Professionisti in Italia, quanti sono? Codacons annuncia class action su tariffe minime

Anna Maria D’Andrea

15 Maggio 2017 - 16:57

Professionisti in Italia, quanti sono? Aumentano gli iscritti alle casse di previdenza private ma con stipendi da fame. Il Codacons annuncia una class action contro la sentenza del Tar del Lazio per il ripristino dei minimi tariffari.

Professionisti in Italia, quanti sono? Codacons annuncia class action su tariffe minime

Professionisti in Italia: numeri che parlano di una crescita di iscritti alle casse di previdenza private, a fronte tuttavia di un notevole calo dei redditi annui. Sono 2,3 milioni gli iscritti agli ordini professionali, numeri che fanno pensare non tanto ad una crisi della professione quanto ad un mercato di lavoro professionale ormai saturo.

Per protestare contro stipendi da fame e per chiedere la reintroduzione dei minimi tariffari il 13 maggio 2017 avvocati, commercialisti, medici e architetti sono scesi in piazza a Roma. Lo sciopero organizzato dal gruppo #noiprofessionisti ha visto ampia partecipazione da tutte le categorie e la richiesta comune è stata quella di una legge sull’equo compenso.

I professionisti in Italia guadagnano sempre meno: la crisi degli avvocati ne è l’esempio lampante. Più del 50% degli oltre 122.414 avvocati ha un reddito annuo lordo inferiore ai 20.000 euro e i due terzi degli iscritti all’Ordine guadagnano meno di 10.000 euro all’anno. Tra le motivazioni una concorrenza sempre più spietata che, più che a colpi di professionalità, si combatte a suon di consulenze a prezzi stracciati.

Per l’annullamento dei provvedimenti che hanno abolito le tariffe minime dei professionisti il Codacons, a margine dello sciopero dei professionisti del 13 maggio 2017, ha annunciato una class action contro il Tar del Lazio per reintrodurre il tariffario dei professionisti e per dire addio alla concorrenza al ribasso.

Ma quanti sono realmente i professionisti in Italia e quali i motivi della diminuzione costante degli stipendi di avvocati, medici e altri iscritti agli ordini professionali? Ecco i dati e alcune considerazioni.

Professionisti in Italia, quanti sono? Codacons annuncia class action su tariffe minime

Per cercare di capire i perché della crisi delle professioni è importante analizzare quanti sono i professionisti in Italia. In un’interessante rassegna del Sole24Ore vengono analizzati gli iscritti agli ordini professionali tra Nord e Sud e in riferimento a ciascun ordine.

Tra i professionisti che hanno mostrato una crescita maggiore di iscritti il caso più esemplare è quello degli avvocati e, nello specifico, degli iscritti all’Ordine in Calabria, regione dove si contano 77,5 avvocati ogni 10.000 abitanti a Reggio Calabria, 66,4 a Catanzaro e 63 a Cosenza.

Il numero di professionisti in Calabria rappresenta un trend comune a tutto il Sud Italia, seppur con numeri decisamente inferiori, Campania in testa. L’aumento di avvocati e di iscritti alla Cassa Forense è, secondo il suo presidente, causato da pochi sbocchi professionali e dal blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, motivi che hanno portato i giovani a laurearsi e ad intraprendere la strada della professione forense. Il calo dei redditi è la conseguenza diretta di una logica simile, in cui la professione diventa l’unica alternativa possibile, nonostante il mercato del lavoro sia ormai saturo.

Stessa situazione anche per quanto riguarda i commercialisti, categoria professionale in crescita del 36% sia al Nord che al Sud, con un aumento di professioniste di sesso femminile ma con una diminuzione dei redditi annui del 10% circa. Anche per i commercialisti non si può non far riferimento alla concorrenza spietata che ha, come effetto riflesso, quello di svilire la dignità dei professionisti.

In controtendenza il numero dei consulenti del lavoro in alcune regioni del Nord, sintomo di un mercato del lavoro a ripresa lenta e al quale la categoria di professionisti è direttamente dipendente, a differenza delle regioni del Sud dove aumentano gli iscritti, sintomo - secondo il direttore dell’Enpacl - di un mercato del lavoro e imprenditoriale in rapida ripresa.

L’aspetto più volte sottolineato dai rappresentanti delle casse dei professionisti è che l’aumento degli iscritti non è proporzionale all’aumento di stipendi, della professionalità e delle possibilità di guadagno ma che la professione sta oggi diventando il rifugio a fronte di un mercato del lavoro chiuso; l’unica via possibile per molti sembra quella della libera professione.

A tutela dei professionisti e per contrastare la concorrenza sleale di chi propone servizi e consulenze professionali al ribasso, il Codacons ha annunciato una class action contro il Tar del Lazio e i provvedimenti che hanno abolito i minimi tariffati.

Professionisti in Italia: Codacons annuncia class action su tariffe minime

Dopo la manifestazione dei professionisti del 13 maggio 2017 a Roma per richiedere al Parlamento una legge sull’equo compenso, il Codacons ha annunciato una class action al Tar del Lazio contro i provvedimenti normativi che hanno abolito i minimi tariffari.

Per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, l’abolizione dei minimi tariffari ha portato ad una giungla nel settore delle professioni;

“si è verificata una corsa al ribasso delle tariffe sfruttando giovani laureati sottopagati e offrendo servizi sempre più ridotti e approssimativi allo scopo di contenere i costi. Una situazione che genera anche rischi sul fronte sanitario: basti pensare alle numerose segnalazioni che giungono al Codacons da parte di utenti che hanno avuto problemi con studi dentistici ’in franchising’, solo per fare un esempio”.

L’abolizione dei tariffari minimi inderogabili degli Ordini professionali, cominciata con la Legge Bersani n. 40 del 2 aprile 2007, è stata ritenuta recentemente illegittima con sentenza da parte della Corte di Giustizia Europea, la quale ha al contrario disposto che le tariffe minime sono legittime quando si tratta di prestazioni di interesse generale.

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