ad essere in forte affanno, e lo dimostra il numero delle tante attività economiche che ogni giorno nelle nostre città sono costrette a chiudere.”

Sono tante, secondo l’ANC oltre la metà, le rate di rottamazione e saldo e stralcio che al 31 dicembre 2021 non sono state pagate. Il dato, particolarmente allarmante visto che chi non ha rispettato la scadenza è decaduto dai benefici della pace fiscale, è legato anche alla profonda crisi di liquidità di imprese e cittadini che va avanti da molto tempo.

Surreale, poi, la situazione della Sicilia, regione in cui la Riscossione ha cessato l’attività e in cui i bollettini per pagare emessi a suo tempo non sono più validi.

L’appello che ANC rivolge al legislatore è di intervenire con un nuovo provvedimento, che stavolta riconosca ai contribuenti più tempo per effettuare il pagamento delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio.

Rottamazione e stralcio cartelle: proroga o nuova pace fiscale?

Oltre alla richiesta ufficiale di una proroga con un provvedimento ad hoc, c’è anche l’ipotesi di una nuova pace fiscale, caldeggiata sia dai professionisti che dai partiti. La proposta è emersa durante la prima parte del V forum nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, organizzato da ItaliaOggi e dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e tenutasi il 25 gennaio.

Il presidente dell’ordine dei commercialisti di Bari, Elbano De Nuccio, ha chiesto un intervento più sistematico:

“Nel periodo pre e post pandemico i contribuenti hanno accumulato debiti rispetto alle obbligazioni tributarie. Per superare questa difficoltà è necessario procedere quanto prima ad una rottamazione straordinaria, così da dare la possibilità alle imprese di pagare ciò che possono e interrompere, allo stesso tempo, la continua richiesta di pagamento di debiti scaduti, che condurrebbe al default del sistema impresa con seri rischi anche per la tenuta dello Stato”

Maria Stella Gelmini, ministra per gli Affari Regionali, ha spiegato che con i pagamenti a 180 giorni per le cartelle notificate al 1° gennaio al 31 marzo 2022 ha prevalso il buon senso, ma la mancata proroga mette in crisi tante famiglie e imprese. Tanti contribuenti sono decaduti dalla pace fiscale perché non hanno rispettato le scadenze, e il 31 dicembre è anche terminata la possibilità di essere riammessi alla rateizzazione senza dover pagare tutte le rate arretrate.

Il sollecito da parte dei tecnici e dei politici è di prendere decisioni il prima possibile, evitando che i contribuenti continuino a vivere nell’incertezza e con la spada di Damocle della Riscossione sulla propria testa.

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